verso la nuova manovra

Nadef 2024: le riforme e le risorse per la crescita e il welfare

Nel Consiglio dei Ministri del 27 settembre, il governo approverà la Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza con misure da 30 miliardi

Nadef 2024: le riforme e le risorse per la crescita e il welfare

Il 27 settembre 2023, il Consiglio dei ministri approverà la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Nadef), che rivede e integra le previsioni macroeconomiche e tendenziali di finanza pubblica per il triennio 2023-20251. Il documento, che sarà proposto dal presidente Giorgia Meloni e dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, destinerà per il 2023 circa 21 miliardi di euro alle misure di contrasto all’aumento dei costi energetici, da cui deriva anche l’impennata dell’inflazione. A queste risorse si aggiungono circa 9 miliardi derivanti dal cosiddetto extragettito del 2022.

 

Le priorità della legge di bilancio 2024

In vista della predisposizione della prossima legge di bilancio, il governo dovrà far approvare anche la Relazione al Parlamento per richiedere l’autorizzazione allo scostamento di bilancio, dove sono fissati gli obiettivi del deficit al 4,5% nel 2023, 3,7% nel 2024 e 3% nel 20254. La nuova manovra avrà come priorità il varo di interventi a favore dei redditi medio-bassi, fasce deboli e denatalità, nonché misure per tutelare e favorire la crescita e lo sviluppo delle imprese. Tra le riforme annunciate dal ministro Giorgetti e dalla premier Meloni, ci sono il taglio del cuneo fiscale, la revisione delle pensioni, la semplificazione burocratica, il sostegno alla natalità e alla famiglia, la digitalizzazione e la transizione ecologica.

 

Le stime di crescita e di finanza pubblica

La previsione di crescita del PIL nello scenario tendenziale a legislazione vigente è stata rivista al rialzo per il 2022, da 3,3 per cento a 3,7 per cento, mentre quella per il 2023 è stata ridotta dallo 0,6 per cento allo 0,3 per cento. Le previsioni per i due anni successivi sono invece rimaste invariate, all’1,8 per cento e all’1,5 per cento. La relazione indica invece che la crescita programmatica per il 2023 è dello 0,6%. Riguardo alle stime del deficit tendenziale vengono confermate quelle di settembre: nel 2022 e nel 2023 l’indebitamento netto è previsto pari, rispettivamente, al 5,1% e al 3,4% del Pil. Sono invece riviste lievemente al rialzo le previsioni di deficit per il 2024, dal 3,5 al 3,6% del Pil, e per il 2025, dal 3,2 al 3,3%. È inoltre prevista una discesa costante del debito nei prossimi anni, fino al 141,2% nel 2025.

 

L’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza

Un forte impegno sarà dedicato anche all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), da cui dipendono gli investimenti per rilanciare la crescita sostenibile dell’economia italiana. Il PNRR prevede la spesa di 191,5 miliardi di euro, di cui 68,9 miliardi di sovvenzioni e 122,6 miliardi di prestiti, suddivisi in sei missioni: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per la mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione sociale, parità di genere e salute; istituzioni, pubblica amministrazione e giustizia. Il governo ha già approvato i primi decreti attuativi del PNRR, relativi ai settori della sanità, della scuola, della giustizia, della pubblica amministrazione e della cultura.

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