Non è solo effetto del caldo, scoppiato nei giorni scorsi: la voglia di vacanze sembra essere tornata, complice la fine dello stato di emergenza e la cessazione della maggior parte delle restrizioni anti-Covid. Con l’avvicinarsi dell’estate, dunque, cresce anche la spinta alla prenotazione delle ferie, che secondo Confturismo sarebbe tornata ai livelli pre-pandemia, a 67 punti su una scala da 0 a 100.
Gli italiani tornano a pensare alle vacanze
L’associazione, che riunisce molti operatori del settore turistico, non ha dubbi: 23 milioni di italiani tra i 18 e i 74 sarebbero pronti a fare i bagagli in vista delle ferie estive, nonostante gli scenari internazionali abbiano creato incertezze. A pesare, infatti, sarebbero le conseguenze del conflitto in Ucraina e, in particolare, gli aumenti nei costi dell’energia, che hanno spinto a loro volta al rialzo il costo dei carburanti.
Tra coloro che hanno manifestato la voglia di prenotare un soggiorno estivo, solo 4 su 10 lo hanno già fatto, proprio per la “volatilità” del momento, mentre probabilmente opteranno per scelte “last minute”.
Quanto si spenderà per le vacanze
L’Osservatorio Confturismo-Confcommercio si è anche spinto oltre, cercando di quantificare quale sia il budget che ciascun italiano sembra intenzionato a spendere per le prossime vacanze. Emerge che la spesa media prevista è di 1.080 euro a persona.
È sempre l’Osservatorio a indicare il mare come meta privilegiata dagli italiani per le vacanze estive, seguito dalla montagna e dall’esperienza culturale, in città e luoghi d’arte che includono i piccoli borghi. A cambiare, invece, è la distanza che si è disposti a coprire per raggiungere le località del relax: se l’85% degli italiani sceglierà l’Italia e, nel 60% dei casi, un luogo nella propria Regione, il 15% torna a varcare i confini nazionali per raggiungere mete europee nei due terzi dei casi.
Quanto dureranno le vacanze
Confturismo e Confcommercio stimano che per la vacanza principale gli italiani programmino un soggiorno di 7 giorni o più a destinazione. Quanto alla sistemazione, con l’allentamento dell’emergenza pandemica cambiano nuovamente le abitudini: ad aprile 2021 il 34% degli intervistati optava per l’affitto di una casa e il 26% sceglieva un albergo, mentre quest’anno le proporzioni si sono invertite con il 31% degli italiani che andrà in una struttura alberghiera e il 21% in case in affitto.