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Ddl Zan

Renzi si avvicina al centrodestra ma la Lega fa solo il proprio gioco

Il dietrofront di Iv sulla legge contro l’omofobia e l’intesa con il Carroccio: i due Mattei allineati ma un’alleanza futura al Capitano non converrebbe

Renzi si avvicina al centrodestra ma la Lega fa solo il proprio gioco

Cosa nascerà lo si vedrà”. Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera non esclude e non include nulla sui futuri rapporti tra Italia Viva e Lega. “Renzi durante il governo precedente rappresentava un po’ la voce critica”, spiega il rappresentante del Carroccio. “Aveva spesso posizioni più assimilabili a quelle del centrodestra che della maggioranza in cui era. Sul ddl Zan, come per esempio sulla giustizia, è evidente che la Lega dialoga meglio con Italia Viva che col M5S. Questo però non significa che nascerà un’alleanza politica”.

 

Quello che è certo, però, è che Matteo e Matteo sono più allineati che mai. Sulla legge contro l’omofobia, che da settimane mette in subbuglio la maggioranza che sostiene il governo Draghi, il dialogo si è ulteriormente rafforzato fino a una vera e propria convergenza di interessi. Ma se Salvini – ora che il provvedimento è stato calendarizzato, si va alla conta ‘al buio’ il prossimo 13 luglio – avrà bisogno dei voti dei renziani per vincere la battaglia, la sua resta una mossa esclusivamente strumentale.

Lo scopo è affossare la legge, oppure riuscire a far passare le proposte che la modificano e che finora sono finite in un nulla di fatto. Il gancio con il senatore di Rignano serve a questo. E per gettare le basi di una collaborazione più stringente nella regia che porterà al Quirinale il nuovo presidente della Repubblica. Supervisione che il leader leghista non ha alcuna intenzione di lasciare nelle mani del centrosinistra e dei 5Stelle. Ma da qui a prefigurare Renzi alleato nella stessa coalizione ce ne corre. Troppo ingombrante e imprevedibile anche per il capo di via Bellerio.

 

Messo in scacco dai Ferragnez, considerato un voltagabbana dal Pd, aborrito dai Cinquestelle, l’ex premier dal canto suo sta giocando l’ennesima partita spericolata, che lo rimette al centro della scena e del pallottoliere di Palazzo Madama. Sì, perché senza i voti di Italia Viva la legge Zan è davvero a rischio. E’ la classica sfida politica di fronte alla quale Renzi non sa resistere. Accecato dal gioco, non vede che verso Italia Viva l’indice di gradimento precipita. E ieri il ‘colpo mediatico’ messo a segno dai due influencer da 25 milioni di followers ha posto una pietra tombale sul suo appeal verso gli under 30.

 

In ogni modo, il voto segreto previsto per le “deliberazioni che incidono sui rapporti civili ed etico-sociali”, come appunto la proposta Zan, potrebbe agevolare il dietrofront renziano. Che è coinciso con la richiesta del Vaticano di modificare il testo da mesi fermo al Senato. Italia viva il 4 novembre 2020 alla Camera aveva votato a favore insieme alla maggioranza di allora. Restano pochi giorni, dunque, ma c’è da scommettere che da qui al 13 luglio i toni si accenderanno ancora. Il Pd non intende fare sconti a Renzi: “aiuta gli amici di Orban”, è il commento. Ma se nessuno ha mai creduto che Matteo fosse uomo di sinistra, ora c’è chi non crede nemmeno che sia collocabile nell’area di centro-sinistra. La verità è che il senatore sembra proprio in cerca di una nuova casa e di un futuro

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