Nuove norme

Viaggi, si cambia: il Regno Unito apre (anche) ai non vaccinati

Cambia anche Bruxelles. La variante Omicron mantiene elevato il numero di positivi, ma Londra cambia strategia e le prenotazioni registrano un boom

Viaggi, si cambia: il Regno Unito apre (anche) ai non vaccinati

In una prima della pandemia Covid il Regno Unito si era distinto per una rigida politica di controlli e restrizioni in ingresso, con quarantene e tamponi (a caro prezzo a carico dei visitatori). Oggi, con la variante Omicron ormai prevalente, il Governo inglese ha deciso un cambio di rotta. Il Regno Unito, infatti, torna ad “accogliere” i turisti e chiunque voglia entrare in territorio britannico, compresi coloro che non sono vaccinati.

 

Stop all’isolamento

La prima decisione riguarda il periodo di isolamento previsto che per finora voleva entrare nel Regno Unito e che invece adesso sparisce, a prescindere dal fatto di essersi sottoposti a vaccinazioni oppure no. Con le nuove norme, per i non immunizzati sarà sufficiente esibire un test negativo in ingresso e ripeterlo il giorno l’arrivo. Chi, invece, è vaccinato si limiterà a compilare il Passenger locator form, senza neppure fare un tampone.

Come spiegato dal segretario di Stato ai trasporti, Grant Shapps, le modifiche entreranno in vigore l'11 febbraio e mirano a chiarire al mondo che il Regno Unito è "back to business", sottolineando che il Paese ha "uno dei settori di viaggio più aperti al mondo". Secondo Shapps i test per i vaccinati hanno perso la loro iniziale utilità con la variante Omicron.

 

Boris Johnson, allentamenti per superare il “party-gate”

L’annuncio del cambio di rotta ha deciso da Downing Street ha avuto l’effetto immediato di far registrare un boom di prenotazioni da parte di potenziali turisti, desiderosi di tornare a viaggiare e soprattutto di rimettere piede Oltremanica. Non a caso, secondo le rilevazioni di Skyscanner, le prenotazioni verso tutte le destinazioni turistiche sono già aumentate in media del 67% rispetto a dicembre 2021.

Ma c’è chi, a Londra, ritiene che le nuove norme siano un tentativo da parte del premier Boris Jhonson di riguadagnare terreno dopo lo scandalo delle feste in pieno lockdown, che rischiano di costringerlo alle dimissioni.

Non a caso l’allentamento nei confronti degli ingressi arriva dopo la decisione di far cadere anche altre restrizioni anti-Covid, arrivata nei giorni scorsi.

 

Ue, verso le modifiche sui viaggi

D’altro canto anche a livello europeo si è fatto un primo passo verso modifiche sui viaggi. Il Consiglio europeo, infatti, ha deciso che dal 1° febbraio il Green Pass avrà validità di 9 mesi per chi ha ricevuto due dosi di vaccino. "I viaggiatori in possesso di un certificato Covid digitale dell'Ue valido non dovrebbero essere soggetti a ulteriori restrizioni alla libera circolazione", esorta poi l’organismo. La Commissione, intanto, ha invitato ad "applicare senza indugio le regole concordate", pur tenendo presente che non si tratta di raccomandazioni non vincolanti e che i singoli Stati membri potrebbero aggiungere ulteriori restrizioni o indicazioni mirate.

Il messaggio, però, è chiaro: "Omicron si è ormai diffusa in tutta Europa ed è tempo di prendere in considerazione l'idea di abbandonare le misure aggiuntive che alcuni Stati membri hanno introdotto per i viaggi nelle ultime settimane, rendendo i viaggi più difficili e meno prevedibili in tutta l'Ue", hanno spiegato la commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides, e il collega alla Giustizia, Didier Reynders.

Il vice presidente della Commissione, Maros Sefcovic, ha anche annunciato che è in arrivo la decisione di estendere il Green Pass oltre giugno perché "ha dimostrato di essere uno strumento efficace, essendo utilizzato da centinaia di milioni di persone e adottato da oltre sessanta Paesi".

L’Italia, intanto, aveva introdotto a dicembre un obbligo di tampone per tutti gli arrivi, compresi i vaccinati, ma la norma è in scadenza il 31 gennaio e si pensa a una sua sospensione.

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