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In Italia, il Covid e l’influenza mettono sotto pressione il Natale

L’ultimo rapporto del Ministero della Salute e ISS segnala un aumento dei casi di covid e influenza, con la variante JN1 che si diffonde rapidamente.

In Italia, il Covid e l’influenza mettono sotto pressione il Natale

L’Italia affronta una doppia sfida sanitaria, con il Covid e l’influenza che mettono a dura prova il sistema sanitario nazionale. Secondo l’ultimo rapporto del Ministero della Salute - Istituto Superiore di Sanità, pubblicato il 23 dicembre 2023, i casi di Covid sono saliti a 60.556, con un’incidenza di 103 ogni 100mila abitanti, il 10% in più rispetto alla settimana precedente. L’indice di trasmissibilità (Rt) è cresciuto da 0,80 a 0,96, rimanendo però al di sotto della soglia epidemica. Il tasso di occupazione dei posti letto in area medica è rimasto stabile all’11,8%, mentre quello della terapia intensiva è salito al 3,1%.

 

La variante JN1 si impone

Una delle principali preoccupazioni è la diffusione della variante JN1, che è diventata la più frequente nell’ultima settimana di osservazione, raggiungendo il 49,1% dei casi, contro il 20,9% della settimana precedente. Si tratta di una variante che presenta una maggiore trasmissibilità e una minore efficacia dei vaccini, secondo gli studi disponibili. La variante JN1 ha colpito soprattutto le regioni del centro-nord, mentre al sud è ancora poco presente.

 

Abruzzo e Sicilia agli estremi

Tra le regioni, l’Abruzzo è quella che presenta la maggiore incidenza dei casi, con 224 su 100mila, seguita da Emilia-Romagna (167) e Lombardia (156). La Sicilia, invece, è la regione con la minore incidenza, con solo 3 su 100mila. Le altre regioni con un’incidenza inferiore alla media nazionale sono la Sardegna (32), il Molise (41) e la Basilicata (48).

 

Gli anziani più a rischio

Il Covid continua a colpire soprattutto gli anziani, che presentano il maggior tasso di ricoveri e mortalità. L’incidenza più alta dei casi si registra tra gli ultranovantenni, con 237 su 100mila, seguiti dagli ottantenni (198) e dai settantenni (152). Il tasso di letalità, ovvero il rapporto tra i decessi e i casi, è del 2,4%, in calo rispetto al 2,7% della settimana precedente. Il tasso di mortalità, ovvero il rapporto tra i decessi e la popolazione, è di 2,5 ogni 100mila, in aumento rispetto al 2,1 della settimana precedente.

 

L’influenza non dà tregua

A complicare ulteriormente la situazione, c’è anche l’aumento dei casi di influenza, che ha subito un’impennata nell’ultima settimana, a poche ore dalle feste natalizie. Secondo il monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, 883 mila italiani sono stati colpiti da virus respiratori, il 25% in più rispetto alla settimana precedente, quando erano stati 702 mila. Tra i virus, quelli influenzali hanno assunto un ruolo maggiore, essendo responsabili del 22% delle infezioni, contro il 15% della settimana precedente. L’influenza ha colpito soprattutto i bambini e gli adolescenti, con un’incidenza di 287 su 100mila tra i 5 e i 14 anni, e di 217 su 100mila tra i 15 e i 24 anni.

 

Le raccomandazioni delle autorità

Di fronte a questo scenario, le autorità sanitarie raccomandano l’uso della mascherina, il distanziamento fisico e l’igiene delle mani, e di sottoporsi al vaccino o al richiamo, se previsto. Inoltre, si consiglia di porre estrema attenzione durante i periodi di Natale e Capodanno evitando gli assembramenti e contatti ravvicinati, soprattutto con persone anziane o fragili, e di consultare il medico in caso di sintomi respiratori. Infine, si ricorda l’importanza della vaccinazione antinfluenzale e anti-Covid, che può ridurre il rischio di complicazioni.

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