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Elezioni presidenziali Usa 2020

Elezioni USA 2020 Biden o Trump? Impatto diverso su mercati e economia

La data dell'Election Day è martedì 3 novembre 2020. Il futuro presidente degli Stati Uniti d’America giurerà il 20 gennaio 2021. Cosa accadrà sui mercati?

Elezioni USA 2020 Biden o Trump? Impatto diverso su mercati e economia

Elezioni presidenziali USA 2020:

 

*** Elezioni presidenziali USA 2020 ultime notizie 3 novembre 2020: il Covid non è riuscito a fermare le presidenziali americane. Alla vigilia dell'Election Day hanno già votato 93 milioni di americani per eleggere il nuovo presidente degli Stati Uniti d'America, 40 dei quali via posta. Affluenza record, pari a circa il 68% dei 135 milioni di voti delle elezioni 2016.

 

Secondo gli ultimi sondaggi, Donald Trump non sarebbe riuscito a colmare la distanza con il suo rivale Joe Biden, lasciando invariato il distacco anche dopo il dibattito finale, con poco più di 7 punti di svantaggio.

 

Under 30 e afroamericani potrebbero orientare il voto delle elezioni presidenziali USA 2020.

 

Elezioni USA 2020 Biden o Trump? Impatto diverso su mercati e economia

Ci siamo oggi 3 novembre è il giorno delle elezioni Presidenziali USA 2020, le 59esime della storia degli Stati Uniti d’America, al tanto atteso scontro tra l’attuale inquilino della Casa Bianca Donald Trump e il democratico Joe Biden.

 

Il tycoon newyorkese sta tentando il tutto per tutto per aggiudicarsi un secondo mandato, anche se i sondaggi lo vedono in costante calo rispetto al rivale.

 

L’ultima analisi realizzata da The Economist, sulla base dei dati disponibili il 3 agosto, rivela che Joe Biden otterrà il 54% del voto popolare e Donald Trump il 46%, con una probabilità di vittoria per il candidato democratico che sfiora il 90%. Sotto osservazione gli Stati indecisi che fungeranno come sempre da ago della bilancia, in particolare la Florida con i suoi 29 grandi elettori da eleggere.

 

La data dell'Election Day è martedì 3 novembre 2020, mentre ancora non si sa quando si potrà conoscerà l’esito del voto postale deciso per via del Coronavirus. Il futuro presidente degli Stati Uniti d’America giurerà il 20 gennaio 2021.

 

USA: si può rinviare il voto delle Presidenziali a causa del coronavirus?

I sondaggi non sembrano sorridere a Trump, così l’attuale inquilino della Casa Bianca, 45esimo presidente americano, ha provato a proporre un rinvio delle elezioni presidenziali mostrandosi preoccupato per eventuali brogli nel voto postale deciso a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19. L’idea è stata subito bocciata dai repubblicani, con il leader della maggioranza al Senato, Mitch McConnell che ha tuonato: "nella storia degli Stati Uniti le presidenziali non sono mai state rinviate nonostante guerre, depressione, guerra civile, troveremo un modo per gestire il voto".

 

Trump non ha nessun potere sulla data delle elezioni presidenziali, visto che una legge varata nel 1845 stabilisce che l'elezione del presidente degli Stati Uniti si tiene il martedì successivo al primo lunedì di novembre ogni quattro anni. Per cambiare questa data serve un atto del Congresso, approvato sia dalla Camera, sia dal Senato.

 

Cosa accadrebbe in caso di slittamento della data delle elezioni? Visto che la Costituzione americana stabilisce che il mandato del presidente dura solo quattro anni, il 20 gennaio 2021 risulterebbe in ogni caso l’ultimo giorno da presidente per Donald Trump, a meno che non venga nuovamente rieletto con il voto.

 

Elezioni USA: che impatto avranno sui mercati finanziari?

A prescindere dall’esito delle votazioni, le elezioni presidenziali americane hanno sempre avuto un impatto elevato sul mercato finanziario e sull’economia globale, ma questa volta la pandemia da Coronavirus e lo shock economico potrebbero fare la differenza.

 

Analizzando l'andamento storico del mercato azionario in riferimento ai cicli elettorali che si sono succeduti nel tempo si evince che gli investimenti in titoli effettuati sull’S&P 500, indice di Borsa che rappresenta le 500 società americane a maggiore capitalizzazione, nei 27 mesi precedenti le elezioni negli Stati Uniti hanno registrato rendimenti significativi. Possiamo dunque affermare che il mercato azionario statunitense ha avuto la tendenza a prosperare sulla scia delle elezioni americane, con pochissime eccezioni. Tra queste ne citiamo due: l’elezione di George W. Bush nel 2000, con il crollo del mercato azionario dovuto alla crisi delle dot-com, e la crisi finanziaria del 2008. L’anno elettorale con i rendimenti di Borsa migliori, invece, è stato il 1998, con l’insediamento di George H. W. Bush.

 

Nel contesto attuale alcuni esperti interpellati da CNBC ritengono che la riconferma di Donald Trump alla Casa Bianca farebbe aumentare l’indice S&P 500 del 5%, essendo stato l’attuale presidente un “buon amico” del sistema finanziario americano. Si temono però ripercussioni economiche sulle compagnie quotate in Borsa per le sue politiche protezionistiche.

