La classifica

Le città meno Green d’Europa 2021: male l’Italia con Torino e Trieste

La classifica delle città peggiori nel Vecchio Continente, dove mancano parchi e giardini che potrebbero contrastare l’inquinamento (e i decessi) in città

Le città meno Green d’Europa 2021: male l’Italia con Torino e Trieste

Ogni anno sono 43mila gli europei che muoiono per mancanza di spazi verdi.

A dirlo sono i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, secondo cui i decessi potrebbero essere evitati se solo si investisse maggiormente in aree verdi cittadine, come giardini e parchi.

Partendo da questo dato il Barcelona Institute for Global Health (ISGlobal) ha condotto una ricerca su 978 città e 49 aree metropolitane europee. Ne è uscita una classifica “in negativo” con i centri che investono meno e che registrano il più alto tasso di mortalità proprio a causa della mancanza di spazi green. Nell’elenco ci sono anche due città italiane: Torino e Trieste.

 

La classifica 2021

Secondo l’Oms ogni centro urbano dovrebbe garantire almeno 5mila metri quadrati di aree verdi a distanza non superiore a 300 metri da ogni abitazione. Uno standard che troppo spesso, però, non viene rispettato. A dimostrarlo è la classifica dell’ISGlobal di Barcellona, che ha esaminato 31 Paesi europei, per un totale di 978 città e 49 aree metropolitane, individuando, tra i centri peggiori, Blackpool (Regno Unito) e Bruxelles (Belgio).

 

Le italiane peggiori in Europa

Trieste e Torino figurano nell’elenco delle città europee con oltre i 100mila abitanti, ma che offrono meno spazi verdi per i propri abitanti. Al terzo posto l’area metropolitana di Blackpool, Regno Unito, seguita da Gijón, Spagna, e Bruxelles, Belgio.

Gli altri centri urbani con meno verde per i cittadini sono Le Havre (Francia), Szombathely (Ungheria), Bolougne-Sur-Mer (Francia), l’area metropolitana di Copenaghen (Danimarca), A Coruña (Spagna) e Lione (Francia).

 

Quanto verde c’è nelle città

Per stilare la classifica si è presa in considerazione la quantità di verde presente nelle aree urbane, utilizzando il Normalised Difference Vegetation Index (NDVI). Si tratta di un parametro che include tutti i tipi di vegetazione, dagli alberi in strada ai giardini privati. La rilevazione è precisa grazie al supporto dei satelliti.

 

Troppe morti da poco verde

Il risultato della ricerca catalana conferma quanto già emerso da precedenti studi. Prendendo in considerazione i dati di mortalità del 2015, emerge come il 62% della popolazione che vive in aree con meno spazi verdi di quelli raccomandati dall’Oms, ha un’incidenza maggiore di decessi. In particolare, le morti associate a questo dato sono 42.968, circa il 2,3% di tutte le morti per cause naturali.

Un altro parametro è la presenza di spazi verdi, così come indicato dalle amministrazioni pubbliche. In questo caso le morti evitabili sono quantificate in 17mila. Il prossimo passo dei ricercatori sarebbe di includere anche la presenza di aree “blu”, ossia fiumi e spiagge, che hanno un effetto positivo nella riduzione dei decessi.

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