Crisi energetica

Taglio del gas, la bozza Ue su riscaldamento e condizionatori in casa

Da Bruxelles il piano per ridurre i consumi di energia in case e uffici, sostenendo le industrie con Repower e del Next generation Ue. Cosa prevede

Taglio del gas, la bozza Ue su riscaldamento e condizionatori in casa

L’ultimo allarme in ordine di tempo è arrivato da Gazprom. Il colosso del gas russo, che aveva già annunciato la sospensione delle forniture dall’11 al 21 luglio per la Germania (e quindi anche per l’Italia), ora fa sapere di non poter garantire il buon funzionamento del gasdotto Nord Stream 1 anche oltre quella data.

“Gazprom non è in possesso di alcun documento che indichi che Siemens è in grado di portare la turbina a gas per la stazione di compressione di Portovaya fuori dal Canada, dove è in riparazione. In queste circostanze non è possibile garantire il funzionamento sicuro della stessa stazione, una struttura fondamentale per il gasdotto Nord Stream”, come si legge in un comunicato dell’azienda, citato dall’agenzia Tass.

Da qui l’allarme e le prime contromisure europee, con la messa a punto di una bozza di piano che prevedere forti riduzioni di consumi anche in vista dell’inverno.

Queste passano anche da temperature massime e massime riviste sia per i condizionatori in estate che per il riscaldamento in inverno.

 

Il piano Ue: cosa cambierebbe

Per Bruxelles occorrono "campagne di risparmio di gas mirate alle famiglie per l'abbassamento del termostato di un grado, ma anche imponendo, laddove tecnicamente fattibile e applicabile, la riduzione del riscaldamento di edifici pubblici, uffici, edifici commerciali (in particolare grandi edifici) a 19 gradi". È quanto prevede la bozza iniziale del piano denominato “Risparmiare gas per un inverno sicuro” che sarà presentata dalla commissione il 20 luglio.

"Nelle circostanze attuali, attraverso interventi normativi mirati e incentivi a partire dall'estate, combinati con il potenziale di risparmio derivante dall'attuazione del Piano di risparmio energetico, è possibile ridurre il costo di un'eventuale forte carenza in inverno. Ciò consentirebbe inoltre di distribuire la riduzione nel tempo, di contribuire al trasporto di una maggiore quantità di gas da ovest a est, di riempire meglio gli stoccaggi e di inviare segnali ai consumatori che hanno la possibilità di effettuare lo switch a costi inferiori", si legge nella bozza del testo.

 

Fare ricorso a criteri di priorità “intelligenti”

Secondo quanto previsto dal Piano europeo di riduzione della domanda di gas, per arrivare a svincolarsi del tutto dalle forniture russe nel minor tempo possibile, la riduzione della domanda "può essere ulteriormente raggiunta implementando le misure di risparmio di gas in tutti i settori e utilizzando i criteri di priorità 'intelligenti’”. Come previsto nella bozza del testo che la prossima settimana sarà presentato in Commissione, “si basa sui piani di emergenza nazionali esistenti e sulle migliori pratiche". "La gestione della domanda dovrebbe essere rivolta in via prioritaria ai settori con migliori possibilità di sostituzione e che offrono maggiori possibilità di ripartire l'onere in tutta l'economia, proteggendo al contempo il Pil e l'occupazione. Si ridurrebbero i rischi di strozzature a valle e di pressioni inflazionistiche e si favorirebbe la copertura di rischi imprevisti (ad esempio, un inverno rigido)", si prosegue.

 

Come cambiano le temperature in casa

La Commissione chiede un coinvolgimento non solo a livello di politiche generali da parte degli Stati membri, ma anche interventi immediati come quelli sulle temperature dei termostati di casa. In particolare, si vorrebbe limitare il riscaldamento a 19 gradi in inverno e l'aria condizionata a 25 gradi in estate.

 

Interventi a sostegno delle imprese

L’intenzione di Bruxelles è far sì che gli Stati membri possano risarcire le industrie e le imprese alle quali verrà chiesto un taglio nell’uso di gas, attraverso i fondi del Repower e del Next generation Ue. L'obiettivo è attutire di almeno un terzo l'impatto che l'interruzione totale del gas russo potrebbe avere sull'economia europea.

Si prevede anche una deroga sugli obiettivi di riduzione delle emissioni per le centrali elettriche a carbone, sostenendo comunque un passaggio rapido alle energie rinnovabili, pur prorogando l'attività delle centrali nucleari. "L'industria si sta già adattando ai prezzi elevati dell'energia. I prezzi elevati del gas hanno ridotto la domanda di gas nell'Ue del 5% rispetto agli anni precedenti. Questa tendenza continuerà nella nuova normalità dei prezzi elevati del gas naturale. Nel settore industriale, la prossima risposta potrebbe concentrarsi su misure basate sul mercato per incentivare la riduzione della domanda e limitare i danni alla società e all'economia", si legge nella bozza.

"Il gas è utilizzato come materia prima e fonte di energia da industrie il cui potenziale tecnico e i costi per cambiare combustibile o ridurre i consumi variano drasticamente da un settore all'altro. Gli strumenti di mercato sono un modo efficace per ottenere le opzioni di riduzione più favorevoli. La Commissione sostiene con forza le migliori pratiche, come l'idea di aste o gare d'appalto per incentivare la riduzione del consumo da parte dei consumatori industriali, consentendo alle industrie di offrire una riduzione del consumo di gas in cambio di una compensazione. Queste aste o gare potrebbero essere organizzate a livello transfrontaliero per massimizzare le possibilità dei grandi clienti transfrontalieri che operano in più Stati membri e per gli Stati membri con minori risorse fiscali", prosegue ancora il testo iniziale della comunicazione che il 20 luglio prossimo la Commissione presenterà.

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