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Cersaie 2022

Savorani: “Sforzi nella transizione ambientale non vadano perduti”

L’appuntamento mondiale più importante per il settore della ceramica Made in Italy, fiore all’occhiello di un’industria da difendere e da sostenere

Savorani: “Sforzi nella transizione ambientale non vadano perduti”

Nei suoi 39 anni di vita Cersaie, il Salone internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno, che si è tenuto a BolognaFiere dal 26 al 30 settembre, non si era mai trovato in una tale congiuntura storica: la pandemia, la guerra, la speculazione finanziaria sulla transizione ambientale europea e poi la crisi energetica, hanno determinato una tempesta perfetta che mette a dura prova il settore ceramico e la sua resilienza. Nonostante ciò Confindustria Ceramica, mente e cuore produttivo di Cersaie, ha messo insieme anche quest’anno numeri di tutto rilievo che sottolineano il ruolo strategico del settore ceramico per l’economia italiana.


Un caso di successo nell’equilibrio tra produzione industriale e tutela dell’ambiente

Il settore della ceramica Made in Italy, che conta 131 aziende con circa 18.000 addetti diretti, esporta l’85% del prodotto e genera 5,2 miliardi di surplus commerciale per l’Italia, con un valore aggiunto lordo di 2,7 miliardi di euro. Con un fatturato complessivo 2021 di 6,2 miliardi di euro, le vendite di prodotto finito hanno registrato un incremento del 16,5% rispetto al 2020, grazie anche alla crescita dell’export (+ 14,6%). Una colonna dell’economia italiana, colpita duramente dal caro energia in quanto la ceramica è un prodotto energivoro, cioè che richiede una grande quantità di energia per essere prodotto, eppure sostenibile in quanto i pochi minuti di cottura di una piastrella sono compensati da una durata di vita del prodotto di diversi decenni.

 

Il tema del Cersaie di quest’anno, la sostenibilità raccontata nelle parole e nelle immagini di Ceramics of Italy, è da molti anni il fiore all’occhiello della ceramica italiana: a fronte di competitor internazionali che nella maggior parte dei casi non hanno la stessa attenzione per l’ambiente, il distretto della ceramica italiana ha investito oltre 2,2 miliardi di euro per l’innovazione tecnologica degli impianti al fine di migliorarne le prestazioni ambientali e a Cersaie sono stati presentati i primi dati Arpae sulla qualità dell’aria in seguito alla sottoscrizione dell’accordo tra Regione Emilia Romagna, i dieci comuni del distretto ceramico e Confindustria Ceramica.

 

Una collaborazione virtuosa tra istituzioni, imprese e comunità, raccontata con orgoglio da Giovanni Savorani, Presidente di Confindustria Ceramica: “nel 2019 abbiamo firmato il patto per il secondo monitoraggio ambientale nel comprensorio di Sassuolo, con i Comuni e i comprensori limitrofi. E’ un patto volontario che fissa una soglia più ristretta rispetto alle norme ambientali, che in Emilia Romagna sono più severe rispetto ad altre Regioni, e che ha prodotto un miglioramento della qualità dell’aria anche a fronte dell’aumento produttivo delle aziende ceramiche. I risultati sono eccezionali: l’aria intorno ai comprensori della ceramica è più pulita che nei comuni di Modena e Reggio, eccetto l’area interessata dal traffico. Andrebbe molto meglio se si riuscisse a fare la famosa bretella Modena - Campogalliano.”

 

La bretella stradale, opera fondamentale per collegare i distretti ceramici agli hub per l’esportazione, è un progetto di cui si parla da decenni e che per ora neanche Stefano Bonaccini è riuscito a realizzare. Intanto Confindustria Ceramica ha costituito una filiera con l’Università di Bologna e l’Università di Modena e Reggio Emilia per l’avvio della ricerca sulla sostituzione dei combustibili, la digitalizzazione della distribuzione e i trasporti low carb.


Cersaie 2022, l’edizione della resilienza

Nonostante le tinte fosche sul contesto economico e geopolitico, tratteggiate nel convegno inaugurale da Paolo Magri, vice presidente e direttore dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, l’edizione di Cersaie 2022 per contrasto ha messo in luce tutta la resilienza e l’attitudine all’innovazione del settore ceramico Made in Italy. Nei quindici padiglioni del quartiere fieristico di Bologna interamente occupati - pari a 140.000 metri quadrati di superficie complessiva - hanno esposto 624 aziende, di cui 354 del comparto piastrelle di ceramica, 88 dell’ arredobagno, 183 appartenenti ai settori della posa, delle materie prime, delle nuove superfici, delle attività di servizio. Una rassegna dalla forte connotazione internazionale, confermata dai 237 espositori esteri - pari al 38% del totale - e dai 26 paesi rappresentati.

 

Cersaie 2022 ha registrato nelle cinque giornate di fiera 91.296 presenze, con una crescita di circa il 50% rispetto all'edizione dello scorso anno, che aveva segnato uno dei primi ritorni di una grande fiera nel difficile periodo post - pandemico. Si avvicinano, quindi, i livelli del 2019, quando si erano raggiunti 112.340 ingressi. Le presenze dall'estero in questa edizione sono state 44.215, ovvero il 48,4% del totale, mentre i visitatori italiani sono stati 47.081. I giornalisti hanno fatto registrare 458 presenze totali, di cui 226 estere.


“Sono convinto che gli investimenti fatti dai 624 espositori di Cersaie 2022 abbiano avuto il miglior ritorno possibile da una fiera che ha confermato la propria importanza nazionale ed internazionale presso i distributori, gli architetti, i posatori, gli operatori del real estate - dichiara Giovanni Savorani. La ceramica continua ad aumentare le proprie quote sui mercati internazionali grazie alle caratteristiche intrinseche del prodotto, quali salubrità, igienicità e durevolezza. L'impegno per la sostenibilità della ceramica italiana è stato il filo conduttore di tutta la manifestazione e ha avuto un concreto riscontro anche nell'incontro, svoltosi in fiera, con le istituzioni regionali e territoriali per monitorare l'andamento ed i risultati dell'accordo volontario sul contenimento delle emissioni del distretto.

 

La transizione energetica che abbiamo avviato non deve essere vanificata dalle drammatiche conseguenze della crisi sui mercati dell'energia, che richiede urgenti interventi a livello europeo e nazionale, come abbiamo avuto modo di rappresentare ai diversi esponenti politici e delle istituzioni che sono venuti a visitarci in fiera”. La prossima edizione di Cersaie si terrà a Bologna dal 25 al 29 settembre 2023.

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