Calciomercato d’inverno

È rottura tra Vlahovic e Commisso, e la Fiorentina si ritrova nei guai

Il presidente fa sapere che gli è stata fatta un’offerta importante, che non è stata accettata. Qualcuno ha fatto male i conti. Cosa succederà ora nel club

È rottura tra Vlahovic e Commisso, e la Fiorentina si ritrova nei guai

Iniziano già i primi squilli di mercato, nonostante l'ultima sessione si sia chiusa poco più di un mese fa. Squilli di un certo rilievo, soprattutto per il peso di certi elementi. Indubbiamente, il nome più gettonato è la punta della Fiorentina, Dusan Vlahovic, che rischia di diventare il caso invernale del prossimo gennaio. La trattativa per il rinnovo continua ad essere altalenante e dopo le dichiarazioni del presidente Rocco Commisso sul sito ufficiale del club:”“La Fiorentina ha fatto un'offerta molto importante al calciatore, una proposta di contratto che lo avrebbe reso il giocatore più pagato della storia del club. La nostra offerta era stata, inoltre, nel tempo migliorata in più occasioni per venire incontro alle richieste sia di Dusan che del suo entourage, ma, nonostante i nostri sforzi, la proposta di rinnovo non è stata accettata“. Senza giri di parole, illustra una situazione tutt'altro che positiva, che sembrerebbe ormai direzionata verso una sola strada. La separazione definitiva tra atleta e dirigenza e dunque la cessione immediata del serbo già a gennaio. O almeno la possibilità è quella, seppur le sfaccettature delle varie trattative sono ancora diverse, tutte molto incerte.

 

L'autogol di Commisso

Considerando la situazione attuale e vista la chiusura del mercato estivo poco più di un mese fa, economicamente le scelte del presidente della Viola sono sempre più incomprensibili. La scelta di rifiutare quasi 80 milioni di euro da Tottenham e Atletico Madrid tra le altre, aveva come sapore l'amore prolungato, la rinascita di un progetto tecnico che si basasse su di lui, accompagnate dall’arrivo di un nuovo allenatore, fantasioso e pieno di ambizione per la piazza.

 

Questa stangata invece rischia di rovinare con grande prematurità  una stagione iniziata con uno forte sprint della squadra e soprattutto dal giocatore. Infatti Dusan è già a quota quattro goal e un assist in 7 partite, con la squadra quinta in classifica a quota 12 punti. Numeri importanti, per tutti, sgretolati da un eccessivo orgoglio, che nel mondo del calcio può rivelarsi letale e da una pessima gestione dei tempi per le casse del club. Il problema principale riguarda la scadenza di contratto nel 2023 e la valutazione del cartellino, a due sessioni dalla fine della durata del matrimonio, inevitabilmente continuerà a scendere.

 

L’atteggiamento dell’attaccante ha probabilmente deluso la società, che ha voluto mettere in atto ogni mossa per tenerlo, ma anche per sottolineare il proprio potere sulle varie situazioni, seppur poco chiare. Una sconfitta dichiarata, che mette la punta in una situazione di totale libertà di pensare e allontanarsi ulteriormente dopo le parole del patron americano. Probabilmente a gennaio, per poter sperare di non svendere del tutto uno dei giovani più promettenti d'Europa.

 

Un gioiello, che forse non aveva già a luglio il desiderio reale di rimanere e che si è buttato in un'avventura che non sente più sua. L'aria di cambiare sembrerebbe necessaria, nonostante la ricchissima offerta del club di restare fino al 2025, con un ingaggio di 4 milioni per la prima stagione e 4 più 1 ( dunque 5 milioni) per le successive  tre. Ad aggiungersi vi sono anche tre milioni di commissione per l'agente. Numeri comunque stellari per una società che ha rischiato la retrocessione per ben due stagioni di fila. Ad oggi venderlo è l'unica soluzione possibile e se realmente si vuole tirare su un progetto reale, bisogna sfruttare il più possibile un addio inevitabile, seppur estremamente doloroso, sotto il punto di vista affettivo e per l'importanza in squadra.

 

Un giocatore capace di fare la differenza, seppur con soli 21 anni sul groppone. Probabilmente la sua maturità ha raggiunto un livello tale da volessi confrontare con altre tipo di realtà e con obiettivi ben diversi da quelli messi sul tavolo a Firenze. Una situazione che adesso ha subito un polverone ancora più confusionario per il giocatore, che ha alzato ogni barriera nei confronti della permanenza in squadra. Come si muoverà dunque il club per tutelarsi?


Le trattative

Bisognerebbe capire a questo punto sino a dove può arrivare l’orgoglio del presidente della Fiorentina, Commisso, che a causa del rifiuto di Vlahovic potrebbe anche optare per una prima parte di stagione fuori rosa. Un suicidio totale, forse eccessivo, che cambierebbe ogni schema possibile per Italiano, l’unico che forse avrebbe meritato di approvare se le dichiarazione della Viola fossero consone o meno. Sostituirlo non sarà facile, provare a venderlo sarà anche peggio.

 

Trovare a gennaio squadre che garantiscano 60 o 70 milioni di euro è sempre molto difficile, considerando che certi investimenti a metà campionato non sono mai ricercati dai top club, che si completano solitamente nella sessione più lunga. Le squadre ad oggi più interessate sono tre e due lo farebbero giocare ancora in Serie A: la Juventus, con cui avrebbe trovato un pre accordo come prossimo 9 della stagione 2022/2023 al posto di Morata, il Milan come riferimento per il futuro in mezzo ad altri talenti e a compagni di reparto esperiti ed infine il Borussia Dortmund, che saluterà con ogni probabilità il fenomeno assoluto, Haland.

 

Nel primo caso sarebbe la volontà della dirigenza a fare la differenza, visto che le cessioni al club bianconero sono sempre meno gradite dalla tifoseria. Dopo Bernardeschi e Chiesa si rischierebbe di scoppiare un putiferio immenso. Chiaramente però prima o poi andrà colmato il buco lasciato da un certo Cristiano Ronaldo per la società piemontese, che punterà su un profilo simile a quello del serbo, che a quel punto costerebbe anche meno.

 

Non solo la Vecchia Signora, perché in Italia anche Pioli ha una grossa ammirazione per il numero nove: l'obiettivo sarà affiancare un importante titolare a due giocatori fondamentali, con un età avanzata, come Ibra e Giroud. Nel caso del primo poi non ci sarebbe neanche la garanzia di averlo sicuramente anche l'anno prossimo, visti i 40 anni compiuti una settimana fa (anche se con il God non si sa mai). Un investimento di questo genere non sarebbe facile da mettere in piedi in pochi mesi, però per una questione di opportunità sarebbe una scelta intrigante per lui.

 

Infine il Borussia Dortmund che spalancherebbe una strada spianata verso il successo, seppur il peso della maglia, in un campionato diverso, rischierebbe di essere un salto troppo immediato. Quello che sembra sicuro a questo punto però è con non rimarrà, e con tante probabilità l'addio potrebbe essere imminente. 

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