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Il dramma al confine orientale

Ucraina, Putin porta la guerra in Occidente e non teme le sanzioni

Il peggio è accaduto, la Russia attacca Kiev. Ue e Usa ora puntano su risposta unitaria. La Cina non condanna Mosca. La geopolitica mondiale è già cambiata

Ucraina, Putin porta la guerra in Occidente e non teme le sanzioni

Putin ha deciso la guerra all’Ucraina e da questa notte è partito l’attacco che ha raggiunto la capitale, Kiev. Che la diplomazia non trovasse sbocchi era stato chiaro già da ieri leggendo le dichiarazioni di diversi capi di Stato e di governo e delle rappresentanze diplomatiche. Washington, Roma e Parigi 24 ore fa hanno annullato gli incontri bilaterali con Mosca. E in serata le speranze che si potesse evitare il peggio erano ormai troppo esili. 

 

La fulminea azione della Russia partita nella notte e annunciata poco prima da Vladimir Putin ha provocato immediate reazioni in tutto il mondo. La guerra è arrivata alle porte dell’Europa e davvero le conseguenze e gli esiti anche i migliori analisti faticano a immaginarli. L’imprevedibilità e l’azzardo sono due prerogative della personalità di Putin che con la sua prova di forza mostra di non temere nemmeno le conseguenze economiche per il suo Paese. La Russia ha un Pil poco più alto di quello spagnolo, i colossi come Gazprom stanno a poche ore dall’attacco già pagando le ripercussioni del conflitto. Nella mattinata, ora russa, la Borsa di Mosca è crollata arrivando a perdere il 38 per cento. La Banca centrale ha comunicato di essere in azione per “stabilizzare la situazione”.  Ma come le tessere del domino che una dopo l’altra seguono l’onda di caduta della prima, le ripercussioni sul sistema economico e finanziario mondiale della guerra sono già in atto. Il prezzo del gas è schizzato di oltre il 40 per cento, raggiungendo sul mercato di Amsterdam,  benchmark del metano per l'Europa continentale, quota 125 euro a megawattora.

 

Quanto sia dirimente la questione ucraina nello scenario russo-europeo Putin lo sta dimostrando. La richiesta di ingresso di Kiev nella Nato che ieri il presidente Volodymyr Zelensky ha confermato, insieme alla volontà di entrare nell’Unione Europea, resta il punto saliente. Il fatto che l’istanza non sia stata espressamente scartata dalla Nato è il nodo attorno al quale la soluzione diplomatica non è stata trovata.

 

L’Occidente è attonito mentre la Cina non ha condannato espressamente l’attacco russo all’Ucraina. La geopolitica mondiale sta cambiando volto e il blocco anglofono da un lato – Usa e Gran Bretagna - e quello Ue dall’altro, devono fare i conti con una Russia disposta a tutto. Nonostante il Cremlino fino a pochi giorni fa negasse la possibilità di un’invasione dell’intera nazione ucraina. Ma c’è di più. Putin conta su quella sorta di impunità che gli è stata assicurata quando ha invaso la Georgia e la Crimea. Errori fatali per l’Occidente che ora fronteggia un capo di Stato che davvero crede di essere uno ‘zar’ e sta provando a portare indietro le lancette della storia. 

 

La situazione è drammatica. Milioni di cittadini ucraini sono già in fuga dal proprio Paese per raggiungere i territori degli Stati confinanti. Un’emergenza umanitaria che avrà proporzioni bibliche. L’Ue sta già organizzando gli aiuti per i profughi e sostegni economici all’Ucraina.  La guerra in corso dal 2014 tra Mosca e Kiev nella regione del Donbass, che l’intero Occidente e l’Europa hanno ignorato, ora si è trasformata nell’invasione di uno Stato sovrano.  L’ipotesi peggiore e la più irrazionale ha preso corpo.

 

La compattezza di americani ed europei, che hanno affrontato finora la crisi da punti di vista diversi, sarà adesso decisiva. Il premier Mario Draghi ha affermato: “Siamo al lavoro con gli alleati europei e della Nato per rispondere immediatamente, con unità e determinazione”. Rinsaldare il dialogo tra Washington, Bruxelles e le capitali del Vecchio Continente è l’unica modalità possibile per restare uniti. Oggi la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ha parlato a nome dell’Ue e ha giudicato quello di Putin “un attacco barbaro”. Ma il potere della barbarie è quella di portare con sé altra barbarie. L’Europa e l’Occidente non devono fare errori, non è più il momento. E Putin e Biden devono trovare il modo di parlarsi.

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