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La grande fiction

In arte Nino: cast Elio Germano e trama film, Rai Uno il 20 marzo 2021

“In arte Nino” , il film scritto e diretto dal figlio, Luca Manfredi, andrà in onda sabato 20 marzo su Rai1. Nel cast Elio Germano che interpreta Manfredi

In arte Nino: cast Elio Germano e trama film, Rai Uno il 20 marzo 2021

“In arte Nino” , il film scritto e diretto dal figlio, Luca Manfredi, andrà in onda sabato 20 marzo su Rai1. Nel cast Elio Germano (Nino Manfredi), Miriam Leone (Erminia), Leo Gullotta, Giorgio Tirabassi, Stefano Fresi e Massimo Wertmuller.

 

Prodotto da Francesco e Federico Scardamaglia per RaiFiction, scritto da Manfredi con Dido Castelli e Elio Germano, il film è accompagnato dalle musiche di Nicola Piovani.

 

In arte Nino film Rai 1, trama:

 “In arte Nino” racconta gli inizi della carriera dell’attore  scomparso nel 2004, a 83 anni. E’ un racconto che rivela aspetti poco conosciuti della vita di Nino Manfredi, che con Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Alberto Sordi  e Marcello Mastroianni è stato uno dei grandi interpreti della commedia all’italiana.

Nel 1939 Saturnino Manfredi, ciociaro di Castro dei Volsci, è ricoverato a Roma in ospedale per la tubercolosi. Quando esce  lo aspetta il teatro, anche se il padre lo vorrebbe avvocato. Nino frequenta l’Accademia d’Arte drammatica Silvio D’Amico, e riesce anche a laurearsi in giurisprudenza, ma recitare è la sua passione. La gavetta è lunga, poi il successo che arriva nel 1959 con Canzonissima e l'incontro con la donna della sua vita, Erminia, che gli rimarrà accanto per il resto della vita.  

 

Luca Manfredi

“Pensando al percorso di mio padre, ho tentato di raccontare la sua storia, un miscuglio di dramma, sacrifici e commedia, con lo stile che Nino ha sempre prediletto: quello dove la risata è pronta a stemperare il momento drammatico, e dove la commozione a volte finisce per sopraffare il divertimento – dice il regista - ho deciso di raccontare una parte della  vita di papà  che non conosce quasi nessuno,  la lunga gavetta che ha dovuto affrontare prima di arrivare al successo. Per lui l'idea di recitare non è stata una vocazione, ha deciso di fare l'attore quando studiava giurisprudenza, quando incrociò sulla sua strada Tino Buazzelli e Orazio Costa. Ha poi portato avanti un mestiere studiando, sfruttando una qualità innata: l’ironia. Questo non è un film celebrativo, ma la storia di un ragazzo della Ciociaria che con la sua tigna ce l’ha fatta”. Il regista rivela anche la difficoltà di trovare l’attore giusto: “Scegliere l’attore che avrebbe interpretato mio padre era molto difficile. Avevo bisogno di un grande attore, capace di interpretare un mito del cinema italiano e che avesse un Dna artistico molto simile a quello di mio padre. Ho pensato subito a Elio Germano, uno degli attori più validi del nostro cinema. Senza di lui questo film non si sarebbe potuto fare”. 

 

Ed è davvero sorprendente come Elio Germano riesce ad essere uguale a Manfredi: stessa camminata dinoccolata e sguardo ironico: ed è incredibilmente bravo quando imita la gallina che i Manfredi tengono in casa, o  fa Chaplin e Arlecchino davanti alla commissione di militari americani e li convince così a dargli la laurea. 

 

Elio Germano

“Questo sarebbe il prequel della saga di Manfredi, parlando in termini moderni – dice l’attore - è importante raccontare da dove viene questa specie di marziano che vediamo in tutti i film. Questo approccio alla vita, forse di un’epoca passata, appartiene ancora a molti di noi: questa è la storia di qualcuno che ha ceduto al suo aspetto meno edificante, dato che la famiglia lo voleva avvocato. Lo abbiamo raccontato un po’ come un Pinocchio che cede al paese dei balocchi: non torna alla retta via, dà sfogo all’aspetto meno piacevole per la famiglia. L’altra caratteristica, è quella di un uomo che ha sconfitto, la fame, la guerra e le privazioni con l’ironia”. E Germano ammette:"Come si affronta un ruolo così? Entrando in punta di piedi, con grande umiltà, sperando che venga fuori da solo. Ma grazie a Luca e agli attori abbiamo fatto tanto lavoro prima di girare, è stato fondamentale. Ho accettato perché c'era Luca e perché c'erano tutte le garanzie che non fosse un'operazione speculativa, Questo film lo abbiamo pensato come un omaggio.” 

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