Il confronto

Stati Generali M5s: cosa sono e significato, Conte e Di Battista

Cosa sono gli Stati Generali del Movimento 5 Stelle, come funzionano e a cosa servono? Il 14-15 novembre partecipano Conte, Di Maio, Crimi e Di Battista

Stati Generali M5s: cosa sono e significato, Conte e Di Battista

Il Covid non ferma gli Stati Generali del Movimento 5 stelle, costretti ad organizzarsi on line per rispettare le nuove disposizioni assunte dal governo con il Dpcm del 3 novembre. Con il lockdown a zone, infatti, sono state sospese tutte le attività convegnistiche o congressuali, ad eccezione di quelle che si svolgono con modalità a distanza, e così i pentastellati hanno deciso di riorganizzarsi e di darsi appuntamento sul web al 14 e 15 novembre.

 

Cosa sono gli Stati Generali del M5s, come funzionano ed a cosa servono. Proviamo a rispondere a queste domande per capire meglio quali potrebbero essere le prossime mosse del Movimento in vista delle Politiche del 2023.

 

Stati generali M5s, parla Conte:

Oggi 15 novembre alle 15:30, secondo giorno di confronto per il Movimento cinque stelle, è Vito Crimi ad aprire la kermesse in diretta Facebook, poi l'intervento del premier Giuseppe Conte e del capo delegazione al governo dei 5S, Alfonso Bonafede.

 

Nel suo intervento Conte ha detto: "Nella vita politica ci si imbatte spesso nel dilemma tra coerenza delle proprie idee e possibilità di cambiare opinione. E' un dilemma mal posto. La coerenza è sicuramente un valore, ma quando governi devi valutare la complessità, bisogna avere anche il coraggio di cambiarle le idee, quando ti accorgi che queste sono migliori di quelle che avevamo. E se la coerenza delle stesse idee fa male al Paese si ha l'obbligo morale di cambiarle. La prova del nove è spiegare perché il cambiare idea è una cosa giusta".

 

"Siete una comunità che undici anni fa si è messa in gioco, si è offerta di dare il proprio contributo al Paese. Siete una comunità tosta, che ha affrontato scelte sofferte, ma che non ha mai mollato". Ha detto Conte agli Stati Generali del M5s che ha aggiunto. "Con la vostra carica innovatrice avete condotto battaglie che ora sono patrimonio comune", "La vostra sfida è preservare questa carica innovativa, conservare questo spirito costruttivo. Nella sfida al Covid la presenza del M5S offre un contributo importante anche per una più efficace protezione sociale".

 

 "Gli Stati Generali sono un momento importante, confrontatevi apertamente, anche in modo vivace. E' comprensibile che le varie sensibilità al vostro interno possono esprimere posizioni diverse, ma queste sono una ricchezza" E poi ancora: "Non bisogna mai perdere il contatto con la gente, non come entità astratta, ma come persone in carne e ossa". "Siete nati da un'intuizione, avete attuato un progetto che molti ritenevano visionario, finanche velleitario, è invece avete rappresentato la più importante novità della vita politica di questi anni". Ha afferma il Premier. E poi su Casaleggio: "E' un rammarico non aver mai conosciuto Gianroberto Casaleggio. Con Grillo invece ci sentiamo spesso, rimane la mente più giovane e curiosa del Movimento".

 

Stati Generali M5s Di Battista:

"Non sono stato considerato quando (prima privatamente e poi pubblicamente) mi scagliai contro le nomine nelle grandi aziende di Stato di personaggi imputati per reati gravissimi. Mi venne solo garantito che in caso di condanna sarebbero stati rimossi. Ebbene Profumo sta ancora lì. Oggi mi viene chiesto a gran voce di entrare in un organo collegiale che non è stato ancora votato dagli iscritti. Perché? Perché forse le nostre idee non sono così minoritarie come qualcuno vorrebbe far credere". A scriverlo su Facebook Alessandro Di Battista.

 

"E allora si pubblichino i voti che ciascuno dei 30 delegati nazionali ha ottenuto. Perché è giusto conoscere il peso specifico delle idee di coloro che sono stati scelti e per smetterla una volta per tutte di definire "dissidenti" coloro che, su molti aspetti, hanno il solo torto di non aver cambiato opinione", ha attaccato Dibba.

 

Stati generali M5s, Crimi: 

Stati generali M5s, il capo politico dei pentastellati Vito Crimi in un post pubblicato sul Blog delle Stelle ha scritto: "Sabato 14 novembre, prende il via la due giorni conclusiva degli Stati Generali, che sono cominciati esattamente un mese fa. Un mese nel corso del quale oltre 8 mila iscritti al MoVimento 5 Stelle si sono incontrati e confrontati da remoto in quasi 170 riunioni e mille ore di incontri a livello territoriale, in tutte le regioni e tra gli iscritti all'estero, che hanno consentito a tutti di partecipare e di contribuire a questo percorso.

 

Persone, volti, esperienze, competenze. E questo è esattamente ciò che volevamo avvenisse, era il nostro primo intento: fare in modo che ciascuno di noi, membri di questa comunità, potesse essere parte attiva di questo processo che ci sta portando non solo a definire il MoVimento 5 stelle di domani ma l'agenda del MoVimento per il Paese". 

