La ristorazione del futuro

John Cabot University e chef Panella per “Hospitality for the future”

Francesco Panella ha lanciato l’iniziativa, basata su una sfida tra gli studenti dell’ateneo Usa, con l’obiettivo di progettare la ristorazione del futuro

John Cabot University e chef Panella per “Hospitality for the future”

Ideare progetti sulla «ristorazione del futuro» in un periodo, quello attuale, in cui la cosiddetta «ospitalità a tavola» è particolarmente sofferente per le misure anti-covid. Sforzarsi di guardare in prospettiva in un momento, quindi, in cui i locali chiudono, più che aprire.

 

L’iniziativa s’intitola “Hospitality for the future” e si deve al “ristoratore dei due mondi” Francesco Panella, il quale l’ha rilanciata alla John Cabot University (JCU), l’ateneo Usa più grande d’Italia e fra i maggiori d’Europa, con studenti provenienti da 70 nazioni. Il tutto è imperniato su una sfida a premi tra studenti di diversi corsi della JCU, al fine di creare nuovi modelli di business e di sostenibilità nell’ambito del comparto della ristorazione. 

 

Francesco Panella è il celebre proprietario dei ristoranti “Antica Pesa” di Trastevere (a due passi dai campus della John Cabot University) e Brooklyn, e “Feroce” di Manhattan, non a caso, quindi, soprannominato “ristoratore dei due mondi”. È anche un volto noto della Tv, con all’attivo show molto seguiti del tipo di “Little Big Italy” e “Riaccendiamo i fuochi”. «I giovani sono il futuro, le radici da cui partire per sperare in una vita sostenibile e virtuosa», ha detto Panella, dichiarandosi «felice ed emozionato» di portare avanti l’iniziativa con la JCU. È la prima volta, infatti, che un’azienda legata al mondo della ristorazione e un ateneo internazionale collaborano alla realizzazione di un modello di hospitality sostenibile.

 

E così la sfida – o challenge – è partita, e da oggi fino alla prossima primavera i giovani saranno all’opera per ideare e proporre qualcosa di innovativo, lungimirante, sostenibile e tecnologico, inerente qualsiasi aspetto dell’ospitalità a tavola. I migliori progetti riceveranno dei premi, naturalmente. I corsi della JCU che prenderanno parte alla sfida sono: Advertising Management, International Marketing, E-marketing, Brand Management, Public Relation Management e Made in Italy.

 

Ad aprile i progetti elaborati saranno preselezionati da una commissione costituita da professori JCU. Successivamente Francesco Panella e i prof stabiliranno i finalisti, che saranno al centro di un evento online, durante il quale si sapranno i nomi dei vincitori. Il premio consiste in un «albero nominativo» nella foresta “Antica Pesa” by Treedom (una piattaforma che permette di piantare un albero a distanza). Un ulteriore premio, non ancora svelato, sarà consegnato da Beclay Agency. Infine, «i migliori progetti – come ha tenuto a sottolineare Francesco Panella – saranno attuati nelle mie aziende, da sempre attente a tutto quello che concerne l’ambiente, lo sviluppo e l’innovazione».

 

L’ateneo Usa non è nuovo ad accogliere iniziative di questo tipo. «Da diversi anni abbiamo inserito, all’interno del nostro piano formativo, delle attività svolte in partnership con aziende, le quali sottopongono vere e proprie sfide ai nostri studenti. Tale programma, dal nome “Learn Do Share”, prevede che un’impresa scelga una classe in base alla natura della sfida che vuole sviluppare. Poi, col supporto del docente, i giovani propongono delle soluzioni all’azienda stessa. Da queste attività sono nate molte opportunità di business development per le imprese e possibilità di stage e tirocini per i ragazzi», ha spiegato Silvia Pulino, direttrice dell’Institute For Entrepreneurship (IFE) e docente attorno al quale ruota la «nuova sfida».

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