Il punto sull’Ucraina

L’apertura di Putin sui porti ucraini. E Pelè gli scrive una lettera

Mosca: “Stiamo finendo di sminare i porti”. L’ex calciatore scrive al capo del Cremlino. Draghi prepara gli incontri con i leader di Israele e Turchia

L’apertura di Putin sui porti ucraini. E Pelè gli scrive una lettera

La diplomazia non smette di lavorare per trovare una via d’uscita non solo al conflitto armato in Ucraina, ma anche alla crisi del grano.

Dopo gli incontri dei giorni scorsi, si continua a lavorare non solo alle sanzioni contro la Russia, ma anche a una soluzione diplomatica.

Ma nelle scorse ore sono arrivati segnali di apertura da parte della Russia: il presidente, Vladimir Putin, in una intervista alla televisione pubblica Rossiya 24 ha annunciato che stanno terminando i lavori di sminamento nei porti di Berdyansk e Mariupol sul Mar d'Azov.

Intanto, l’ex calciatore brasiliano Pelé si è rivolto direttamente e proprio al capo del Cremlino.

Con un messaggio dal proprio account social, ha esortato il leader russo a terminare le ostilità e lo ha fatto in occasione della partita dell'Ucraina per la Coppa del Mondo.

Il tutto mentre il premier, Mario Draghi, prepara gli incontri con il capo del Governo israeliano, Naftali Bennet, e il leader turco, Recep Tayyip Erdogan.

Il punto.

 

Putin: “Pronti a riprendere le esportazioni di grano”

"I porti del Mar d'Azov - Berdyansk, Mariupol - sono sotto il nostro controllo, siamo pronti a garantire un'esportazione senza problemi, anche del grano ucraino, attraverso questi porti", ha detto il leader russo, Vladimir Putin in una intervista. "Stiamo finendo i lavori di sminamento", ha aggiunto, "il lavoro è in fase di completamento, creeremo la logistica necessaria, lo faremo".

Il capo del Cremlino, però, ha anche esortato il Governo di Kiev a rimuovere le mine dal territorio sotto il proprio controllo, assicurando che le forze russe non ne approfitteranno per lanciare nuovi attacchi via mare.

"Le acque internazionali non sono un problema – ha chiarito Putin - Per favore, devono ripulire le mine e sollevare navi dal fondo del Mar Nero, che sono state deliberatamente affondate per rendere difficile l'ingresso in questi porti dell'Ucraina meridionale. Siamo pronti a farlo, e non approfitteremo della situazione di sminamento per lanciare un qualche tipo di attacco anche lì”.

Putin ha poi bollato come false le ipotesi secondo cui la Russia starebbe bloccando l'export di grano: "Se qualcuno vuole risolvere il problema dell'esportazione di grano ucraino, il modo più semplice è attraverso la Bielorussia. Nessuno lo sta impedendo. Ma per questo bisogna revocare le sanzioni alla Bielorussia", ha affermato.

 

Pelè scrive a Putin

"Oggi l'Ucraina cerca di dimenticare, almeno per 90minuti, la tragedia che ancora travolge il suo Paese", ha scritto Pelé sul proprio account Instagram poco prima che la squadra l'Ucraina scendesse in campo, nelle scorse ore.

"Voglio sfruttare la partita di oggi come un'occasione per fare una richiesta: fermare l'invasione. Non c'è assolutamente alcuna giustificazione per questa continua violenza. Questo conflitto è malvagio, ingiustificabile e non porta altro che dolore, paura, terrore e angoscia. Le guerre esistono solo per separare le nazioni e non c'è ideologia che giustifichi i missili proiettili che seppelliscono i sogni dei bambini, rovinano le famiglie e uccidono gli innocenti": così la leggenda del calcio brasiliano Pelé ha chiesto al presidente russo, Vladimir Putin, di porre fine all'invasione dell'Ucraina da parte del suo esercito, nel giorno in cui la Nazionale di calcio di Kiev ha giocato per un posto nella Coppa del Mondo.

"Il potere di fermare questo conflitto è nelle tue mani. Le stesse che ho stretto a Mosca, nel nostro ultimo incontro nel2017", ha scritto Pelé ricordando l'incontro personale avuto con il capo del Cremlino.

 

Draghi si prepara a incontrare Bennet ed Erdogan

Intanto il premier, Mario Draghi, sta preparando due bilaterali importanti. Il primo a metà giugno, quando incontrerà l’omologo israeliano, Naftali Bennet, mentre il secondo è in programma il 5 luglio, quando il capo dell’esecutivo avrà un faccia a faccia con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Nel primo caso si dovrebbe discutere anche di nuove forniture di gas dal Mediterraneo, nel secondo si tenterà di far ripartire il dialogo tra Ucraina e Russia.

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