 

Di contro una vittoria di Biden potrebbe far scendere l’indice S&P500, ma il vero timore è quello di uno stallo politico, ossia un risultato elettorale contestato da uno dei due competitor. In tal caso l’indice S&P500 potrebbe registrare una contrazione almeno tra il 5 e il 10%, mentre i più pessimisti si spingono addirittura oltre il 10%.

 

Infine, potremmo addirittura assistere al cosiddetto “blue wave” scenario, ossia alla possibilità per il candidato democratico di conquistare non solo la Casa Bianca, ma anche di prendere il controllo sia del Senato che della Camera dei rappresentanti. Questo tipo di scenario, spiegano gli esperti di Capital Group, produrrebbe il maggior cambiamento politico, a partire da una probabile inversione dell’agenda politica di Trump su molti fronti, tra cui tasse, immigrazione e regolamentazione.

 

Elezioni Presidenziali USA 2020, cosa succede se vince Trump:

Trump continua la sua campagna elettorale sperando in un rinnovo del mandato, anche se la strada verso la Casa Bianca è tutta in salita visto che si trova a dover fare i conti con una pesante recessione legata alla pandemia e all’impeachment per il caso Ucraina, ma anche ai disordini civili per il caso Floyd.

 

Nel 1° trimestre del 2020 il PIL USA ha registrato una contrazione del 5% per poi crollare del 32,9% nel 2° trimestre. Al momento gli Stati Uniti sono tra i paesi più colpiti al mondo dal virus, con la città di New York in ginocchio. La situazione economica e sanitaria degli States sta contribuendo a far scendere la popolarità del tycoon ma sappiamo per esperienza che Donald Trump ha grandi capacità di ribaltare i sondaggi: potrebbe compiere un’altra grande rimonta durante la campagna elettorale come avvenne nel 2016 grazie alle sue formidabili abilità come politico.

 

L’approccio bellicoso di Trump nei confronti della Cina continua però a preoccupare gli esperti. Le prospettive di crescita degli Stati Uniti appaiono fragili soprattutto alla luce delle sue politiche protezionistiche che rischiano di deprimere l’economia a stelle e strisce compromettendo anche gli equilibri geopolitici mondiali.

 

Secondo Julian Howard, lead investment director, multi-asset portfolios di GAM Investments, una rielezione di Trump potrebbe portare ad un aumento del deficit fiscale, con la tassazione delle imprese che con molta probabilità resterebbe bassa facendo seguito all’intervento dell'attuale amministrazione, il Tax Cuts and Jobs Act del 2017. Ciò significherebbe che le grandi imprese negli Stati Uniti continuerebbero ad essere incentivate a mantenere le loro riserve di liquidità nel paese, consentendo un accesso immediato e senza penalità per gli investimenti futuri.

 

Presidenziali USA 2020, cosa succede se vince Joe Biden:

Secondo alcuni analisti la vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali USA 2020 potrebbe provocare una contrazione dell’indice S&P500, composto dalle 500 società americane a maggiore capitalizzazione, soprattutto a causa dei cambiamenti nelle politiche fiscali.

 

Con l'elezione dell’ex vice di Barack Obama si avrebbe sicuramente una distribuzione più equa del carico fiscale in America, potremmo assistere ad una abolizione completa o parziale del Tax Cuts and Jobs Act del 2017, normativa che ha tagliato le aliquote fiscali per le imprese dal 35% al 21%, dando una notevole spinta agli utili aziendali. Le tasse per le imprese, dunque, potrebbero tornare ad aumentare.

 

Secondo alcuni calcoli effettuati da USB un aumento delle imposte sui profitti aziendali dal 21% al 28% significherebbe una perdita di EPS del 5% mentre secondo Goldman il taglio di profitti per azione in un ipotetico 2021 a presidenza democratica potrebbe essere mediamente per l’indice S&P 500 di 20 dollari (da 170 a 150 dollari).

 

Per quanto riguarda il commercio internazionale, la situazione già tesa non potrebbe che migliorare. Da considerare poi che la debolezza del dollaro potrebbe acuirsi con l’elezione di un presidente democratico, favorendo le esportazioni statunitensi mentre per il resto del mondo che importa beni in dollari i costi delle materie prime importate potrebbero ridursi, favorendo il commercio globale. Penalizzati, invece, i produttori europei che di contro vedrebbero apprezzarsi l’euro.

 

La vittoria di Biden, poi, potrebbe portare ad una maggiore regolamentazione soprattutto nel settore dell’energia, delle telecomunicazioni e della tecnologia, aumentando i costi delle imprese. Di contro, però, potrebbero aumentare gli investimenti nel settore della sanità, green economy e infrastrutture, mantenendo positivi i livelli dei mercati.

 

Dall’analisi di Finscience emerge che Information technology ed healthcare potrebbero beneficiare dell’elezione del candidato democratico mentre i titoli del settore finanziario potrebbero essere tra i più esposti ad un possibile cambio di presidenza.

 

Joe Biden ha scelto Kamala Harris, senatrice afroamericana della California con madre indiana, come candidata vicepresidente da contrapporre alla figura di Mike Pence di Trump.

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