Effetto domino

Vaccino AstraZeneca: Germania e Francia sospendono somministrazioni

Dopo lo stop temporaneo di Italia, Irlanda, Olanda, Danimarca e altri Paesi, è la volta di tedeschi e francesi. Lo annunciano il Ministro Spahn e Macron.

Vaccino AstraZeneca: Germania e Francia sospendono somministrazioni

Se fino a ieri, nelle rassegne stampa dei media tedeschi e francesi, si leggeva che – riguardo alle potenziali reazioni avverse ai vaccini – “i vantaggi superano i rischi”, l’annuncio del Ministro Spahn dal Bundestag di Berlino sembra dare un segnale diverso. Anche la Germania ha disposto oggi la sospensione - seppure in via precauzionale - delle somministrazioni di dosi anti-coronavirus di AstraZeneca.

Dell’ultima ora, anche la conferenza stampa con cui il Presidente Emmanuel Macron ha informato sulla sospensione decisa sull’uso del farmaco di AstraZeneca in Francia (proprio nel giorno di kick-off delle somministrazioni presso le farmacie francesi a particolari fasce di popolazione). Uno stop che durerà fino a quando – ha spiegato Macron – l’EMA non emetterà una raccomandazione sul vaccino, prevista per domani pomeriggio.

 

Si espande “stand-by” ad AstraZeneca

In Europa, sono stati già registrati circa 30 casi di disturbi della coagulazione del sangue dopo l’iniezione di vaccino prodotto dalla casa britannico-svedese. Un dato confrontabile con un totale di quasi 5 milioni di persone vaccinate. Come si è visto, sia il parere preliminare degli esperti dell’EMA, che le autorità sanitarie nazionali, non rintracciando una connessione causale tra i casi con “effetti” dannosi e la formulazione del farmaco di AstraZeneca, hanno lasciato che la Germania non rinunciasse ad inoculare nuove dosi. Si amplia così la lista di Governi che hanno preferito mettere in stand-by l’immunizzazione con AstraZeneca. Da ultimo, il Ministro della Salute dei Paesi Bassi ha affermato che la mossa di non somministrare ulteriori dosi agli olandesi ha fatto seguito a quelle 6 segnalazioni di coaguli del sangue e abbassamento dei livelli di piastrine negli under 50 anni, annunciate in questi giorni da Copenhagen ed Oslo. Anche in Irlanda, casi simili hanno motivato la sospensione. Il ritiro temporaneo è stato disposto dall'AIFA, in tutto il Paese - sempre in via precauzionale - anche in Italia ed Austria.

 

Cosa ha fatto propendere per lo stop

Nel caso del Governo federale tedesco, invece, si è dato seguito ad una raccomandazione, emessa questa mattina, dall’autorità di regolamentazione per la sicurezza dei farmaci in Germania, ossia l’Istituto Paul Ehrlich. A far scattare lo stop sono stati gli ultimi alert di casi di trombosi delle vene cerebrali. Ragion per cui, è l'Istituto stesso a suggerire la continuazione delle indagini. Da un tweet di Spahn si legge che “l'Agenzia europea per i medicinali (EMA) deciderà ora se e come le nuove scoperte influenzeranno l’approvazione all’uso del vaccino”. Tuttavia, le autorità tedesche concordano con la posizione dell’OMS secondo cui non ci dovrebbe essere alcun legame tra il vaccino e un aumento del rischio di sviluppare un coagulo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha anche ribadito non si dovrebbe interrompere le campagne vaccinale avviate con le dosi di AstraZeneca.

 

 

Ritmo di vaccinazione in Germania

Il sistema sanitario tedesco è stato quello che ha inoculato la maggior parte delle dosi di farmaco anti-coronavirus. Al 14 marzo, i dati dell’istituto Robert Koch parlano di oltre 6,5 milioni di vaccinati con il primo shot e ben 2,8 milioni completamente immunizzati. Le fiale usate in Germania sono di poco inferiori alla metà dei 12,5 milioni di dosi ricevute dal Paese. Di queste, circa 3 milioni sono state consegnate da AstraZeneca.

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