Tempi di pandemia

I dati Iss, con i vaccini evitati 8 milioni di casi e 150 mila morti

I numeri pubblicati oggi dall’Istituto Superiore di Sanità. Il ministro della Salute Speranza ribadisce: “Quarta dose subito per le categorie più fragili”

I dati Iss, con i vaccini evitati 8 milioni di casi e 150 mila morti

I numeri che oggi l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato, raccogliendo i dati su tredici mesi di andamento della pandemia - dal 27 dicembre 2020 al 31 gennaio 2022, cioè dall’inizio della campagna vaccinale - fotografano un Paese che è riuscito a scongiurare una tragedia epocale e a gestire uno dei momenti più difficili mai affrontati dal dopoguerra ad oggi. Il rapporto dell’Iss parla chiaro: la campagna vaccinale contro il Covid 19 ha permesso di evitare in Italia circa 8 milioni di casi, oltre 500 mila ospedalizzazioni, 55 mila ricoveri in terapia intensiva e circa 150 mila decessi. Non solo. A gennaio scorso, mese caratterizzato dalla predominanza della variante Omicron, altamente diffusiva, in cui sono stati registrati 4 milioni e 300 mila casi di infezione da Sars Cov 2, la vaccinazione ha permesso di evitare un totale di 5 milioni e 200 mila casi di infezione, 228 mila ospedalizzazioni, 19 mila ricoveri in terapia intensiva e 74 mila decessi. Tutti calcoli che sono stati effettuati con un metodo specifico, sviluppato inizialmente per i vaccini antinfluenzali ma già applicato in altri Paesi per studi relativi a Sars -Cov-2, che utilizza i dati della Sorveglianza Integrata e dell’anagrafe nazionale vaccini del ministero della Salute. 

 

Oggi sull’importanza delle vaccinazioni è tornato il ministro della Salute, Roberto Speranza, ricordando quanto annunciato pochi giorni fa: la campagna per la somministrazione della quarta dose per i più vulnerabili è partita. “Le Regioni si stanno organizzando, ma ormai l'autorizzazione di Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, dopo il pronunciamento di Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, e del Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, è arrivata anche per un secondo booster”, ha detto il titolare della Salute. La quarta dose è per coloro che hanno superato “gli 80 anni, per chi vive nelle Rsa”, le Residenze sanitarie assistenziali, e per le “persone tra 60 e 79 anni che hanno particolari condizioni di fragilità. Categorie a cui raccomandiamo da subito un secondo booster che sarà possibile fare già dai prossimi giorni”.

 

Dunque, le “Regioni in queste ore stanno partendo con la macchina delle prenotazioni”. Speranza ha spiegato che gli “80enni che sono coloro che corrono il rischio più alto. In queste settimane l’età media delle persone che perdono la vita per Covid-19 è di 83 anni, quindi avere una protezione ulteriore è molto importante”. Ma l’auspicio del ministro è anche quello “di avere a disposizione per il prossimo autunno vaccini aggiornati alle nuove varianti”. Quanto alla possibilità di estendere la quarta dose ad ulteriori fasce della popolazione, proprio a partire dalla stagione fredda, ha fatto sapere che l’ipotesi è ancora oggetto di valutazione.

 

“In questo momento in nessun Paese del mondo è stata disposta una ulteriore dose di richiamo generalizzata per tutti. È chiaro che nei mesi che ci separano da qui alla fine dell’estate, quindi all'inizio dell'autunno, valuteremo un ulteriore booster”, ma “quali saranno queste fasce lo capiremo con i nostri scienziati e con l’evoluzione delle ricerche e delle valutazioni che verranno approfondite dagli organismi internazionali”. 

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