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Migranti, pochi giorni per trovare un accordo tra i ministri Ue

Il 25 novembre è in programma la riunione straordinaria dei ministri dell’interno Ue: si decide su ricollocamenti e salvataggi. Italia porta una proposta

Migranti, pochi giorni per trovare un accordo tra i ministri Ue

Manca ancora una settimana, pochi giorni fino al 25 novembre, quando i ministri dell’Interno dell’Unione europea si riuniranno a Bruxelles con un dossier caldo sul tavolo: la gestione dei migranti. Il tema è tornato in agenda dopo la presa di posizione italiana nei confronti delle navi delle Ong e dopo la crisi diplomatica con la Francia, sulla quale è intervenuto a gettare acqua sul fuoco il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Come ha spiegato il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer, "Il piano d'azione sui migranti sarà proposto in tempo utile per il prossimo Consiglio Affari Interni", che era previsto inizialmente per l’8 dicembre, ma che è stato anticipato.

 

Si cerca un accordo politico

In queste ore di lavoro e contatti informali, fonti europee sottolineano come "si lavorerà intensamente a un accordo politico sui principali punti" in programma al vertice e "in particolare sull'intesa sui ricollocamenti e su una gestione trasparente e regolamentata dei salvataggi in mare".

 

Le aspettative italiane e la proposta di Roma

L’Italia ha confermato di voler rispettare le regole Ue in tema di accoglienza dei migranti, senza strappi in avanti, ma Roma è anche decisa a presentare una propria proposta: "Intendiamo dare il nostro contributo, ci sarà una proposta dell'Italia, che è quella condivisa con i Paesi di primo ingresso, ma non credo andrà molto lontano da quella della Commissione", ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, a margine della riunione del G7.

In una riunione in Italia, alla vigilia del vertice in Germania, è emersa la possibile linea italiana: si prevede una sanzione amministrativa per le navi che in modo "sistematico" raccolgono migranti in mare senza coordinarsi con l'autorità responsabile di quell'area Sar. In caso di sanzione scatterebbe anche la confisca del natante.

Non sarebbero previste, invece, contestazioni penali, che in passato si sono dimostrate inefficaci.

Intanto c’è stato anche un bilaterale con la Germania.

 

Italia e Germania a confronto prima del vertice Ue

La Germania ha confermato la propria intenzione di voler rispettare, a sua volta, il meccanismo della solidarietà, come emerso dopo il bilaterale tra Matteo Piantedosi e l’omologa tedesca, Nancy Faeser.

"Piena convergenza per iniziative comuni al fine di governare i flussi migratori", ha anche twittato il Viminale a proposito dell'incontro bilaterale avuto dal ministro Matteo Piantedosi.

Entrambi hanno convenuto, però, che occorre una maggiore cooperazione con i Paesi africani, anche in relazione al contrasto alla criminalità organizzata e alla droga.

A questo proposito è stato ricordato l’esempio della strage di Duisburg, commessa in Germania nell'agosto del 2007 dalla 'ndrangheta, e che costò la vita a sei persone. “La Germania ha molto da imparare dall'Italia, ad esempio su come contrastare il riciclaggio di denaro”, ha lasciato intendere in modo esplicito Berlino.

 

I rapporti tra Italia e Francia dopo la crisi diplomatica

"Non abbiamo mai avuto motivi di divergenza con la Francia. Mi è dispiaciuto che non ci fosse il collega Darmanin, trattenuto da impegni parlamentari a Parigi. Non abbiamo mai avuto punti di divergenza e non li abbiamo mai creati. Confido che quanto prima avremo modo di chiarire questo", ha anche spiegato il titolare del Viminale in conferenza stampa.

"Non c'erano punti di divergenza, ma al contrario le bilaterali sono state occasione per constatare che ci fosse forte convergenza sia con la ministra tedesca che con la commissaria europea", ha sottolineato Piantedosi riferendosi a Faeser e Johansson.

 

Il nodo delle responsabilità delle Ong

Ma un aspetto in particolare della più generale questione dei migranti riguarda il ruolo delle Ong e la responsabilità delle loro azioni in relazione agli Stati di bandiera. Un argomento che però non è stato affrontato in occasione del bilaterale tra Italia e Germania: "Non era il momento e abbiamo deciso di non parlarne", ha chiarito il ministro dell’Interno: "Abbiamo condiviso di non affrontare qui la questione. Non era questa la sede per cercare una sorte di foro giudicante rispetto a posizioni che possono essere divisive". "Siamo pienamente convinti che gli episodi degli ultimi giorni potranno essere parte marginale del problema se condivideremo politiche comuni che in qualche modo risolvano alla radice i flussi irregolari delle migrazioni", ha aggiunto.

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