il caso AstraZeneca

È morta Camilla, la 18enne genovese vaccinata con AstraZeneca

In arrivo la decisione del Cts: verso la somministrazione del siero solo agli over 60. Bassetti: “Sospenderlo per tutte le fasce d’età”. Seconda dose sicura

È morta Camilla, la 18enne genovese vaccinata con AstraZeneca

La morte di Camilla, la 18enne vaccinata con AstraZeneca il 25 maggio in occasione di un Open Day per i giovani e poi colpita da trombosi.

Non ce l’ha fatta, nonostante due interventi chirurgici.

I genitori hanno autorizzato l’espianto degli organi, ma quanto accaduto ha accelerato i tempi di una decisione.

 

Fin da ieri si attende un'indicazione da parte degli esperti del Comitato tecnico scientifico su una revisione delle fasce d’età per la somministrazione del vaccino AstraZeneca.

Si va verso una limitazione (e non più raccomandazione) agli over 60, o almeno non più ai giovani. Il vaccino è stato considerato sicuro da Ema e Aifa, i benefici sono superiori ai rischi di eventi tromboembolici, ma si fa appello a un principio di cautela.

 

Intanto un’altra donna, di 34 anni, è ricoverata sempre in seguito dalla somministrazione di AstraAzeneca e sempre in Liguria, dove si è decisa la sospensione del siero e si è proceduto con il sequestro del lotto, lo stesso del caso di Camilla. Il punto.

 

Camilla non ce l’ha fatta

Aveva aderito all’Open Day del 25 maggio per i giovani Camilla, la 18enne di Sestri Levante, in Liguria, ma dopo una settimana, il 3 giugno si era rivolta al Pronto soccorso per un forte mal di testa e fotofobia: a Lavagna, però, dopo una tac, l’avevano rimandata a casa.

 

Le sue condizioni sono peggiorate nelle ore successive. Ricoverata domenica al San Martino di Genova, dopo una trombosi al seno cavernoso è stata sottoposta a due interventi per la rimozione del trombo e per ridurre la pressione intracranica. Inutilmente. I genitori ne hanno annunciato la scomparsa.

 

Secondo caso e sospensione del lotto in Liguria

L'Agenzia ligure per la sanità ha deciso nelle scorse ore la sospensione del lotto AstraZeneca con cui era stata vaccinata la ragazza di Sestri.

 

Si tratta dello stesso con cui era stata immunizzata anche la donna di 34 anni di Alassio, ricoverata anche lei dopo aver avuto un forte mal di testa.

 

All’ospedale San Martino è risultata avere poche piastrine. Sono 81 in tutto in Liguria i flaconi sospesi in via cautelativa.

 

Cts verso la raccomandazione AstraZeneca a over 60

Il Cts sta per emettere nuove indicazioni sulla somministrazione del vaccino AstraZeneca solo agli over 60. Il Comitato dovrebbe recepire le indicazioni del ministero della Salute e dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), per una raccomandazione a un uso preferenziale per i soggetti over-60. Potrebbe però arrivare anche una limitazione vera e propria, come accaduto in altri Paesi europei.

 

Rispondendo al question time al Senato il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha ricordato una circolare del 7 aprile con cui il Ministero "ha già raccomandato l'uso preferenziale del vaccino AZ agli over-60 e Aifa ha ribadito che il profilo beneficio-rischio è più favorevole all'aumento dell'età". Queste valutazioni, ha anticipato, "saranno sicuramente considerate nel prossimo parere del Cts".

 

Principio di cautela

Lo stesso Ministro Speranza ha ricordato che tutti i vaccini sono però "sicuri ed efficaci". L’incidenza di eventi avversi gravi con la somministrazione di AstraZeneca, come ricordato anche da Ema nell’autorizzare il siero, è di 1 caso ogni 100mila.


La decisione di cambiare le linee guida dopo il caso di Camilla, la 18enne ligure morta dopo aver ricevuto il siero anglo-svedese, sarebbe dettata dal principio di precauzione.

Ora, però, anche i virologi e infettivologi sono divisi.

 

Bassetti: “Sospendere AstraZeneca per tutti”

A cambiare idea sulla somministrazione è soprattutto l’infettivologo Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, quello dove era stata operata Camilla. In un post sui social, fin da ieri, aveva scritto di rivedere la somministrazione e sospenderla per tutte le fasce d’età.

 

Dopo aver premesso, infatti, che “sul vaccino AstraZeneca e in generali sui vaccini a vettore virale serve una posizione chiara e definitiva di Aifa e del CTS” Bassetti ha chiarito: “I dati scientifici inglesi e Ema ci dicono che il vaccino di AstraZeneca si può usare in tutte le età” invitando nello stesso tempo a interrompere “il balletto delle comunicazioni e delle raccomandazioni che hanno cambiato le fasce d'età per questo vaccino, con errori enormi di comunicazione sia dell'Agenzia del farmaco che del ministero della Salute.

 

Poi la conclusione: “Ora però, visto anche l'impatto di questi errori sull'opinione pubblica italiana, si decida da domani se il vaccino AstraZeneca non si deve più usare e ci si attrezzi per fare solo vaccini a mRna. Non serve limitarlo ad alcune età, a questo punto andrebbe stoppato in tutte le età chiedendo scusa agli italiani per la comunicazione errata e antiscientifica su questo vaccino. Si punti quindi unicamente sui vaccini di Pfizer, Moderna e poi su CureVac. Ma deve essere una scelta politica” ha spiegato l’infettivologo.

 

“L’opinione pubblica è inferocita sul vaccino AstraZeneca, le istituzioni non possono lasciare da soli i medici e le Regioni a difenderli” ha concluso.

 

Seconda dose: con che vaccino?

C'è chi ora chiede la somministrazine con un vaccino diverso, a m-Rna, dopo che il mix si è dimostrato efficace, e chi invece spiega che non ci sono rischi per la seconda dose con AstraZeneca.

 

"In questo momento chi ha fatto la prima dose con un vaccino è bene che faccia la seconda dose con lo stesso vaccino. Ciò perché le prove sperimentali che hanno portato all'approvazione di questi vaccini sono state fatte sulla somministrazione di due dosi per lo stesso vaccino e hanno dimostrato adeguate condizioni di sicurezza e di protezione" ha affermato Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute.

 

D’accordo anche il virologo Fabrizio Pregliasco e l'infettivologo Massimo Andreoni, secondo i quali gli eventi avversi rari si sono verificati essenzialmente dopo la prima dose ed il rischio è bassissimo. Il V Rapporto Aifa di Farmacovigilanza sui Vaccini Covid indica, inoltre, che i casi di trombosi venose intracraniche e in sede atipica in soggetti vaccinati con AZ sono in linea con quanto osservato a livello europeo, cioè nessun caso è stato segnalato dopo la seconda dose.

 

Complessivamente su tutti i vaccini, sono 66.258 le segnalazioni di eventi avversi su un totale di 32.429.611 dosi somministrate (tasso di segnalazione di 204 ogni 100.000 dosi), di cui il 90% per eventi non gravi. La maggior parte riguardano Comirnaty di Pfizer (71,8%), il più usato (68,7% delle dosi somministrate).

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