Non è la prima volta che parliamo dell’invasione del granchio blu nel Mediterraneo, la specie aliena proveniente dalle coste atlantiche americane che sta mettendo in serio pericolo il nostro Paese e l’intero ecosistema a causa della sua voracità nel mangiare vongole e cozze. Il "killer dei mari" sta provocando danni per milioni di euro agli allevamenti italiani e il governo sta affrontando la lotta alla sua proliferazione, cattura e smaltimento, mettendo sul piatto 2,9 milioni con il decreto Asset. La Coldiretti di Venezia ha voluto però fornire un altro modo per contribuire a combattere il granchio blu: quello della tavola.
Il granchio blu a tavola
L’associazione di rappresentanza e assistenza dell'agricoltura italiana con l'aiuto di pescatori e contadini ha ideato alcuni piatti dalle qualità nutrizionali importanti, visto che nel crostaceo c’è una forte presenza di vitamina B12.
Lo spaghettone all'aglio saltato al granchio, il granchio blu al rosmarino, l’insalatina di granchio alla veneziana sono solo alcuni dei piatti dei menu ideati assieme a un agriturismo di Eraclea.
L'obiettivo della Coldiretti è "mostrare dal vivo come una soluzione per contenere l'eccessiva diffusione del granchio possa essere la sua pesca per il consumo". In questo modo "sarebbe possibile trasformare quella che oggi è una calamità in un'opportunità, con l'inserimento nei menu a chilometro zero, a partire dalle attività di ittiturismo, pescaturismo e dagli agriturismi sul litorale, nel rispetto delle normative territoriali".
I danni provocati dal "killer dei mari"
Ingenti i danni a carico degli allevamenti di cozze e vongole italiani a causa del granchio blu. A subirne l'ingordigia anche quelli di orate, lungo la costa nord dell'Adriatico, dalla sacca di Goro in provincia di Ferrara alla zona del Polesine, come la Sacca degli Scardovari a Porto Tolle (Rovigo) fino a Chioggia, nel Veneziano, e al Golfo di Trieste, in Friuli.
Questa specie aliena si è trasformata in pochissimo tempo una reale minaccia anche nel Tirreno, a partire dalla Toscana dove sta assediando le coste da Orbetello (Grosseto) a Marina di Pisa. La presenza del "killer dei mari" è stata comunque segnalata un po' lungo tutta la Penisola, dalla Puglia all'Abruzzo, dal Lazio alla Liguria, fino alla Sicilia.
Oltre a devastare la biodiversità e l'ecosistema, il crostaceo danneggia anche le attrezzature di pesca, arrivando persino a tagliare le reti con le sue chele taglienti, mettendo così a rischio oltre tremila imprese familiari nelle zone più colpite.