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La nuova variante Omicron 2: cosa c’è da sapere. Sintomi e contagi

Nelle ultime 24 ore picco di decessi, ben 180, dovuti alla mutazione che non è più letale, ma può presentarsi con sintomi leggermente diversi. Ecco quali

La nuova variante Omicron 2: cosa c’è da sapere. Sintomi e contagi

Il confronto con i dati dello stesso periodo dello scorso anno non è sostenibile: la situazione è decisamente meno preoccupante e le occupazioni dei posti letti, sia in medicina ordinaria che nelle terapie intensive, lo dimostrano. Su questo tutti gli esperti sono d’accordo, anche se la risalita dei contagi invita alla cautela.

Va chiarito che non si tratta di un fenomeno solo italiano: lo stesso tipo di andamento si sta registrando anche nel Regno Unito, in Francia e in Germania. Colpa della variante Omicron 2, o meglio della subvariante chiamata BA.2.

 

Contagi in risalita per la subvariante Omicron

Dopo settimane di diminuzione, il numero delle persone positive anche in Italia è tornato a crescere: nell’ultima settimana si è registrato un aumento del 32,7% rispetto ai sette giorni precedenti. Secondo l’ultimo bollettino, i contagi sono circa 50mila al giorno, maggiori dei circa 38mila di una settimana fa. Oltre a una certa “rilassatezza” nell’atteggiamento generale, specie nell’uso delle mascherine, il motivo starebbe nella maggiore contagiosità della nuova subvariante di Omicron BA.2.

 

Cos’è la nuova subvariante

Se negli ultimi mesi la variante Omicron ha soppiantato la Delta, diventando prevalente, adesso si sta imponendo la cosiddetta Omicron 2, che avrebbe una struttura diversa della proteina Spike, il “gancio” tramite cui il virus Sars-Cov2 entra nell’organismo e si riproduce nelle cellule, e di altre proteine. Secondo studi condotti in Regno Unito e Danimarca, questa caratteristica la renderebbe più trasmissibile del 30% rispetto ad Omicron 1, ma non più letale né pericolosa. In particolare, Omicron 2 ha circa 40 mutazioni e delezioni (cioè parti in meno) che la distinguono dalla “cugina”.

 

Dove è diffusa Omicron 2

Secondo la piattaforma Gisaid, che contiene i dati genomici dei virus ed è liberamente consultabile, nell’ultimo mese il 99,7% delle sequenze segnalate era rappresentato dalla variante Omicron e dalle sue subvarianti, tra le quali proprio Omicron 2, che rappresenta il 34%. La diffusione di quest’ultima, però, è in aumento.

Tra i Paesi dove i contagi sono cresciuti si segnalano Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Svizzera e Paesi Bassi. Ma preoccupa anche la situazione della Cina, dove sono scattati nuovi lockdown negli ultimi giorni, Corea del sud e Stati Uniti: qui è responsabile dell’11% di nuovi contagi.

 

I sintomi

Uno studio nel Regno Unito parla di "nuovi sintomi" che si sarebbero riscontrati nei contagi recenti. In particolare, febbre, raffreddore, mal di gola, uniti a debolezza e dolori muscolari, mentre la tosse sarebbe meno presente, così come la scomparsa di gusto e olfatto.

 

Le riaperture in Italia

La risalita della curva pandemica arriva proprio mentre ci si prepara alle riaperture. Nelle scorse ore il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha incontrato il ministro della Salute, Roberto Speranza, il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, e il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro per discutere dell'eliminazione graduale delle restrizioni.

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