EditorialiOpinioniAnalisiInchiesteIntervisteScenariFirme
La sfida a sinistra

L’antagonismo di Conte al Pd è ormai la forza motrice del Movimento

Elezioni regionali Lazio: Donatella Bianchi, conduttrice di ‘Linea Blu’ ed ex presidente Wwf, è la candidata dei 5S. Cosa c’è dietro la scelta dei grillini

L’antagonismo di Conte al Pd è ormai la forza motrice del Movimento

Non c’è dubbio che la candidatura di Donatella Bianchi, conduttrice della trasmissione Rai ‘Linea blu’ ed ex presidente del Wwf, che correrà per la presidenza della Regione Lazio per il Movimento Cinque Stelle, è la prova provata di quelle che sono le intenzioni di Giuseppe Conte da qui ai prossimi mesi. Ovvero strappare consenso al Partito democratico ed ergersi a paladino della causa ambientalista, contendendo lo scettro persino ai partiti più a sinistra del Pd e a quelli per definizione ‘verdi’, già schierati con l’ex assessore alla sanità della Giunta Zingaretti, Alessio D’Amato. 

 

La sfida che l’ex premier ha lanciato a sinistra avrà con molta probabilità un ruolo sugli assetti futuri delle forze di opposizione. Per quanto riguarda il Lazio possiamo senz’altro affermare che il diretto concorrente del M5S più che Francesco Rocca, candidato del centrodestra, è appunto l’ex numero uno della sanità regionale, che guida un fronte politico che va dal Pd ad Azione-Italia Viva, da +Europa ad Articolo 1, fino a Psi, Europa Verde, Radicali, Sinistra civica ecologista e Repubblicani. La mossa dell’ex ‘avvocato del popolo’, che ha voluto la giornalista candidata presidente in una delle Regioni più importanti del Paese, potrebbe essere ‘azzeccata’ per due motivi.

 

Il primo è che si tratta di una donna, e con lei il Movimento dà un segnale forte per favorire la leadership femminile rispetto ai candidati uomini proposti sia dal centrodestra che dal centrosinistra. Secondo: Bianchi è il volto nuovo che il Movimento vuole dare a se stesso. Non a caso per Conte “incarna perfettamente i valori 5S, rappresenta al meglio il programma politico, sociale ed ambientale, ed è un nome condiviso con le altre forze politiche, sociali e civiche con cui” i grillini stanno “condividendo un percorso, a partire da Coordinamento 2050”.

 

Per chi non lo sapesse Coordinamento 2050 è una nuova rete che raggruppa pezzi della sinistra che non si riconoscono nel Pd, né nella coalizione di centrosinistra, e che lavorano da tempo per consolidare un asse politico con i Cinque Stelle. Lo scopo è creare un polo progressista che si oppone alla destra e che, allo stesso tempo, sia alternativo ai democratici e ai loro alleati. La candidatura di Bianchi rappresenta l’avvio di questo progetto comune e la netta virata a sinistra del leader pentastellato. 

 

L’antagonismo di Conte al Pd è ormai la forza motrice del Movimento anche se di punti interrogativi ce ne sono parecchi e non sono di poco conto. Bisognerà vedere al momento del voto i numeri, cioè quanto in termini di consenso la novità rappresenta dalla giornalista sia in grado di convincere l’elettorato che i 5S hanno in mente di raggiungere. Inoltre, il percorso congressuale che si è aperto nel Pd rappresenta una grande incognita, e non è affatto scontato che l’elettorato di riferimento non sia disposto ad attendere per capire che piega prenderà il partito e chi sarà il nuovo segretario. Tutto è possibile, anche l’esatto contrario, ovviamente, e Conte ci spera. 

 

D’altronde la Bianchi è nota al grande pubblico, più di quanto non siano D’amato e Rocca. Il dato storico è a favore: i volti della tv piacciono e nella maggior parte dei casi il voto li premia.  Resta, in ogni caso, il problema della permanenza in televisione. Il Pd ha già messo i paletti: “Donatella Bianchi non potrà più condurre Linea Blu. Fa una scelta politica che rispettiamo, ma è una scelta definitiva. La Rai non ha le porte girevoli”. 

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA