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Ritratti (poco) diplomatici

Il futuro del commercio mondiale è rosa con Ngozi Okonjo-Iweala

Biden ha dato il via libera alla nomina di Ngozi Okonjo-Iweala, mentre torna la cooperazione multilaterale per cercare di depotenziare le guerre commerciali

Il futuro del commercio mondiale è rosa con Ngozi Okonjo-Iweala

Adesso possiamo ben dirlo: il futuro del commercio internazionale è “rosa”. L’impasse che si è finalmente sbloccata pochi giorni fa in seno all’Organizzazione Mondiale del Commercio per l’elezione del nuovo Direttore Generale ha infatti portato all’accordo tra i membri per la nomina della nigeriana Ngozi Okonjo-Iweala, che sarà la prima donna a ricoprire questa importante posizione. Ma non si tratta solo di una conquista femminile: nel 2021 si potrebbero infatti creare le condizioni positive per un rilancio della cooperazione multilaterale che porti ad una ripresa condivisa degli scambi internazionali e ad un’archiviazione (seppur parziale) delle guerre commerciali che di certo non hanno fatto bene all’economia globale negli ultimi anni.

 

Andiamo con ordine. Alcuni mesi fa avevamo già pronosticato, proprio in questa rubrica, che sarebbe stata Okonjo-Iweala a spuntarla nella corsa per occupare il vertice dell’OMC. Del resto non si trattava di una previsione troppo difficile, poiché la nigeriana era oggettivamente la candidata migliore e più forte. La sua nomina era rimasta bloccata per mesi – facendola rimanere in ballottaggio con la Ministra del Commercio Estero sudcoreano, Yoo Myung-hee, proprio per l’opposizione degli Stati Uniti di Donald Trump, che ne volevano impedire la nomina non tanto per una contrarietà nel merito, quanto per continuare l’ostruzionismo che l’amministrazione repubblicana stava imponendo da anni al funzionamento dell’organizzazione che ha sede a Ginevra.

Non appena assunto il potere, Joe Biden non si è fatto attendere e, insieme ai numerosi provvedimenti presi per segnare un’immediata inversione di marcia rispetto al predecessore, ha anche annunciato che gli USA avrebbero sostenuto la Okonjo nella decisione finale su chi dovesse essere il nuovo DG. A quel punto, la candidatura di Yoo non avrebbe avuto più alcuna chance di successo, e quindi la sudcoreana ha deciso di farsi da parte, spianando di fatto la strada alla propria rivale, che verrà dunque ufficialmente nominata nelle prossime settimane.

 

Chi è Ngozi Okonjo-Iweala e perché la sua nomina è così importante? La sua è una figura molto prestigiosa e autorevole nel campo delle relazioni internazionali. Sessantasei anni, con un dottorato al Massachusetts Institute of Technology, l’economista nigeriana ha lavorato per diversi anni presso la Banca Mondiale a Washington e ha poi ricoperto per due volte il ruolo di Ministro delle Finanze nel proprio Paese. La sua nomina è senza dubbio un riconoscimento della sua esperienza e competenza, ma ha un valore innanzitutto politico. Si tratta infatti di una strenua sostenitrice del multilateralismo e di una governance economica condivisa a livello globale. Okonjo-Iweala non è in prima battuta un’esperta di commercio internazionale, ma era necessaria una figura come la sua per poter succedere ad un Direttore Generale dell’OMC abbastanza “incolore” come il brasiliano Roberto Azévedo, che non era stato in grado di sbloccare lo stallo in cui versava da anni l'organizzazione. Se al carisma e al curriculum internazionale dell’economista nigeriana aggiungiamo anche la sua provenienza (dal più popoloso e importante Paese africano) e il genere, ci rendiamo facilmente conto del forte valore simbolico di questa nomina. 

 

Sono sempre di più le donne che ricoprono ruoli al vertice a livello mondiale (pensiamo a Von der Leyen e Lagarde nell’UE, a Georgieva al Fondo Monetario Internazionale, ma anche alla Harris negli USA) e questo non può che essere considerato un segnale molto positivo per una sempre maggiore parità di genere, non solo come enunciazione di principi ma anche nella realtà.Inoltre, come dicevamo all’inizio, le prospettive sono rosee anche perché la nomina di Okonjo-Iweala avviene in un momento decisivo e promettente per la governance multilaterale. Un’amministrazione più aperta al dialogo come quella di Biden potrebbe favorire l’inizio di una nuova stagione per le relazioni internazionali, in cui anche il commercio rivestirà un ruolo decisivo in vista di una ripresa economica davvero globale e duratura. La presidenza italiana del G20 ha inserito tra le priorità il sostegno agli scambi internazionali, e con una rinnovata Organizzazione Mondiale del Commercio, dotata di una leadership forte e sostenuta con decisione dai propri Membri, sarà possibile lavorare in maniera finalmente costruttiva.

 

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