152esimo giorno di guerra

Tensione in MO, Hamas chiede la pace ma continua con la violenza

Il gruppo islamico palestinese vuole una tregua permanente con Israele, ma il conflitto si estende al Libano e al Mar Rosso. L’Oms lancia l’allarme su Gaza

Tensione in MO, Hamas chiede la pace ma continua con la violenza

Il conflitto tra Israele e Hamas, che dura da oltre cinque mesi, sembra non avere fine. Nonostante i tentativi di mediazione internazionale, le parti non riescono a raggiungere un accordo di cessate il fuoco duraturo. Hamas ha chiesto una tregua permanente con Israele, ma ha anche continuato a lanciare razzi dalla Striscia di Gaza. Israele ha risposto con raid aerei e terrestri, causando morti e feriti tra i civili. La violenza si è estesa anche al Libano, dove Hezbollah ha attaccato il nord di Israele con decine di razzi, e al Mar Rosso, dove gli Stati Uniti hanno abbattuto missili e droni lanciati dagli Houthi dello Yemen. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha denunciato la grave crisi sanitaria a Gaza, dove più di 8.000 pazienti devono essere evacuati per ricevere cure mediche.

 

Hamas propone una tregua permanente

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, i mediatori di un accordo tra Israele e Hamas avrebbero avanzato una proposta di tregua a breve termine, di soli pochi giorni, per guadagnare tempo e costruire fiducia tra le parti. L’idea sarebbe stata sostenuta sia dagli Stati Uniti che dai paesi arabi che partecipano ai colloqui al Cairo. Tuttavia, gli sforzi per una pausa più lunga, di sei settimane, sembrano destinati a fallire. Hamas ha infatti chiesto una tregua permanente con Israele, che preveda la fine del blocco di Gaza, la ricostruzione della Striscia, la liberazione dei prigionieri palestinesi e il rispetto dei luoghi santi a Gerusalemme. Israele, dal canto suo, ha posto come condizione preliminare la liberazione degli ostaggi israeliani detenuti a Gaza, di cui ha chiesto un elenco. Secondo la rete televisiva israeliana Channel 12, Hamas avrebbe cercato di verificare dove si trovano gli ostaggi per non compromettere le trattative, ma non avrebbe ancora fornito alcuna informazione.

 

Oms: “Più di 8.000 pazienti devono essere evacuati da Gaza”

La situazione sanitaria a Gaza è drammatica. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che più di 8.000 persone devono essere trasferite fuori da Gaza per cure mediche. Si tratta di circa 6.000 persone che hanno subito ferite e disturbi legati alla guerra, tra cui pazienti con lesioni da trauma multiplo, ustioni e amputazioni. Altre 2.000 sono pazienti che necessitano di cure per cancro e altre gravi malattie croniche. Richard Peeperkorn, rappresentante dell’Oms per Gaza e Cisgiordania, ha detto ai giornalisti che spostare questi pazienti fuori da Gaza allevierebbe parte della pressione sui medici e sugli ospedali che stanno lottando per continuare a funzionare in una zona di guerra. L’Oms ha anche chiesto un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli a Gaza, dove scarseggiano i farmaci, i dispositivi medici e il carburante per i generatori elettrici.

 

Hezbollah attacca il nord di Israele con razzi, l’Idf risponde

Il conflitto tra Israele e Hamas ha avuto ripercussioni anche sul Libano, dove il gruppo sciita Hezbollah ha lanciato oltre 30 razzi verso Kiryat Shmona, nel nord di Israele. Dei 30 razzi, 17 sono caduti in aree aperte e 13 sono stati intercettati dalle difese aeree dell’Idf. Hezbollah ha rivendicato la responsabilità del lancio di razzi, affermando che è stato condotto in risposta agli attacchi israeliani su Hula, una località libanese vicina al confine con Israele. L’Idf ha reagito, colpendo due siti di lancio situati a Taybeh e Aarab El Louaizeh, nel Libano meridionale, che erano stati utilizzati da Hezbollah per colpire l’area di Kiryat Shmona. L’esercito israeliano ha anche bombardato strutture militari appartenenti a Hezbollah a Dibbine e Ayta ash Sha.

 

Battaglia nel Mar Rosso, gli USA abbattono missili e droni Houthi

Un altro fronte di tensione si è aperto nel Mar Rosso, dove le forze statunitensi hanno abbattuto un missile balistico antinave e tre sistemi aerei senza pilota di attacco unidirezionale lanciati dalle aree dello Yemen controllate dagli Houthi verso la USS Carney, una nave da guerra americana. Lo ha reso noto il Comando Centrale degli Stati Uniti. Le forze statunitensi hanno successivamente distrutto tre missili antinave e tre navi di superficie senza pilota per legittima difesa, ha affermato Centcom in una nota. Poco prima erano stati gli stessi Houthi a rivendicare l’attacco contro due cacciatorpediniere americane nel Mar Rosso. Gli Houthi sono un movimento ribelle sciita che combatte contro il governo yemenita, sostenuto da una coalizione guidata dall’Arabia Saudita, alleata di Israele e degli Stati Uniti. Gli Houthi sono invece appoggiati dall’Iran, che è il principale nemico di Israele e degli Stati Uniti nella regione.

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