Estate e il trionfo del gusto esotico

Boom Pokèrie in Italia, spopola la moda del piatto hawaiano: Pokè

Dopo il suo arrivo in Italia, trionfa la moda del cibo hawaiano. Si moltiplicano i locali che lo offrono, anche take away o con consegna a domicilio

Boom Pokèrie in Italia, spopola la moda del piatto hawaiano: Pokè

Cresce la Pokè-mania in Italia e dimostrarlo sono i dati sui locali che offrono questo tipico piatto hawaiano. È servito come antipasto o come pasto principale ed è composto da una base di riso, a cui si unisce pesce crudo o marinato, accompagnato da verdura e frutta.


Dopo un iniziale boom, si pensava che la moda fosse passeggera, invece il Pokè ha continuato a crescere, complici anche la tendenza salutista che spinge chi mangia fuori per lavoro a scegliere pietanze più “green” e con meno calorie e grassi di un normale fast food.

 

Il boom delle Pokèrie

Secondo gli ultimi dati, il mercato delle Pokèrie in Italia ha un valore di 86 milioni di fatturato (2020) ed entro la fine del 2021 potrebbe arrivare a 98 milioni. A fotografare la Pokè-mania è stato Cross Border Growth Capital, advisor in Italia per aumenti di capitale e operazioni di finanza straordinaria per startup e piccole e medie imprese.

 

Secondo gli analisti in Italia ci sono ben 378 tra locali specializzati e ristoranti che propongono il piatto hawaiano e che fanno parte di nove catene, presenti nelle principali città (Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli). Di questi, 120 sono Pokè bar indipendenti. La prima in termini di fatturato è Poke House.


A livello mondiale, in termini di valore di mercato, nel 2020 il settore dei pokè bar ha raggiunto un volume d’affari di 1,74 miliardi di dollari.

 

Quanto è moda

Secondo la classifica 2020 della European Food Agency il Pokè si trova al 9° posto nella Top 30 dei cibi più ordinati.

A far crescere la voglia di mangiare la super insalatona con riso, pesce crudo, frutta (rigorosamente tropicale) e verdura, arricchiti da salsa, in un unico piatto è sicuramente in parte la moda, che lo ha reso un piatto trendy e richiesto anche nelle consegne a domicilio.

 

È originario dell’isola hawaiana di Honolulu e il suo fascino esotico potrebbe essere sufficiente a spiegare gran parte dell’appeal che esercita sui consumatori. Anche il nome contribuisce ad aumentare la voglia di un cibo nuovo da aggiungere al menù nostrano, tanto che lo si trova in commercio con i nomi di Pokè bowl, Pokè hawaiano o anche sushi Pokè. Per venire incontro al gusto più mediterraneo ne sono state create anche versioni con verdure e frutta più tipica del bacino del Mare Nostrum.

O versioni “veg”, senza pesce.

 

Quante calorie?

Quanto alle calorie, una porzione media da 300 grammi ne apporta circa 450. Secondo i nutrizionisti può essere considerato un piatto completo e da consumarsi anche due volte alla settimana. È ricco di omega 3 dati dal pesce, ha un apporto di carboidrati (dal riso), fibre, vitamine, sali minerali e antiossidanti (da frutta e verdura) e proteine.

 

A differenza del sushi non prevede l’uso dello zucchero nella marinatura.

Attenzione, però, alle salse di soia e sesamo con cui può essere condito, perché aumentano di molto l’apporto calorico complessivo.

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