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Artemis1, il ritorno sulla Luna irrompe nella campagna elettorale Usa

La missione, rinviata a venerdì, assume una valenza non solo scientifica, ma anche politica. Per la Florida è una questione di “patriottismo e orgoglio”

Artemis1, il ritorno sulla Luna irrompe nella campagna elettorale Usa

Il 29 agosto era il giorno in cui tutto il mondo era pronto a rimanere, almeno per un paio d'ore, con lo sguardo incollato ai monitor di tv, tablet o smartphone, a seguire quello che è l'evento dell'anno da un punto di vista scientifico: il lancio del razzo che, nei programmi della Nasa (e non solo) dovrebbe riportare l'uomo sulla Luna entro un paio d'anni.

Nonostante la missione sia stata rinviata a venerdì 2 settembre dopo un imprevisto tecnico alla struttura e a causa delle condizioni meteo non ottimali, rimane un traguardo importante per la comunità scientifica, in particolare per il settore spaziale. Eppure, la missione ha anche una forte valenza politica. 

Proprio la missione Artemis 1, infatti, negli Usa è diventata motivo di campagna elettorale. 

 

La Florida, il senatore Rubio e il "patriottismo" spaziale

"Per li abitanti della FLorida - e per tutti gli americani - è motivo di patriottismo e orgoglio". A scriverlo nero su bianco è la Cnn, nel giorno del previsto lancio del razzo con la navicella Orion, diretti nell'orbita lunare. "I nostri viaggi attraverso le stelle rappresentano un grande capitolo nella storia della nostra Nazione. Il fatto che questi viaggi non siano finiti, ma stiamo al contrario ripartendo, dimostra che la grandezza dell'America continua", si legge sul sito dell'emittente statunitense. 

Il motivo di queste parole è spiegato in una duplice ottica: una interna e una che ha a che fare con le tensioni e le competizioni internazionali. 

 

America vs Cina: uno scontro "nello" spazio

La ripresa delle missioni nello spazio, e in particolare con il sogno di far tornare l'uomo sulla Luna entro il 2025, hanno a che fare anche con la competizione con la Cina, con la quale si stanno vivendo momenti di tensione a livello di politica estera per il "caso Taiwan". Pechino, secondo i media Usa, vede gli Stati Uniti come una nazionale ormai in declino, dunque dominando il terreno delle conquiste spaziali si potrà inaugurare una nuova era di supremazia cinese anche sulla Terra. 

Ma è a questo punto che il senatore Marco Rubio, repubblicano, nel suo editoriale sulla Cnn, spiega: "Qualcuno è contrario a ulteriori esplorazioni dello spazio, argomentando che costano troppo, mentre altri le ritengono necessarie. A loro io dico: guardate la storia e pensate alle alternative che si aprono con gli Stati Uniti impegnati nello spazio". 

 

"L'America è speciale"

"Che piaccia o no, l'America è speciale - scrive Rubio - in qualcosa come 5.500 anni di storia umana di cui si abbia traccia, l'esistenza di una nazione impegnata nell'eguaglianza della dignità umana, nel rispetto della legge e nel successo della 'libertà e giustizia per tutti' è molto rara". 

Parole da vera campagna elettorale, alle quali il senatore repubblicano aggiunge un elenco di successi dell'America in campo spaziale. 

Ma non solo. 

 

Un successo anche "grazie" a Trump?

Poi, in un passaggio successivo, ecco che Rubio chiama in causa anche Donald Trump, leader del suo stesso partito, spiegando: "L'ex presidente, Donald Trump, ha creato la Us Space Force (la forza spaziale americana, che si affianca a quella di esercito, marina e aeronautica) per indirizzare maggiori risorse a questo dominio meno rappresentato e per anticipare i nostri avversari intenzionati a soppiantarci". Poi la conclusione diretta: "Noi dovremmo continuare in questa direzione e istituire una Space National Guard per sostenere questo nuovo settore. Il senatore democratico della California Dianne Feinstein e io abbiamo disegnato un programma che va proprio in questa direzione, che il Congresso dovrebbe approvare immediatamente". 

Insomma, la campagna elettorale in vista del voto dell'8 novembre, quando ci saranno le elezioni di metà mandato negli Stati Unitinon solo è iniziata, ma ormai riguarda anche il dominio dello spazio.

Per Rubio - ma non solo - anche gli slogan del passato e degli avversari democratici possono essere presi in prestito, tanto che il senatore repubblicano ha chiuso il suo editoriale ricordando proprio un passaggio di un discorso di Kennedy.

"Noi accetteremo, non postporremo e...intendiamo vincere". 

Il count down per il via alla nuova missione spaziale, intanto, era iniziato, così come quello per le elezioni negli Usa. 

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