terrorismo islamico

Bruxelles, l’attentatore dell’ISIS Abdesalem Lassoued è morto

Il tunisino di 43 anni, il presunto killer che ieri sera ha ucciso due svedesi rivendicando l’atto per lo Stato islamico, è stato ucciso dalla polizia belga

Bruxelles, l’attentatore dell’ISIS Abdesalem Lassoued è morto

Abdesalem Lassoued, presunto responsabile dell'attentato di Bruxelles avvenuto ieri sera, è morto a seguito delle ferite riportate questa mattina durante uno scontro a fuoco con le forze di polizia, come riportato dai mezzi di comunicazione belgi. Inizialmente, la polizia aveva comunicato di aver sparato a un individuo che poteva essere il sospetto attentatore di Bruxelles. L'uomo era stato trasportato in ospedale, dove, secondo la ministra degli Interni del Belgio, Annelies Verlinden, si trovava in rianimazione. "Tutti gli indizi sembrano suggerire" che si tratti del presunto autore dell'attentato di Bruxelles di ieri sera, Abdesalem Lassoued, come confermato dal ministro presidente della Regione di Bruxelles-Capitale, Rudi Vervoort. L'uomo era anche in possesso dell'arma automatica utilizzata nell'aggressione di ieri sera.

In precedenza, la Procura federale del Belgio aveva dichiarato che l'identità dell'uomo "non poteva ancora essere confermata". Durante una perquisizione condotta a Schaerbeek, come riportato dai media, sono state rinvenute diverse armi da fuoco, mentre altre sembrano essere state trovate in un vicino parco pubblico. Gli investigatori confermano che una di queste potrebbe essere stata utilizzata per uccidere le due vittime svedesi.

 

L'attentato di Bruxelles

Bruxelles è tornata a vivere la paura del terrorismo islamico. Ieri sera, un uomo armato di kalashnikov ha aperto il fuoco in una piazza del centro della capitale belga, uccidendo due tifosi svedesi che si stavano recando allo stadio per assistere alla partita tra la loro nazionale e il Belgio. L’attentatore in giacca arancione si è poi dato alla fuga a bordo di uno scooter, lasciando dietro di sé una scena di sangue e panico.

Il killer ha rivendicato l’azione in un video pubblicato su Facebook, in cui si identifica come un mujahid dello Stato islamico e dice di aver agito per vendicare i musulmani. Nel filmato, l’uomo indossa un giubbotto arancione e un casco bianco, gli stessi che sono stati visti dai testimoni durante la sparatoria. “Sono un mujahid dello Stato islamico, che vi piaccia o no. Viviamo per la nostra religione e moriamo per questa stessa religione”, afferma il terrorista, aggiungendo di aver ucciso “tre svedesi proprio adesso”.

L’attacco ha scosso la città e il paese, che hanno già subito diversi attentati rivendicati dall’Isis negli ultimi anni. Il più grave fu quello del marzo 2016, quando due kamikaze si fecero esplodere all’aeroporto e nella metropolitana, causando 32 morti e 340 feriti.

Il primo ministro Alexander De Croo ha chiesto ai cittadini di essere vigili e di evitare spostamenti non necessari, mentre il livello di allerta è stato alzato. La partita tra Belgio e Svezia è stata interrotta durante l’intervallo e i tifosi sono stati invitati a restare nello stadio fino a notte fonda.

 

Il governo belga ha espresso la sua solidarietà alle vittime e alle loro famiglie e ha condannato con forza l’atto terroristico. Anche il governo svedese ha manifestato il suo cordoglio e la sua vicinanza al popolo belga. Il ministro degli esteri Ann Linde ha dichiarato che la Svezia è pronta a collaborare con le autorità belghe per fare luce sull’accaduto e assicurare alla giustizia il responsabile.

 

Chi è l’attentatore Abdesalem Lassoued

Le forze di polizia belghe hanno identificato il sospetto come Abdesalem Lassoued, un tunisino di 43 anni che ha presentato una richiesta di asilo nel 2019 ed era già noto alle agenzie di intelligence belghe e tunisine per il suo coinvolgimento nella radicalizzazione islamica e in attività legate al terrorismo. L'attentatore risiedeva a Schaerbeek, un quartiere con una significativa presenza di immigrati turchi e nordafricani, dove sono state condotte diverse perquisizioni durante la notte.

La segretaria di Stato belga per l'Asilo e la Migrazione, Nicole de Moor, ha rivelato che Abdesalem Lassoued aveva inizialmente presentato la sua richiesta di asilo nel novembre del 2019. Tuttavia, nel successivo ottobre del 2020, aveva ricevuto un parere negativo alla domanda e successivamente si era eclissato dalle attenzioni delle autorità belghe. Il suo nome era stato ufficialmente rimosso dal registro nazionale del comune il 12 febbraio 2021, rendendolo impossibile da localizzare per l'organizzazione del suo rimpatrio. Non aveva mai soggiornato in un centro di accoglienza federale e non era mai stato consegnato dalla polizia dopo un'intercettazione presso l'Ufficio Stranieri, che avrebbe permesso il suo rimpatrio. Di conseguenza, l'ordine di lasciare il Paese, emesso nel marzo del 2021, non era mai stato effettivamente eseguito.

 

Le reazioni

L’attentato di Bruxelles ha suscitato anche la reazione della comunità internazionale, che ha espresso la sua condanna e il suo sostegno al Belgio nella lotta contro il terrorismo. Il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha definito l’attacco “un atto vile e codardo” e ha ribadito che “l’Europa resta unita contro il fanatismo e la violenza”. Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha espresso la sua “profonda preoccupazione” per l’aumento degli atti terroristici in Europa e ha invitato a rafforzare la cooperazione internazionale per prevenirli e contrastarli.

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