Attesi i nuovi dati

Zona arancione, gialla o rossa: chi rischia. Nuovi colori Regioni

Lombardia e Lazio in bilico, Sardegna verso la zona bianca come la Valle d’Aosta. Attesi i dati, ma si valuta un cambio dei parametri a causa delle varianti

Zona arancione, gialla o rossa: chi rischia. Nuovi colori Regioni

L’attesa durerà ancora poche ore. Poi, con la pubblicazione dei nuovi dati dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute, per molte regioni si prospetta un nuovo cambio di colorazione. In particolare, il Lazio è in bilico col rischio di diventare zona arancione, così come la Lombardia. L’Abruzzo ha visto un peggioramento della situazione e potrebbe diventare rosso. Bene, invece, la Sardegna che mira al passaggio a “bianca”.

Intanto oggi la cabina di regia del ministero della Salute e dell'Istituto Superiore di Sanità potrebbe decidere nuovi parametri, alla luce della diffusione delle varianti. 

 

Chi peggiora

La diffusione delle varianti preoccupa e contribuisce all’aumento dei contagi, che potrebbero far peggiorare la situazione in alcune Regioni. Tra quelle maggiormente a rischio c’è l’Abruzzo, che potrebbe diventare tutta zona rossa, dopo la creazione di mini-lockdown già avvenuta a Pescara e Chieti, seppure in modo più blando. In bilico anche Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia e Marche, tutte a rischio passaggio in arancione, mentre il Veneto dovrebbe restare giallo, anche se negli ultimi giorni i contagi sono aumentati sensibilmente.

 

Chi migliora

Tra le Regioni virtuose, oltre alla Valle d’Aosta, anche la Sardegna che dunque ora punta a diventare zona bianca. Oltretutto proprio questo territorio è l’unico a essere rimasto arancione nella mappa UE di rischio, mentre la maggior parte del resto d’Italia è rossa e la zona di Trento e Bolzano è rosso scuro.

 

Cambio parametri in vista?

Oggi ministero della Salute e Istituto superiore di Sanità potrebbero definire nuovi parametri in base ai quali far scattare le zone arancioni e rosse. Dal momento che le varianti rischiano di pesare in modo consistente sui dati epidemiologici, proprio il ministero della Salute ha chiesto all’Istituto superiore di sanità di svolgere una nuova indagine sulla diffusione delle mutazioni: l’ultimo studio indicava la variante inglese responsabile del 17,8% dei contagi, ma la realtà potrebbe essere “peggiore”, arrivando fino al 30/40%. E’ dunque possibile un ritocco dei valori che fanno scattare le restrizioni (fascia rossa e fascia arancione), in senso più restrittivo e dunque abbassando le soglie.

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