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Da una nuova Norimberga alla “riforma” dell’Onu: come fermare Mosca

Il presidente ucraino, Zelensky, invoca un tribunale speciale. Ma le Nazioni Unite sono di fatto bloccate dal veto di Mosca. Gli scenari possibili

Da una nuova Norimberga alla “riforma” dell’Onu: come fermare Mosca

“Azioni terroristiche”. Non ha usato mezzi termini il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, per denunciare ancora una volta le azioni attribuite alle forze russe in quelli che ha definito i "territori occupati". Lo ha fatto intervenendo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, dove ha parlato di “crimini di guerra”: “Persone sono state buttate nei pozzi, civili sono stati schiacciati dai carri armati, ad altri sono stati strappati gli arti, donne sono state violentate e uccise davanti ai loro figli".

Da qui la richiesta di un tribunale "sul modello di Norimberga" per giudicare i responsabili dei crimini commessi nel Paese, in particolare "i generali russi che danno gli ordini” e che “devono essere portati davanti alla giustizia e processati immediatamente” per quelli che Zelensky ritiene "i peggiori crimini di guerra dopo la fine della seconda guerra mondiale".

 

La “riforma” dell’Onu

Immediata la smentita russa, che insiste nel ritenere che a Bucha c’è stata una "messinscena": “Nessun corpo in strada dopo l'annuncio del ritiro" ha affermato il rappresentante di Mosca e, mentre la presidente della Commissione europea von der Leyen chiede “una squadra investigativa” per investigare con Kiev, Zelensky insiste: "Avanti con i negoziati nonostante le atrocità".

Ma dal presidente ucraino Zelensky è arrivata anche un’altra richiesta: " È arrivato il momento di trasformare" il sistema di sicurezza internazionale e per questo motivo "propongo una conferenza mondiale, da tenere a Kiev", ha continuato. "Dobbiamo consegnare alle prossime generazioni un'Onu efficace che possa rispondere in maniera preventiva alle sfide in materia di sicurezza per garantire la pace", ha proseguito Zelensky. Poi l'attacco: "Il Consiglio di Sicurezza deva garantire la sicurezza, ma in questo momento che ruolo sta avendo? Dove sono queste garanzie da parte delle Nazioni Unite? È ovvio che le istituzioni chiave del mondo che devono portare la pace in questo momento non stanno funzionando in maniera efficace".

Il presidente ucraino ha anche chiesto di espellere la Russia dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu: un’ipotesi che appare irrealizzabile, dal momento che Mosca ha il diritto di veto sulle risoluzioni, in quanto organo permanente, insieme a Cina, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti.

 

Perché l’Onu è “paralizzata”

La Russia è membro permanente con un ruolo “ereditato” dall'Urss, che le dà la possibilità di bloccare le risoluzioni. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu, infatti, ha la possibilità di deliberare sulle aggressioni o le situazioni che mettono in pericolo la sicurezza internazionale. Ne fanno parte, oltre ai cinque membri permanenti, altri 10 eletti a rotazione ogni due anni (cinque all'anno) dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, tra gli Stati che abbiano fornito un importante contributo al mantenimento della pace e della sicurezza internazionale.

Il Consiglio dispone anche poteri di natura coercitiva, che può esercitare nel caso in cui si verifichi aggressioni. In questo caso può adottare misure dirette contro gli aggressori oppure provvedimenti preventivi, sia di tipo economico che militare, ma per farlo occorre il voto favorevole di almeno nove membri del Consiglio e, soprattutto, che nessuno dei cinque permanenti ponga il veto. Cosa che naturalmente non sarebbe possibile nel caso della Russia, essendo parte in causa e membro permanente.

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