Protocollo vaccini Covid

Piano vaccini Covid 2021 Italia: 27 dicembre Vaccine Day europeo

A chi saranno somministrate le prime dosi, quante ne sono state ordinate, quanto costeranno e quando saranno disponibili per tutti (ma non obbligatorie)

Piano vaccini Covid 2021 Italia: 27 dicembre Vaccine Day europeo

“Rispetto alle valutazioni che avevamo fatto, dopo il via libera dell’Ema, saremo pronti a partire con alcuni giorni di anticipo”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel commentare il via libera della Conferenza Stato-Regioni al piano vaccini presentato dal Commissario straordinario, Domenico Arcuri. Si attende, dunque, il semaforo verde al vaccino Pfizer da parte dell’Agenzia europea per il farmaco.

 

Oggi 27 dicembre si celebra il Vaccine Day europeo con la somministrazione delle prime dosi “simboliche”. L’obiettivo è quello di dare il via alla campagna in un giorno uguale per tutta Europa, con le prime somministrazioni in base ai quantitativi che Pfizer riuscirà a consegnare. 

 

Il “libretto di istruzioni” alle Regioni

Il Commissario Arcuri ha annunciato l’invio, il 16 dicembre, di una sorta di vademecum con le istruzioni sulla procedura di somministrazione del vaccino, destinato alle Regioni, per le quali sono stati indicati i quantitativi da consegnare: si tratterà del 90% del fabbisogno reale per il personale sanitario, a cui il prodotto sarà offerto in massa da gennaio. 

 

Piano vaccini covid 2021

Il ministro Speranza ha illustrato, in un forum all'ANSA, le tappe della campagna vaccinale anti-Covid.

 

Il piano di vaccinazione partirà da gennaio e l'auspicio è che si possa partire in contemporanea in tutta Europa. La prima tranche è di 10 milioni di dosi tra gennaio e marzo ma, in totale, l'Italia ha già opzionato 202.573.000 dosi. "Gennaio sarà il mese delle vaccinazioni e speriamo di partire insieme a tutti gli altri paesi Ue, ma il cuore della campagna vaccinale arriverà a primavera inoltrata perchè non basteranno solo le prime due autorizzazioni ma abbiamo bisogno anche di ulteriori autorizzazioni di vaccini, che speriamo arrivino nel più breve tempo possibile". 

 

In pratica saranno 1.874.323 le persone da sottoporre al vaccino anti Covid nella prima fase che scatterà da gennaio. 

 

Sono state indicate due date da Ema (anche se ora si anticiperà di qualche giorno): 29 dicembre per vaccino covid Pfizer e 12 gennaio per vaccino Moderna da queste aziende avremo 8mln di dosi da Pfizer e 1,346mila dosi da Moderna. Il fulcro della campagna vaccinale anti-covid secondo le previsioni sarà tra la prossima primavera e l'estate 2021, ha affermato il ministro della salute al Senato.

 

Le categorie da vaccinare per prime, sono gli operatori sanitari e sociosanitari, residenti e personale delle Rsa per anziani, persone in età avanzata per ottenere una maggiore copertura vaccinale e coprire persone con maggiori fattori di rischio. Poi con l'aumento delle dosi si vaccineranno anche le altre categorie, come le persone dei servizi essenziali come personale scolastico e forze dell'ordine. Nel caso poi di focolai in aree del paese, saranno destinate scorte di vaccini rispetto ai territori in difficoltà.

 Per quanto riguarda la distribuzione, Speranza ha detto: "la distribuzione avverrà con il coinvolgimento delle forze armate" sottolineando la gratuità per tutti. 

 

In arrivo presto quindi il vaccino contro il Covid, dopo le polemiche sollevate dai dubbi del virologo Andrea Crisanti sulla sicurezza delle prime dosi. «Con una campagna spiegheremo perché è fondamentale questo vaccino. E' interesse di tutti chiudere questa pagina drammatica del nostro paese. L'immunità di gregge dobbiamo raggiungerla, valuteremo in corso d'opera» ha aggiunto Speranza, mentre il Commissario Domenico Arcuri ha avviato l’iter perché anche in Italia arrivino a breve le prime dosi. Ecco a chi andranno e come sarà somministrato il vaccino.

 

Vaccini covid, quando arriva?

Secondo quanto spiegato dal ministro Speranza lo scorso 2 dicembre, erano state inizialmente indicate da Ema 2 date:

  • 29 dicembre per vaccino covid Pfizer per 8mln di dosi;

  • 12 gennaio per vaccino Moderna per 1,346mila dosi.

Occorre, infatti, una doppia dose per ciascun soggetto, da iniettare a distanza di 3 settimane l’una dall’altra, nel caso di Pfizer e di 28 giorni per il vaccino messo a punto dall’americana Moderna. Sarà destinato prioritariamente al personale sanitario e alle Rsa, le Residenze Sanitarie Assistenziali. Entro la fine del 2021 si conta di poterlo offrire a tutta la popolazione.

 

Piano vaccini covid Italia: a chi sarà somministrato per primo?

La campagna vaccinale anti-covid 2021 secondo le previsioni sarà tra la prossima primavera e l'estate 2021, come spiegato dal ministro della salute al Senato.

 

I primi ad essere vaccinati saranno:

  • gli operatori sanitari e sociosanitari; 

  • residenti e personale delle Rsa per anziani; 

  • persone in età avanzata per ottenere una maggiore copertura vaccinale e coprire persone con maggiori fattori di rischio.

Poi con l'aumento delle dosi si vaccineranno anche le altre categorie, come:

  • le persone dei servizi essenziali come personale scolastico e forze dell'ordine. 

  • in caso di focolai: nelle aree del paese a rischio, saranno destinate scorte di vaccini rispetto ai territori in difficoltà.

 

Per quanto riguarda la distribuzione, Speranza ha detto: "la distribuzione avverrà con il coinvolgimento delle forze armate" sottolineando la gratuità per tutti. 

 

Nessuna obbligatorietà per il vaccino Covid

Come chiarito dalle autorità sanitarie il vaccino sarà offerto su base volontaria. Per Arcuri si tratterà di una sorta di «patentino di immunità»: «Sarà possibile e sarà il ministero della Salute a stabilire concretamente come»– ha chiarito il Commissario, spiegando una delle possibili strategie allo studio: «Sarà la più grande campagna di somministrazione di vaccini che si ricordi. Stiamo progettando – ha aggiunto il Commissario - una piattaforma informatica che consentirà di gestire la verifica della somministrazione del vaccino per sapere come si chiamano le persone che hanno fatto il vaccino e dove lo hanno fatto». 

 

Gli scettici del vaccino anti-Covid19

A sollevare polemiche sono state le parole del virologo Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di Microbiologia dell’università di Padova e sostenitore dei tamponi di massa, che ha annunciato che lui non si sottoporrà a vaccinazione a gennaio: «Normalmente ci vogliono dai 5 agli 8 anni per produrre un vaccino. Per questo, senza dati a disposizione, io non farei il primo vaccino che dovesse arrivare a gennaio. Perché vorrei essere sicuro che questo vaccino sia stato opportunamente testato e che soddisfi tutti i criteri di sicurezza ed efficacia. Ne ho diritto come cittadino e non sono disposto ad accettare scorciatoie».

 

Immediata la reazione dei colleghi microbiologi, virologi, epidemiologi e infettivologi, tra i quali Giuseppe Remuzzi, Direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, che a The Italian Times ha spiegato: «Nessuna fase di sperimentazione è stata ridotta o saltata». Secondo l’esperto, la rapidità con cui sono stati messi a punto i primi due vaccini (Pfizer e Moderna) è dovuta all’ingente investimento di risorse economiche, motivato dall’urgenza di trovare un vaccino contro la pandemia da Covid, e dalla tecnica innovativa utilizzata per questi due prodotti: «Una delle possibili spiegazioni di questo successo è stata certamente la grande collaborazione tra diversi gruppi di ricerca in tutto il mondo che hanno continuano a lavorare in sincronia per arrivare allo sviluppo di vaccini in tempi relativamente brevi.

 

Già a partire da gennaio e febbraio centinaia di gruppi di ricerca sparsi nel mondo erano all'opera per isolare il virus e studiare la risposta immunitaria a questo nuovo agente patogeno fino ad ora sconosciuto. A giugno e luglio hanno iniziato ad arrivare i primi risultati sull’efficacia e sicurezza di potenziali vaccini su animali da laboratorio, fase indispensabile prima di passare all'uomo. Da qui nessuna fase di sperimentazione è stata ridotta o saltata ma, al contrario, più case farmaceutiche, aziende biotecnologiche e gruppi di ricerca hanno unito le forze per far sì che tutte le tappe obbligatorie per la sperimentazione nell'uomo (Fase I, II e II) venissero condotte il più celermente possibile in modo da ottimizzare e ridurre i tempi di sperimentazione e sviluppo industriale. Anche le enormi risorse economiche che sono state messe a disposizioni dai singoli Governi sono state un propellente fortissimo per arrivare in tempi brevi a composti efficaci e sicuri. Per ultimo, ma non per importanza, l'avanzamento tecnologico a cui abbiamo assistito nel campo scientifico/biomedico in quest'ultimo decennio ha certamente contribuito a maturare una forte spinta tecnologica che ci ha permesso di avvicinarci al traguardo in maniera così veloce sempre garantendo i più alti standard di qualità sui dati e di rigore scientifico». 

 

Trasporto e distribuzione del vaccino Covid

Una delle caratteristiche del vaccino Pfizer-Biontech è che necessita di essere conservato a temperature molto basse (-80°C). Per questo ogni Regione è stata invitata a indicare, entro il 20 novembre, le necessarie attrezzature idonee per la conservazione sul proprio territorio. Entro il 23 novembre, invece, la scadenza per comunicare quali presidi ospedalieri sono stati scelti e quale personale dovrà occuparsi della gestione.  

 

Servono siringhe e aghi per la vaccinazione Covid

Per la somministrazione saranno richiesti anche enormi quantitativi di siringhe e aghi, per i quali lunedì 23 è stato messo a punto un apposito bando per reperire il materiale su scala nazionale. Arcuri ha parlato di «acquisto corposo e un po’ articolato: le tipologie di siringhe sono almeno tre e le misure degli aghi almeno sei». 

 

Quanto costerà il vaccino anti-coronavirus

Il prezzo delle dosi non è ancora definitivo ma, intervistato dal quotidiano tedesco Welt am Sontag, l’Amministratore delegato di Moderna, ha indicato un prezzo tra i 25 e i 37 dollari a dose, pari a un costo tra i 21 e 32 euro, che potrebbe cambiare a seconda della quantità di ordinazioni: «E' un prezzo equo se si considera il costo per il sistema sanitario quando qualcuno si ammala gravemente per il Covid 19. Non siamo interessati a massimizzare il profitto.»

Le altre case produttrici non dovrebbero discostarsi di molto, anche se i leader del G20 si sono impegnati ad assicurare un’equa distribuzione dei vaccini nel mondo.

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