Vaccini: la bufera

Rischi AstraZeneca: chi sospende iniezioni dentro e fuori dall’Europa

Sulla scia dello stop precauzionale di Danimarca, Norvegia, Finlandia, Austria, Islanda e altri Paesi Ue, Bulgaria e Tailandia fermano le somministrazioni.

Rischi AstraZeneca: chi sospende iniezioni dentro e fuori dall’Europa

Cresce la psicosi da covid-19  dopo le ultime notizie sul decesso di 3 vaccinati in Sicilia con il farmaco prodotto da AstraZeneca/Oxford.

Il timore è di ricevere un’inoculazione che potrebbe aumentare il rischio di coaguli del sangue o  trombosi, se non addirittura scatenare reazione “avversa” e “fatale”.

 

Anche Bulgaria e Tailandia bloccano le iniezioni

C’è chi difende la posizione secondo cui non è rischioso continuare le somministrazioni con AstraZeneca e c’è invece mette il farmaco immediatamente in stand-by. La Tailandia è il primo Paese asiatico a interromperne l’uso. A motivare la disposizione sono i problemi di sicurezza, poco dopo che la Danimarca ha annunciato una pausa di due settimane per il suo lancio a livello nazionale dopo segnalazioni di coaguli di sangue ed un decesso. Sul caso, sia l’EMA che l’ente di regolamentazione del Regno Unito, hanno detto che non vi è alcuna indicazione che la vaccinazione sia collegata ai casi segnalati.

Per l’EMA, le informazioni disponibili finora hanno mostrato che il numero di eventi tromboembolici nei vaccinati non era superiore a quello osservato nella popolazione generale. L’EMA ha spiegato che non vi era alcuna indicazione che l’iniezione stesse causando le reazioni sospette comunicate da Bangkok. Ha poi rassicurato sui benefici del vaccino che “continuino a superare i suoi rischi. AstraZeneca, invece, afferma che il vaccino è stato sperimentato durante gli studi di Fase 3 e i dati sottoposti a revisione tra pari confermano che l’inoculazione è “generalmente ben tollerata”.

Eppure, ci sono altri 8 Paesi che seguono la scia di Copenhagen e Roma: Norvegia, Islanda, Austria, Estonia, Lituania, Lussemburgo e Lettonia e, da ultimo, la Bulgaria ne hanno sospeso l’uso. Sono segni di un’ulteriore battuta d’arresto per l’immunizzazione in Ue che ha faticato a decollare anche a causa dei ritardi delle big pharma.

 

 

Taglio dosi: Commissario Breton sugli impegni contrattuali

È arrivata giovedì su Twitter la reazione di Thierry Breton (Mercato Unico e Industria). Rimanda alla dicitura relativa alla consegna dei vaccini del contratto firmato tra l’Unione europea ed AstraZeneca.  “Vedo l’impegno”, ma non i migliori sforzi, scrive il Commissario. Il chiaro riferimento, come ribadito questa mattina a Bruxelles è che quanto fatto dal produttore non è ancora abbastanza per adempiere agli obblighi del primo trimestre.

 

Quanto sta consegnando AstraZeneca

Le consegne di vaccino effettivamente realizzate in Europa risultano nuovamente ridotte rispetto a quanto previsto per i primi tre mesi coperti dal contratto. Sono circa 30 milioni di dosi e corrispondono ad un terzo di quelle iniziali (90 milioni di dosi), stando alla tabella di marcia. Lo ha reso noto la Reuters con riferimento ad un documento (redatto il 10 marzo) e trasmesso dall’azienda a Bruxelles. AstraZeneca ha annunciato che, entro la fine di marzo, si adopererà per inviare 30,1 milioni di dosi ai Paesi dell’Ue. Una partita di gran lunga inferiore (10 milioni in meno) se confrontata con quanto annunciato qualche settimana fa da Pascal Soriot, Amministratore delegato, in un incontro con la Commissione Ue.

 

C’è chi invita alla “calma”

In Germania, dove non si è dato lo stop alle somministrazioni di AstraZeneca, è il titolare del dicastero per la Salute Spahn che, da Berlino, "deplora” il fatto che “valutazioni del momento” abbiano portatoalcuni Paesiad “interrompere la somministrazione” delle dosi fornite dall’azienda. Ha poi suggerito di “trovare il giusto bilanciamento” tra l’attenzione mediatica sulla vicenda ed un approccio che “eviti di suscitare allarme". Cauta anche la Francia, dove il Ministro per la Salute ha invitato a non lasciarsi prendere da timori generalizzati e ha rassicurato sulla validità delle operazioni di valutazione dell’efficacia e sicurezza dei vaccini europei.

Intanto, l’EMA posta il  punto della situazione sulle review dei vaccini a cui ha dato luce verde e quelli che si appresta ad approvare.

 

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