In arrivo nuovi vaccini

Vaccino italiano Reithera: come funziona, a che punto è, quando arriva

Nei laboratori laziali di Reithera si potrebbe anche produrre il vaccino tedesco CureVac, a mRna come Pfizer e Moderna, in collaborazione con Novartis

Vaccino italiano Reithera: come funziona, a che punto è, quando arriva

Di vaccini c’è bisogno e più ce ne saranno a disposizione, meglio sarà per garantire l’attuazione della campagna vaccinale e la somministrazione delle dosi previste dal piano del commissario all’emergenza sanitaria, il generale Figliuolo. La notizia di una collaborazione tra l’italiana Reithera, la svizzera Novartis per la produzione e commercializzazione del siero tedesco CureVac è stata salutata con entusiasmo da alcuni esperti, come il virologo Roberto Burioni, che su Twitter ha commentato: “Ottima idea”.

Ecco che tipo di vaccino si sta mettendo a punto e quando potrebbe essere disponibile.

 

Financial Times: in Italia la produzione di un nuovo vaccino

Secondo quanto riportato dal Financial Times, l’Italia sarebbe pronta a produrre internamente vaccini a mRna, come Pfizer e Moderna, in collaborazione con alcuni Big Pharma, in particolare con la svizzera Novartis. Sarebbero stati avviati colloqui, infatti, tra l’italiana Reithera, che ha stabilimenti a Castel Romano, e l'azienda elvetica per la produzione in Italia del vaccino sviluppato dalla tedesca CureVac.

 

Sempre secondo il quotidiano, a marzo “Novartis, con sede a Basilea, ha firmato un accordo preliminare con CureVac per la produzione” del farmaco. Le trattative “tra Novartis, ReiThera e il governo italiano sarebbero in una fase iniziale e potrebbero non portare a un accordo finale” che, secondo il Financial Times, potrebbero prevedere una produzione che soddisfi le richieste dell’intera Europa.

 

Il nuovo vaccino CureVac

Si tratta di un siero a mRna, dunque a Rna messaggero come Pfizer e Moderna.

Al momento “è ancora nella fase 3 della sperimentazione”, ma l’azienda tedesca ha annunciato che l’Ema, l’agenzia europea del farmaco, potrebbe rilasciare l’autorizzazione entro maggio o giugno”.

 

Il vaccino italiano: a che punto è?

A sua volta, però, Reithera sta lavorando per sviluppare un proprio vaccino "Made in Italy". La società, con sede a Castel Romano e controllata dalla svizzera Keires Ag, è partecipata anche da Sviluppo Italia (Ministero dell’Economia) che ha come Ad Domenico Arcuri, ex commissario straordinario all’emergenza Covid durante il governo Conte.

 

Al momento sta producendo un proprio vaccino, in fase 2/3 di sperimentazione, con la somministrazione ai primi volontari, compreso lo scrittore gianrico Carofiglio. A differenza di Pfizer, Moderna e CureVac, non è a mRna bensì a vettore virale, come AstraZeneca, Johnson & Johnson e i vaccini “tradizionali” per altre malattie. Utilizza, dunque, un virus (solitamente un adenovirus inattivato e non in grado di replicarsi) per portare all’interno della cellula la sequenza del codice genetico che codifica per la proteina spike. Secondo alcune previsioni, potrebbe terminare i test entro l’estate e chiedere l’autorizzazione alla commercializzazione entro l’autunno-inverno.

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