crisi nel Mar Rosso

Tensione in Medio Oriente, Usa e Uk colpiscono ancora gli Houthi

Lanciati nuovi attacchi contro le postazioni radar dei ribelli sciiti nello Yemen. La Russia condanna la “palese aggressione”. L’appello al dialogo dell’Onu

Tensione in Medio Oriente, Usa e Uk colpiscono ancora gli Houthi

Il conflitto in Medio Oriente si fa sempre più violento e complesso. Le potenze occidentali intervengono per contrastare la minaccia degli Houthi, un movimento ribelle che controlla gran parte dello Yemen e che ha attaccato le navi nel Mar Rosso. La Russia si schiera con lo Yemen e accusa Usa e Uk di violare il diritto internazionale mentre il Segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, fa appello al dialogo e alla moderazione per evitare una nuova crisi nella regione.

 

Nuovo attacco Usa contro gli Houthi

Nella notte tra il 12 e il 13 gennaio, le forze armate statunitensi hanno effettuato un nuovo attacco contro una postazione radar degli Houthi nello Yemen. Lo ha annunciato il Comando Centrale degli Stati Uniti in una nota diffusa su X. "Questo attacco è stato eseguito dalla Uss Carney con missili Tomahawk da attacco terrestre ed è stato un'azione su un obiettivo militare specifico associato agli attacchi effettuati il 12 gennaio per ridurre la capacità degli Houti di attaccare i trasporti marittimi, compresi quelli commerciali".

Si tratta del secondo attacco in due giorni contro le basi militari degli Houthi, dopo quello condotto il 12 gennaio da Usa e Regno Unito in risposta al lancio di missili da parte dei ribelli contro le navi nel Mar Rosso. Gli Houthi, che si oppongono al governo yemenita riconosciuto dalla comunità internazionale e sostenuto da una coalizione guidata dall'Arabia Saudita, hanno rivendicato la responsabilità degli attacchi e hanno dichiarato piena solidarietà ad Hamas.

 

La conferma degli Houthi e la reazione della Russia

I media degli Houthi hanno confermato i nuovi attacchi nello Yemen nella notte, all'indomani dei primi bombardamenti americani e britannici contro i siti del movimento che sta minacciando il traffico marittimo internazionale nel Mar Rosso. Secondo il canale al-Masirah, questa notte gli attacchi americani hanno preso di mira almeno un sito nella capitale Sanaa. Dopo gli attacchi britannici e americani di ieri, gli Houthi hanno lanciato "almeno un missile" che, tuttavia, non ha colpito nessuna nave, ha detto l'esercito americano.

La Russia ha denunciato la “palese aggressione” da parte di Usa e Regno Unito sul territorio dello Yemen. "Si tratta dell’aggressione armata di un gruppo di paesi contro un altro paese, e non ha nulla in comune con l’auto difesa", ha sostenuto l’ambasciatore all’Onu Vassily Nebenzia durante la riunione urgente del Consiglio di Sicurezza. Accusando gli angloamericani di aver violato l’articolo 2 della Carta Onu, ovvero quello che impegni gli Stati membri ad astenersi dall’uso della forza contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica degli Stati. Usa e Gran Bretagna hanno risposto che le azioni contro le basi militari dello Yemen sono state "necessarie, proporzionate, rispettose della legge internazionale e nell’esercizio del diritto all’autodifesa".

 

Guterres: Evitare escalation nel Mar Rosso

Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha invitato tutte le parti a "non aggravare" la situazione di instabilità nel Mar Rosso. Lo ha riferito il suo portavoce dopo che Usa e Gran Bretagna hanno lanciato attacchi contro i ribelli Houthi dello Yemen. "Il Segretario generale invita tutte le parti coinvolte a non aggravare ulteriormente la situazione, nell'interesse della pace e della stabilità nel Mar Rosso e nella regione in generale", ha dichiarato il portavoce di Guterres, Stephane Dujarric.

Il Mar Rosso è una via d'acqua strategica per il commercio mondiale, in particolare per il trasporto di petrolio e gas. Ogni anno, circa 10% del commercio globale e 25% del petrolio mondiale transitano attraverso il canale di Suez, che collega il Mar Rosso al Mediterraneo. Una crisi nel Mar Rosso potrebbe avere conseguenze gravi per l'economia globale e per la sicurezza energetica. Per questo, Guterres ha chiesto alle parti in conflitto di rispettare il diritto internazionale e di cooperare con le Nazioni Unite per trovare una soluzione pacifica e duratura alla guerra in Medio Oriente.

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