 

"Ora è venuto il momento nel quale questo progetto condiviso sta per giungere alla sua fase iniziale. Si avete capito bene, pensavate dicessi conclusiva, ma in realtà questa è una vera e propria ripartenza", scrive Crimi. "Quello che stiamo vivendo e realizzando è un processo che unisce l'innovazione tecnologia alla necessità di vedere e incontrare volti e persone. Ancora una volta dimostriamo una capacità di anticipare tutto comprendendo che è necessario un cambiamento, che renda più efficace la nostra azione politica, il nostro ruolo di motore del cambiamento".

 

"Ogni fase di cambiamento è difficile, ma è necessaria per crescere, evolvere e innovare. Questi Stati Generali sono il momento nel quale compiamo un grande passo in avanti e accettiamo le nuove sfide per il futuro con l'orgoglio della nostra identità scrivendo insieme l'agenda per il Paese. Perché scegliere cosa vogliamo essere vuol dire scegliere cosa sarà l'Italia", ha sottolineato il capo politico del M5S.

 

Stati Generali M5s il 14 e 15 novembre. Cosa sono, a cosa servono

I pentastellati si erano dati appuntamento il 7 e l’8 novembre a Roma per gli Stati Generali del Movimento ma con il lockdown a zone di mezzo hanno dovuto posticipare l’evento di una settimana, il tempo necessario per organizzare il congresso online al fine di rispettare le nuove disposizioni dell’esecutivo adottate per fermare i contagi.

 

Cosa sono gli Stati Generali del Movimento 5 stelle? Sono il luogo in cui la comunità pentastellata si incontra per affrontare i grandi temi che incidono sulla vita dei cittadini. Sono l’occasione per discutere ed elaborare le proposte degli attivisti, per definire i progetti da realizzare e per darsi nuovi obiettivi. In poche parole, servono per definire l’agenda politica del M5s.

 

Particolare rilevanza avranno quelli di novembre 2020, con il confronto che si è reso quanto più necessario dopo le dimissioni di fine gennaio di Luigi Di Maio da capo politico del Movimento 5 stelle.

 

M5s: come funzionano gli Stati Generali

Lunga la preparazione degli Stati Generali del Movimento 5 stelle, che si basa su tre livelli di confronto: provinciale, regionale e nazionale. Nelle settimane precedenti il congresso 8mila persone si sono confrontate a livello territoriale per contribuire alla definizione dell’agenda politica del Paese che il Movimento 5 Stelle vuole realizzare.

 

Dopo l’incontro di sabato 7 novembre, nel corso del quale tutte le regioni definiranno i loro contributi ufficiali che porteranno agli Stati Generali, sabato 14 e la mattina di domenica 15 novembre si svolgeranno le giornate di lavoro conclusive con la partecipazione di 305 rappresentanti.

Domenica pomeriggio il risultato dei lavori sarà presentato a tutti gli iscritti e si terrà un’Assemblea Plenaria alla quale potranno intervenire fino ad un numero massimo di 30 persone.

 

Tutti i cittadini iscritti al Movimento 5 Stelle potranno avanzare la propria candidatura per partecipale all’Assemblea Plenaria, con gli stessi iscritti che decideranno chi interverrà al dibattito pubblico.

 

In base al regolamento degli Stati Generali, infatti, qualora le candidature pervenute siano superiori a 30, si procederà ad una votazione sulla piattaforma Rousseau e potranno intervenire all’Assemblea i primi 30 iscritti, che all’esito della votazione, avranno ricevuto il maggior numero di preferenze.

 

Dopo il confronto aperto in streaming verrà redatto un documento unitario, i cui contenuti dovranno essere successivamente sottoposti al voto della rete, all’assemblea degli iscritti, che avrà l’ultima parola.

 

Stati Generali M5s: occasione per rinascita Movimento

Gli Stati Generali M5s potrebbero essere un’occasione di rinascita per il Movimento, fagocitato prima dalla Lega e poi dal Pd. Il Movimento 5 stelle, infatti, sembra aver perso nel tempo la propria natura e di conseguenza la propria forza, adattandosi a quei cliché politici che tanto criticava. Ha abbandonato la logica dell’autonomia per arrivare al governo, accordandosi prima con una forza politica e poi con la rivale della stessa.

 

Anche la regola dei due mandati è stata scardinata, creando attriti all’interno del Movimento stesso, dando vita a due correnti di pensiero: quella conservatrice e quella del rinnovamento.  

 

Tra i primi sembra esserci l’ex deputato, Alessandro Di Battista, che in occasione degli Stati generali ha presentato un manifesto 2020-2030 che punta su due punti programmatici principali: la collocazione autonoma del Movimento e nessuna deroga ai due mandati parlamentari.

 

Nicola Morra, senatore e presidente della commissione Antimafia punta invece sull’abolizione della figura del capo politico e sull’elezione di un coordinamento nazionale del M5S composto da undici persone mentre i parlamentari del gruppo “Parole guerriere” chiedono di dare al Movimento una struttura più simile a quella di un partito.

 

Sappiamo bene che la grande potenza dei pentastellati è stata quella di aver puntato sin dall’inizio su un grande processo di partecipazione politica degli attivisti all’attività del Movimento, ma questo non è bastato per andare avanti a vele spiegate.

Ora si dovrà decidere se guardare al futuro o tornare al passato.

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