Covid-Il punto quotidiano

Stretta anti-varianti: il Governo decide domani, le Regioni anticipano

Domani la decisione su nuove restrizioni, intanto provvedimenti regionali. Merkel: “Ancora 3-4 mesi difficili”. Da Biden vaccini in surplus condivisi

Stretta anti-varianti: il Governo decide domani, le Regioni anticipano

I Governatori regionali non stanno ad aspettare le decisioni del governo, che intanto prende tempo e deciderà domani nuove possibili restrizioni. Se nell’esecutivo c’è una spaccatura tra rigoristi, che invocano il lockdown nazionale, e sostenitori di una linea più morbida per non penalizzare eccessivamente le attività commerciali, a livello regionale scattano i primi provvedimenti, dal Piemonte alla Campania, senza dimenticare l’Emilia Romagna, dove è allarme per gli ospedali pieni.

Non va meglio all'estero, con la cancelliera tedesca, Merkel, che avverte che la situazione resterà critica fino a giugno, mentre Biden promette di inviare i vaccini in surplus.

Il punto sui contagi e i provvedimenti in arrivo.

 

Venerdì la stretta

Palazzo Chigi ha confermato che il consiglio dei Ministri di domani potrà “valutare l’adozione di eventuali misure”. Ma preoccupano i 22.409 nuovi contagi e 332 morti comunicati con il bollettino di mercoledì pomeriggio.

Resta l’ipotesi di una stretta nei weekend, che potrebbe essere estesa a tutta Italia: "Stiamo ancora valutando, anche perché alcuni dati sono attesi nelle prossime ore" ha spiegato una fonte presente all’incontro con il numero uno dell'Iss, Silvio Brusaferro, e il presidente del Css, Franco Locatelli, e i rappresentanti dell’esecutivo. Il Cts esclude un lockdown totale, ma è favorevole a nuove restrizioni nei fine settimana. Al vaglio anche la possibilità di anticipare dalle 22 alle 20 il coprifuoco e il meccanismo per far scattare automaticamente la zona rossa se verranno registrati 250 casi di coronavirus ogni 100mila abitanti.

 

I provvedimenti delle Regioni: Piemonte, Emilia stop ai ricoveri ordinari, misure anche in Campania e Friuli. Lombardia verso la zona rossa

Corrono ai ripari, intanto, i Governatori regionali: il presidente dell'Ordine dei Medici di Torino, Guido Giustetto, che chiede di istituire “immediatamente” la zona rossa nella Regione, perché “intervenire quando la situazione è ormai fuori controllo non serve”. Sospesi intanto i ricoveri no Covid, escluse le urgenze e i ricoveri oncologici, come in Emilia Romagna. In Campania, ma anche in alcune zone della Puglia come Bari, vietati gli stanziamenti di persone all’aperto, come i tratti di lungomare e le piazze. Chiuse le scuole nella Regione. Peggiora la situazione anche in Friuli e nelle Marche, rispettivamente con il 34% e il 44% dei posti occupati in terapia intensiva. La Regione è formalmente arancione, sono rosse Pesaro, Urbino e Fermo. In Lombardia contagi in crescita, si rischia la zona rossa.

 

Picco terza ondata a fine marzo. Merkel: “Ancora 3-4 mesi difficili”

Quella che si sta vivendo, intanto, è considerata unanimemente la terza ondata di pandemia, come confermato dal virologo Fabrizio Pregliasco, ricercatore dell’Università di Milano e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi, secondo cui i 20mila contagi attuali potrebbero raddoppiare per fine mese.

Per la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, “Abbiamo davanti a noi ancora tre, quattro mesi difficili, marzo, aprile, maggio e giugno”. “Poi la situazione diventerà chiaramente migliore – ha aggiunto - Al momento però ogni giorno risulta pesante, questo lo notiamo tutti”.

 

Biden: “Se avremo surplus di vaccini li daremo agli altri”

“Se avremo surplus di vaccini lo condivideremo col resto del mondo”: lo ha detto ieri sera il presidente Usa, Joe Biden, in una conferenza stampa alla Casa Bianca, aggiungendo che “non saremo definitivamente sicuri finché tutto il mondo non lo sarà”. Pur in una situazione difficile “c’è una luce in fondo a questo tunnel scuro dello scorso anno” ha aggiunto il capo della Casa Bianca.

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