745esimo giorno

Tra guerra di droni e diplomazia, l’Ucraina cerca pace e alleati

Zelensky ringrazia Erdogan per il suo ruolo nella liberazione dei prigionieri. Kiev apre alla possibilità di truppe straniere, mentre Mosca respinge droni

Tra guerra di droni e diplomazia, l’Ucraina cerca pace e alleati

Mentre la guerra in Ucraina entra nel suo 745° giorno, la diplomazia e le tensioni militari continuano a intrecciarsi in un complesso mosaico di eventi. Il presidente ucraino Zelensky esprime gratitudine verso il presidente turco Erdoganper gli sforzi diplomatici, mentre emergono nuove dinamiche sul fronte della difesa.

 

La guerra dei droni

Le forze armate russe hanno annunciato di aver intercettato e distrutto, nelle prime ore di oggi, almeno 47 droni lanciati dai  militari ucraini contro le regioni meridionali di Belgorod, Kursk, Volgorad e Rostov. A renderlo noto il ministero di Difesa russo. ''È stato fermato l'obiettivo del regime di Kiev di condurre un attacco  terrorista con l'uso di 47 droni contro installazioni nel territorio  russo'', ha spiegato il ministero secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Tass.

Le forze armate ucraine dal canto loro, hanno detto di aver eliminato durante la notte scorsa 15 droni kamikaze sull'Ucraina, 12 dei quali sono stati distrutti dalle difese aeree di Kiev: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare ucraina. I velivoli senza equipaggio sono stati lanciati dalla zona di Chauda, nella Crimea occupata, e dal territorio russo di Primorsko-Akhtarsk. I droni abbattuti sono stati intercettati nelle regioni di Dnipropetrovsk, Donetsk e Poltava.

 

Gratitudine a Erdogan 

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha pubblicamente ringraziato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan per il suo ruolo chiave nella negoziazione della liberazione dei cittadini ucraini detenuti dalla Russia. In una dichiarazione rilasciata dopo i colloqui a Istanbul, Zelensky ha sottolineato l’importanza dell’intervento turco, che ha portato a significativi risultati umanitari. Ha inoltre elencato i nomi di alcuni dei detenuti, evidenziando la dura realtà delle loro condizioni di prigionia e la necessità di un impegno continuo per la loro liberazione.

La diplomazia gioca dunque ancora un ruolo cruciale nel conflitto ucraino, con nazioni come la Turchia che si pongono come mediatori chiave e l'azione di Erdogan ha aperto la strada a nuove discussioni per la risoluzione del conflitto. Ankara, con la sua posizione strategica e le relazioni con entrambe le parti, si è dimostrata un attore influente nel delicato equilibrio tra guerra e pace.

 

Kiev aperta all’aiuto militare straniero

Alexei Danilov, segretario del Consiglio ucraino per la sicurezza e la difesa nazionale, ha ammesso che l’Ucraina potrebbe accogliere unità militari straniere sul proprio territorio. Questa dichiarazione, riportata da Ukrainska Pravda, segna un potenziale cambiamento nella strategia di difesa dell’Ucraina, che finora ha fatto affidamento principalmente sulle forniture di armi dai suoi alleati occidentali.

 

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA