Reverse charge 2020: cos'è, come funziona quando si applica inversione

Reverse charge 2020 cos'è, quando si applica e come funziona l'inversione contabile IVA, quali settori si applica esempi operazioni e novità sulla proroga

Reverse charge 2020: cos'è, come funziona quando si applica inversione

Il Reverse charge è il meccanismo che consente di effettuare l'inversione contabile sul destinatario della cessione del bene o della prestazione di servizio, anziché sul cedente.

 

Il reverse charge, permette quindi di far ricadere gli obblighi IVA sul destinatario della cessione o della prestazione, qualora sia soggetto passivo nel territorio dello Stato.
Vediamo quindi reverse charge 2020 cos'è e come funziona e quando si applica proroga? 

 

Reverse charge: cos'è?

Che cos'è il reverse charge?

  • L'IVA reverse charge che in italiano significa inversione contabile, si basa sul principio che l'IVA, imposta sul valore aggiunto, possa essere assolta dal destinatario della vendita di un bene o sul prestatore di servizio e non sul cedente o prestatore.

  • Ciò significa che il cedente o il prestatore emette la fattura senza addebitare l'IVA, perché si avvale del meccanismo di reverse charge mentre il ricevente destinatario della cessione o della prestazione, ha l'obbligo di integrare nella fattura ricevuta l'IVA in base alla propria aliquota relativa all'operazione, che andrà ad aggiungersi all'imposta e alla registrazione del documento nell’apposito registro delle fatture emesse o dei corrispettivi, e degli acquisti.

  • Il meccanismo di inversione contabile dell'IVA, chiamato anche regime di reverse charge Agenzia delle Entrate, nasce come strumento finalizzato alla lotta contro le frodi Iva in modo da impedire che chi effettua la cessione di un bene e chi lo acquisti, non versi l'imposta di valore aggiunto o ne chieda il rimborso all'Erario.

  • Per questo motivo, il reverse charge interno è utilizzato come strumento di regolamentazione nel settore edilizio e nello specifico nei rapporti con subappaltatori e appaltatori e nei confronti di soggetti Ue ed Extra-UE per le cessioni per esempio di cellulari e computer, contratti di compravendita immobiliari.

 

Reverse charge 2020: a chi si applica la proroga al 2022?

Reverse charge 2020 proroga fino al 30 giugno 2022: a chi si applica? Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo di conversione in legge del decreto fiscale 119/2018 contenente le misure fiscali urgenti, è stata decisa la proroga reverse charge 2019-2022 per alcuni settori in Italia.

 

Ai sensi del comma 2-bis all’articolo 2 del suddetto decreto fiscale 2019, pertanto, è stata stabilita la proroga reverse charge IVA fino al 30 giugno 2022 per:

 

Cessioni di telefoni cellulari - apparecchiature terminali per il servizio pubblico radiomobile terrestre di comunicazione soggette alla tassa sulle concessioni governative- fatta eccezione dei componenti e accessori per i telefoni cellulari.

 

Cessioni di dispositivi a circuito integrato, quali microprocessori e unità centrali di elaborazione, effettuate prima della loro installazione in prodotti destinati al consumatore finale con esclusione dei computer quali beni completi e i loro accessori.

 

Cessioni di console da gioco, tablet PC e laptop;

 

Trasferimenti di quote di emissioni di gas a effetto serra trasferibili (articolo 3 della Direttiva 2003/87/CE);

 

Trasferimenti di altre unità che possono essere utilizzate dai gestori per conformarsi alla citata Direttiva 2003/87/CE e di certificati relativi al gas ed energia elettrica;

 

Cessioni di gas e di energia elettrica a un soggetto passivo-rivenditore.

 

Reverse charge su tablet, pc portatili e console da gioco?

La novità introdotta nel reverse charge ha visto il rinnovo dell’estensione del meccanismo di inversione contabile IVA anche ai tablet, pc portatili e console da gioco, introdotta dallo schema di decreto legislativo in attuazione delle direttive 2013/42/UE e 2013/43/UE fino al 30 giugno 2022.

 

Cosa prevede la normativa reverse charge hi tech 2020?

La normativa prevista reverse charge contenuta nello schema di decreto legislativo attualmente allo studio del Consiglio dei Ministro, in attuazione a quanto previsto alle direttive 2013/42/UE e 2013/43/UE, prevede di estendere il meccanismo di inversione contabile anche ai seguenti prodotti hi tech: Tablet, pc portatili (laptop) e console da gioco.

 

Ciò significa che utte le imprese e società che lavorano nel settore dell’hi-tech devono applicare il reverse charge, secondo le modalità illustrate dall’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 59/E/2010 concernente il reverse charge su cellulari e microprocessori. A tale proposito, vedi più avanti, il paragrafo dedicato.

Vi ricordiamo che il decreto fiscale ha confermato anche l'obbligo fatturazione elettronica.

 

Reverse charge come funziona l'inversione contabile IVA in fattura?

Come funziona una fattura reverse charge? Una fattura emessa con l'inversione contabile IVA deve essere registrata sull'apposito registro fatture emesse o dei corrispettivi, e degli acquisti secondo le seguenti modalità di fatturazione e registrazione:

  • Integrazione della fattura con l’esposizione dell’IVA.

  • Registrazione della fattura nel registro acquisti

  • Registrazione dell’autofattura ex art. 17 c. 6 DPR 633/72 nel registro vendite in modo tale da rendere l’operazione neutra ai fini IVA. Tale meccanismo, consente quindi l'inversione contabile dal venditore all'acquirente per quanto riguarda gli obblighi IVA.

Si ricorda che per le operazioni soggette al regime del reverse charge ma fatturate con normale fattura, è prevista una sanzione (ex art. 6. c. 9-bis del Dlgs n, 471/97) per entrambe le parti,  pari al 3% dell’Iva, da un minimo di 258,00 euro.

 

E' comunque consentita per l'errata fatturazione, la possibilità dei contribuenti di avvalersi del ravvedimento operoso, pagando una sanzione ridotta pari ad 1/8 del 3% se versata entro il termine di 3 mesi o di 1/6 del 3% se entro un anno dall’errata fatturazione, ex art 13, c. 1 Dlgs 472/1997.

 

Per quanto riguarda gli obblighi di comunicazione dello Spesometro le fatture reverse charge vanno inviate secondo le modalità dello spesometro. Dal 1° gennaio 2019, lo spesometro è abolito.

 

Nel caso invece di fatture reverse charge per subappalti in edilizia, cessioni di fabbricati strumentali, dove l'IVA è assolta dal cessionario, la comunicazione spesometro fa fatta solo se l'operazione in riverse charme supera il limite di 3.000 euro.

 

Novità: sottocodici 2020

Nell’ambito della fatturazione elettronica, le operazioni mediante reverse charge sono identificate con il codice natura N6.

A partire però dal 1° ottobre 2020, il codice N6 non sarà sufficiente e dovranno essere indicati anche i nuovi 9 sottocodici.

  • 1 – cessione di rottami e altri materiali di recupero

  • 2 – cessione di oro e argento puro

  • 3 – subappalto nel settore edile

  • 4 – cessione di fabbricati

  • 5 – cessione di telefoni cellulari

  • 6 – cessione di prodotti elettronici

  • 7 – prestazioni comparto edile e settori connessi

  • 8 – operazioni settore energetico

  • 9 – altri casi

 

Reverse charge per la cessione di cellulari, telefonini e micro processori:

Il meccanismo reverse charge su cellulari, telefonini e microprocessori, si applica su 

  • telefoni cellulari, concepiti come dispositivi fabbricati o adattati per essere connessi a una rete munita di licenza e funzionanti a frequenze specifiche, con o senza altro utilizzo

  • dispositivi a circuito integrato quali microprocessori e unità centrali di elaborazione prima della loro installazione in prodotti destinati al consumatore finale.

Se la vendita del cellulare è invece accessoria alla fornitura del traffico telefonico, non può essere applicata l'inversione contabile IVA mentre è applicabile sui componenti destinati all’installazione in server aziendali.

I chiarimenti completi sulle modalità di applicazione reverse charge su cellulari, telefoni e micro processori sono contenuti nella risoluzione 36/E Agenzia delle Entrate che è intervenuta a chiarire ulteriormente l’obbligo di inversione contabile per le cessioni di telefoni cellulari e dispositivi a circuito integrato.

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