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La vicenda Gucci

La Reggiani e l’omicidio Gucci: la storia, la vendetta e la soffiata

Patrizia Reggiani è la mandante del delitto di Maurizio Gucci, suo ex marito ed erede della celebre dinastia. Ecco l’intera ricostruzione della vicenda

La Reggiani e l’omicidio Gucci: la storia, la vendetta e la soffiata

“Io non ho una buona mira quindi ho trovato questa Banda Bassotti che ha compiuto il delitto”. Chi parla è Patrizia Reggiani, Lady Gucci, 72 anni, che in un’intervista esclusiva su Discovery+ ricostruisce la sua vita da Lady Gucci, fatta di feste, viaggi e attici meravigliosi, e parla dell’omicidio del marito, Maurizio, l’erede della casa di moda fondata da Guccio Gucci.

 

Lady Gucci è stata condannata nel 1997 come mandante dell’omicidio. 

 

Sulla scia del film che Ridley Scott sta girando sul fattaccio Gucci, "House of Gucci” con Lady Gaga nel ruolo della vedova e Adam Driver che interpreta Maurizio Gucci, Patrizia Reggiani racconta di nuovo la sua verità e polemizza con la produzione del film perché non è stata contattata.  

 

La storia

Il fattaccio riguarda la morte di Maurizio Gucci, erede della casa di moda toscana che viene ucciso la mattina del 27 marzo del 1995. L’imprenditore esce dal palazzo di Corso Venezia dove abita a Milano e raggiunge gli uffici di via Palestro, entra e saluta il portiere. Nessuno dei due si accorge del killer che segue Gucci: l’uomo estrae una pistola calibro 32 e spara quattro colpi. Gucci viene colpito alla schiena e alla tempia, un proiettile ferisce anche il portiere, Giuseppe Onorato, che ha visto tutto. Maurizio Gucci morirà poco dopo, il portiere è ferito al braccio. Il sicario fugge su una “Clio verde”. Patrizia dice che ha saputo della morte dell’ex marito Maurizio dalla televisione. 

 

L’omicidio dell’erede della dinastia Gucci sconvolge Milano, per gli investigatori il movente va ricercato nei soldi: un presunto debito non saldato in Giappone o un grosso progetto in Svizzera che prevedeva anche l'apertura di un casinò e dove aveva lasciato conti aperti. E viene fuori che la Maison non riesce a stare al passo con i tempi ed è in difficoltà. Anche la vita sentimentale di Maurizio Gucci è complicata: nel 1972 Maurizio ha sposato Patrizia Martinelli Reggiani, di quattro anni più giovane, splendida ragazza dagli occhi viola come quelli di Liz Taylor. Matrimonio che la famiglia Gucci non ha mai approvato. Patrizia è figlia di una lavapiatti che poi ha sposato un industrialotto. I Gucci considerano quella ragazza un’arrampicatrice sociale e non vanno neppure al matrimonio.

 

La coppia vive in un attico spettacolare in piazza San Babila, giardino pensile e un intero piano adibito a salone per le feste. La loro vita scorre tra feste, appartamenti da sogno a New York e a Saint Moritz, Ferrari e uno yatch di 60 metri. Hanno due figlie, Alessandra e Allegra, ma dopo 12 anni la favola finisce. Maurizio è in crisi, gli affari non vanno bene, pensa di vendere l’azienda, e ha pure un nuovo amore, Paola Franchi. Lascia la moglie, e Patrizia non nasconde il suo rancore. Vede il suo mondo dorato andare in pezzi, ha paura che alle figlie non vada nulla del patrimonio paterno, riesce a strappare un ottimo accordo per la separazione, un miliardo di lire l’anno. Ma a lei non bastano. Lady Gucci cova vendetta.

Le capita alle feste di chiedere ad alta voce se qualcuno se la sente di uccidere suo marito. Domanda anche al suo avvocato quali rischi avrebbe corso se avesse ucciso Maurizio.

Nessuno le dà retta, sembrano solo le parole di una donna tradita che soffre. E la polizia non ha niente in mano per incriminarla. 

 

La soffiata

L’omicidio di Maurizio Gucci resta un giallo irrisolto per due anni. Poi la svolta arriva con una “soffiata”: un uomo che vive di espedienti, Gabriele (un informatore), racconta alla polizia di avere saputo dal portiere della pensione dove vive il nome dell’assassino di Gucci. Il portiere lo sa perché, dice, ha partecipato all’omicidio Gucci e la vedova gli ha dato 50 milioni. Scattano le intercettazioni telefoniche e ambientali, si scopre una storia intricata dove c’è di mezzo pure una maga, Pina, amica di Patrizia, che sarebbe stata incaricata di trovare il sicario. Le telefonate e le conversazioni di Pina, Lady Gucci e altri due siciliani vengono ascoltate e registrate: alla fine gli investigatori hanno abbastanza prove per arrestare tutti la maga, due siciliani e Lady Gucci.

 

Patrizia Reggiani è ritenuta la mandante dell’omicidio e condannata a 26 anni di carcere. Ne sconta 17, nel penitenziario di San Vittore, che la donna chiama ironicamente “Victor’s Residence”: nel 2011 Patrizia rifiuta il regime di semi libertà e candidamente ammette: “Non ho mai lavorato in vita mia”. Viene liberata nel 2013. Nell’intervista esclusiva Lady Gucci dice: “Maurizio è stato il mio unico grande amore”.

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