Contagi Delta

Variante Delta in Italia: sale l’attenzione. Dove e quanti casi

La mutazione B.1.617.2 o indiana, che ha fatto rinviare la riapertura totale nel Regno Unito, fa salire i contagi anche nella Penisola. Ecco dove e perché

Variante Delta in Italia: sale l’attenzione. Dove e quanti casi

Nel giro di un mese le infezioni causate dalla cosiddetta variante Delta del virus SarsCoV2 sono raddoppiate.

Il dato fa crescere l’attenzione, per evitare la diffusione di nuovi focolai in Italia, dopo quello individuato tra i frequentatori di una palestra a Milano.

A preoccupare è anche la situazione nel Lazio. Il punto.

 

Variante Delta: i focolai in Italia

Il primo focolaio di cui si ha avuto notizia in Italia è quello a Milano, tra i frequentatori di una palestra. Dopo i primi 10 casi, il numero complessivo delle persone interessate dalla mutazione ex indiana è cresciuto: "Gli 81 casi di variante Delta (in Lombardia, NdR) si riferiscono praticamente dall'inizio dell'anno ad oggi – ha chiarito il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana - I casi verificatisi in aprile sono stati 2, a maggio c'è stato un incremento e a giugno una piccola, ma significativa riduzione".

 

Le attenzioni sono puntate, però, anche sulla Sardegna. Sul set del film Disney La Sirenetta, che si sta girando in questi giorni tra Castelsardo e Golfo Aranci, 12 componenti della troupe sono risultati positivi alla variante Delta. Contagiate anche altre 3 persone che si trovavano in strutture turistiche di Trinità d'Agultu e Isola Rossa.

 

Uno dei pazienti è stato ricoverato nel reparto Malattie infettive dell'Aou di Sassari mentre gli altri sono in isolamento negli hotel dove alloggiano e per il momento nessuno è in gravi condizioni. Per tracciare eventuali contatti, sono stati effettuati oltre 150 tamponi dei quali si avranno i risultati nell’arco di qualche giorno.

 

In Puglia, invece, sono 25 i contagi accertati da variante ex indiana, mentre il Lazio figura tra le Regioni dove il range di diffusione è maggiore della media nazionale (tra lo 0 e il 3,4%), insieme proprio a Sardegna e Lombardia.

 

Quanto preoccupa

In generale, a livello nazionale le rilevazioni nella banca dati internazionale Gisaid, analizzate dal Gruppo di Bioinformatica del centro Ceinge-Biotecnologie avanzate diretto da Giovanni Paolella, indicano già che dal 15 maggio al 16 giugno le sequenze della variante Delta del virus SarsCoV2 in Italia sono aumentate dall’1,8% al 3,4%.

 

Secondo il genetista Massimo Zollo, dell’Università Federico II di Napoli e coordinatore della Task force Covid-19 del Ceinge, “il numero limitato delle sequenze finora ottenute in Italia indica già un aumento della diffusione, ma è molto probabile che il numero reale dei casi di infezione dovuti a questa variante sia più grande”.

 

Il Regno Unito “trema”

Da quattro settimane nel Regno Unito si registra una crescita esponenziale dei contagi, con un tempo di raddoppio di 7 giorni.

 

La variante Delta risulta del 60% più contagiosa di quella "inglese", potrebbe infettare anche i vaccinati, ma per ora non ha portato a un aumento preoccupante del numero di ricoveri e vittime. A Londra sarebbe stata scoperta nel 90% dei nuovi positivi.

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