Vaccini - Il punto

Ordinanza Figliuolo: norme anti-spreco vaccini, nodo rifiuto dose

Le linee guida dal Commissario straordinario per non fermare la campagna vaccinale. Il nodo di chi rifiuta le dosi. Possibili intese Ue-Russia per Sputnik

Ordinanza Figliuolo: norme anti-spreco vaccini, nodo rifiuto dose

Nessuna battuta d’arresto: la campagna vaccinale deve proseguire e l’obiettivo resta la copertura dell’80% della popolazione entro fine estate. Per questo il Commissario straordinario, generale Francesco Paolo Figliuolo, ha firmato ieri sera un’ordinanza che contiene le norme “anti spreco” per le dosi di vaccino non somministrate a chi si era prenotato e non presentato all’appuntamento.

 

Le nuove norme del Commissario Figliuolo

Nell’ordinanza firmata dal Commissario straordinario, Figliuolo, si legge che "in sede di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione da SARS-CoV-2 richiamato in premessa, le dosi di vaccino eventualmente residue a fine giornata, qualora non conservabili, siano eccezionalmente somministrate, per ottimizzarne l'impiego evitando sprechi, in favore di soggetti comunque disponibili al momento, secondo l'ordine di priorità individuato dal menzionato Piano nazionale e successive raccomandazioni". Niente sprechi, dunque, come già ribadito da Figliuolo tanto che si valuta di chiedere alle Regini delle liste di riserva, per convocare nuovi cittadini in caso non si presentino quelli con appuntamento.

 

Lo stop ad AstraZeneca e i dubbi sulla seconda dose

L’Italia ha un contratto di fornitura con AstraZeneca da oltre 40 milioni di dosi. In caso di fermo del siero anglo-svedese gli effetti sulla campagna vaccinale sarebbero molto pesanti e potrebbero compromettere l’obiettivo di immunizzare l’80% della popolazione entro fine estate. Secondo quanto trapelato, il ministro della Salute, Roberto Speranza, confida che il blocco sia temporaneo da già dopo il vertice del 19 marzo possa giungere un nuovo via libera dell’Ema al vaccino. Per ora il problema della seconda dose per chi ha ricevuto AstraZeneca non si pone, perché il richiamo è previsto dopo 12 settimane, dunque da maggio visto che il siero è in somministrazione dall’11 febbraio. “Confidiamo che riceveranno il richiamo nei tempi previsti” ha spiegato il Direttore del Dipartimento di prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza.

 

Diffidenza e rifiuto dei vaccini

Se la sospensione di AstraZeneca ha aumento la diffidenza nei confronti di questo vaccino, c’è anche il problema di chi rifiuta anche gli altri sieri, specie tra il personale sanitario, come accaduto in Liguria dove il Governatore, Giovanni Toti, parla del 15% tra infermieri e medici. Da qui l’idea di una legge regionale sull’obbligatorietà, che potrebbe essere adottata anche in altri territori.

 

Intese Ue-Russia per Sputnik

Infine, a complicare la situazione è uno studio, citato dal responsabile per la strategia vaccinale dell'Ema, Marco Cavaleri, secondo cui AstraZeneca, al contrario di quelli targati Moderna, Pfizer e Johnson & Johnson in arrivo, sarebbe risultato inefficace contro la variante sudafricana del Covid.

Il piano B potrebbe contare sull’arrivo – previsto a maggio – del vaccino russo Sputnik, che ha presentato richiesta di autorizzazione all’Ema stessa.

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