Le pensioni di Brunetta

Riforma pensioni 2022 dopo Quota 100, Brunetta: scivolo 5 anni per PA

In vista della Riforma delle Pensioni 2022, il ministro della Pubblica amministrazione Brunetta propone uno scivolo di 5 anni per i dipendenti pubblici

Riforma pensioni 2022 dopo Quota 100, Brunetta: scivolo 5 anni per PA

In attesa della Riforma delle Pensioni 2022 si guarda alle nuove misure varate dal Decreto Sostegni bis che interessano la previdenza.

 

Tra le misure per il lavoro e le politiche sociali del provvedimento da 40 miliardi di euro appena approvato dal Consiglio dei Ministri, c’è l’estensione del contratto di espansione che permetterà ai lavoratori delle aziende con almeno 100 addetti di andare in pensione 5 anni prima del tempo (250 lavoratori il limite previsto sinora), al fine di agevolare il ricambio generazionale ma soprattutto per contenere l’ondata di licenziamenti attesa con la fine del blocco dei licenziamenti imposto dal governo.

 

In arrivo anche importanti misure per il pubblico impiego, con il ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione Renato Brunetta che progetta uno scivolo di 5 anni anche per gli statali.

 

Brunetta e la Riforma delle Pensioni 2022: scivolo 5 anni per PA

Dopo aver rivisto le regole per i concorsi pubblici ed aver lanciato un modello LinkedIn italiano per le assunzioni a tempo determinato dei professionisti nella Pa per il Recovery Plan, suscitando gigantesche proteste sui social, il ministro Renato Brunetta inizia ad occuparsi di pensioni, lanciando la proposta di uno scivolo di 5 anni anche per i dipendenti pubblici prossimi alla pensione di vecchiaia.

 

Il ministro si uniforma così alle proposte dei sindacati che chiedono l’apertura urgente di un tavolo con il governo per la Riforma delle Pensioni 2022, in vista della scadenza naturale di Quota 100 fissata al 31 dicembre 2021 che riporterà l’età della pensione ai 67 anni della Legge Fornero, creando uno scalone di 5 anni.  

 

Pensione: Brunetta propone scivolo di 5 anni per dipendenti pubblici

Le confederazioni sindacali chiedono per le pensioni future che venga mantenuta una certa flessibilità in uscita dal mondo del lavoro, attorno ai 62 anni di età, anche se al momento l’attenzione delle parti sembra concentrarsi soprattutto su Quota 102 (64 anni di età e 38 anni di contributi).

 

In alternativa c’è Quota 41, ossia la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi versati per qualsiasi categoria di lavoratori, senza alcun limite di età.

 

Il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, lancia la sua proposta per i dipendenti statali, uno scivolo di 5 anni per chi è prossimo alla pensione con possibili penalizzazioni sull’assegno ancora da definire, una sorta di isopensione anche per il settore pubblico.

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