Il virus dei maiali

Peste suina, allarme tra gli allevatori: cos’è, i rischi, trasmissione

Preoccupazione negli ultimi giorni: ordinanza dei ministri Speranza e Patuanelli per Piemonte e Liguria: il pericolo riguarda anche i cinghiali. Cosa sapere

Peste suina, allarme tra gli allevatori: cos’è, i rischi, trasmissione

Divieto di ogni attività venatoria, fatta eccezione per la caccia selettiva al cinghiale. È scattato in 114 Comuni del Piemonte (78) e della Liguria (36) ed è il primo provvedimento adottato di fronte all’allarme crescente per la diffusione della peste suina.

A firmare un’apposita ordinanza congiunta, ieri sera, sono stati i ministri della Salute, Roberto Speranza, e delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli.

 

Cos’è la pesta suina africana

È una malattia virale dei suini e dei cinghiali selvatici, solitamente letale, molto trasmissibile, che ha creato allarme sia negli allevamenti di maiali, sia nel settore dell’export di carni suine. Presente nell’Africa sub-sahariana, la Psa si è diffusa dal 2007 anche in Georgia, Armenia, Azerbaigian, Russia europea, Ucraina e Bielorussia. Il virus può resistere (anche per anni nella carne congelata), ma si inattiva con la cottura o specifici disinfettanti.

 

Non è pericolosa per l’uomo

La peste suina africana non si trasmette agli esseri umani. I sintomi tipici includono febbre, perdita di appetito, debolezza, aborti spontanei, emorragie interne con emorragie evidenti su orecchie e fianchi. Può portare a decesso in 10 giorni, mentre gli animali guariti possono restare portatori del virus per circa un anno. Il virus può resistere in ambiente esterno anche fino a 100 giorni e per diversi mesi nei salumi. Si trasmette per contatto tra animali infetti oppure tramite la puntura di insetti come zecche.

 

Casi anche all’estero

I recenti casi di peste suina africana nel nord ovest d’Italia hanno portato a provvedimenti analoghi anche all’estero. In particolare sono scattate misure precauzionali alle frontiere di Svizzera, Kuwait e in Oriente (Cina, Giappone e Taiwan): qui Confagricoltura ha fatto sapere che è stato deciso uno temporaneo stop all’import di carni e salumi made in Italy. In ballo esportazioni, secondo stime Cia-Agricoltori Italiani, che si attestano su 1,7 miliardi di euro (+12,2% vs. 2020).

 

Le norme: sì alla caccia al cinghiale, no alla raccolta funghi

Come precisato dal provvedimento dei ministri Speranza e Patuanelli, la caccia di selezione al cinghiale, è ammessa come strumento per ridurre la popolazione in eccesso e rafforzare la rete di monitoraggio sulla presenza del virus”. Sono vietate, invece, la raccolta dei funghi e tartufi, la pesca, ma anche il trekking, le gite in mountain bike e le altre attività di interazione diretta o indiretta coi cinghiali infetti. “L’ordinanza – si legge – consente alle attività produttive di continuare a lavorare in sicurezza, fornendo rassicurazioni in merito al nostro export”.

“Sono escluse le attività connesse alla salute, alla cura degli animali detenuti e selvatici nonché alla salute e cura delle piante, comprese le attività selvicolturali”, si legge nell’ordinanza. 

 

Le zone interdette

Tra le zone interdette ce ne sono molte in Piemonte e Liguria, come chiarito, e in particolare i comuni di Ovada e Fraconalto (Alessandria) e Isola del Cantone (Genova), dove sono state trovate carcasse di cinghiali affetti dalla malattia.

Sempre nell’ordinanza si legge che le disposizioni “si applicano anche alle regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano, compatibilmente con i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione”.

A vigilare sul rispetto delle misure sono i servizi veterinari delle Aziende sanitarie locali insieme alle forze dell’ordine. L’obiettivo è “porre in atto ogni misura utile ad un immediato contrasto alla diffusione della Psa e alla sua eradicazione a tutela della salute del patrimonio faunistico e zootecnico suinicolo nazionale e degli interessi economico connessi allo scambio extra Ue e alle esportazioni verso i Paesi terzi di suini e prodotti derivati”.

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