i 12 nuovi Centri di permanenza per il rimpatrio

Migranti e Cpr, il piano Piantedosi e l’altolà dei governatori

Il ministro dell’Interno ha presentato le misure del governo per affrontare l’emergenza suscitando reazioni contrastanti tra le amministrazioni locali

Migranti e Cpr, il piano Piantedosi e l’altolà dei governatori

Emergenza migranti in Italia, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha presentato le misure del governo per affrontare l’arrivo di migliaia di immigrati irregolari sulle coste italiane. Tra queste, la realizzazione di 12 nuovi Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) in altrettante regioni che ne sono sprovviste. Il piano ha suscitato reazioni contrastanti tra le forze politiche e le amministrazioni locali.

 

Cosa sono e a cosa servono i Cpr 

I Cpr sono strutture destinate ad ospitare i migranti irregolari in attesa di essere espulsi dal territorio nazionale. Si tratta di luoghi di trattenimento amministrativo, non di detenzione penale, e la cui permanenza massima sarà portata a 18 mesi. Detti centri sono gestiti dal ministero dell’Interno, con la collaborazione delle forze di polizia, delle prefetture e delle organizzazioni umanitarie. Attualmente, in Italia ci sono nove Cpr attivi, mentre quello di Torino è stato chiuso a causa dei danni provocati dagli ospiti. Il governo intende aumentare il numero dei Cpr per facilitare le operazioni di identificazione e rimpatrio dei migranti, in linea con le richieste dell’Unione Europea.

 

Dove sorgeranno i nuovi 12 centri in Italia

Il ministro Piantedosi ha annunciato che il governo realizzerà almeno 12 nuovi Cpr, uno per ogni regione che ne è priva. Si tratta di Calabria, Campania, Abruzzo, Molise, Marche, Umbria, Toscana, Emilia Romagna, Liguria, Valle d’Aosta, Veneto e Trentino Alto Adige. Il ministero dell’Interno ha avviato una ricognizione, affidata ai prefetti, per individuare le strutture idonee: lontane dai centri abitati, facilmente perimetrabili e sorvegliabili, con una capienza tra 50 e 200 persone. Tra le località candidate, ci sono Ventimiglia, in Liguria, e una ex caserma in Alto Adige. Il governo ha previsto procedure urgenti per la realizzazione dei Cpr, inserendoli tra le opere destinate alla difesa e alla sicurezza nazionale.

 

L'altolà dei governatori

Il piano dei Cpr ha scatenato polemiche e resistenze tra le forze politiche e le amministrazioni locali.

I governatori di centrosinistra hanno espresso il loro dissenso, sostenendo che i Cpr non sono la soluzione al problema migratorio e che il governo non ha consultato le regioni. Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha detto di essere assolutamente contrario alla realizzazione di un Cpr nella sua regione. Il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha lamentato la mancanza di interlocuzione con il governo, ma ha poi annunciato un incontro con Piantedosi mentre il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, ha dichiarato di non aver capito cosa voglia fare il governo e di avere già centri di accoglienza nel suo territorio.

Tra i più aperti al dialogo, il presidente della Puglia, Michele Emiliano, che ha detto di essere a disposizione del governo, pur criticando le sue politiche migratorie.

Il ministro Piantedosi ha comunque ribadito la sua volontà di dialogare con tutti, ma anche di imporre la linea del governo, sostenendo che i Cpr sono una necessità e una richiesta dell’Europa.

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