Pagelle Nazionale femminile

Europei donne, disfatta Italia: perde con il Belgio ed esce dal torneo

Finisce l’avventura delle azzurre all’Europeo, con due sconfitte e un pareggio. Una vittoria meritata per il Belgio: pochi attacchi, tutte molto lente

Europei donne, disfatta Italia: perde con il Belgio ed esce dal torneo

L’Italia femminile arriva ultima del girone, uscendo dall’Europeo tra mille delusioni.: sconfitta anche con il Belgio per 1-0. Tre gare non all'altezza, dove tante giocatrici non si sono espresse al meglio, riuscendo a allontanarsi dalla squadra stellare vista al Mondiale. Lo staff tecnico ha fatto un passo indietro ed ora è in bilico in vista della prossima Coppa del Mondo. La sconfitta con la Francia ha tagliato le gambe, ingiustamente, visto che una reazione sarebbe stata il minimo per rialzarsi.

 

Una difesa che regge, ma per il resto non basta: dalla fase di impostazione lenta agli attacchi sterili, nessuna ha messo in luce giocate memorabili, uscendo meritatamente dalla competizione. Non partivano favorite, ma un risultato del genere è l’ennesima delusione della Nazionale, che tra donne e uomini non ha dato nessuna risposta positiva al nostro paese.

Le pagelle delle azzurre:

Laura Giuliani voto 6: Una gara abbastanza anonima, dove subisce poco e non si rende protagonista di grandi interventi. Un peccato il goal subito, in cui ha pochissime colpe, visto che le sue compagne perdono completamente la conclusione, lasciando eccessivamente spazio. Cerca di dare il suo contributo con i piedi, dove accelera la manovra con lanci lunghi e precisi. Si arrabbia molto (giustamente) per le tante ingenuità difensive e cerca di richiamare all’attenzione quando la squadra è lenta a manovrare. 

 

Lucia Di Guglielmo voto 5,5: La sua gara dura appena quarantacinque minuti: poca cattiveria agonistica e scelte tecniche non sempre comprensibili. È imprecisa sui palloni lunghi, che inspiegabilmente predilige rispetto alle solite sovrapposizioni a tutta fascia. La poca spinta non aiuta la squadra, che si ritrova spesso in inferiorità numerica ad attaccare. A livello difensivo è abbastanza precisa, anche se si fa sfuggire in due occasioni il cross in area. Non proprio la sua serata fortunata.

 

Elena Linari voto 6: Sbaglia ad inizio gara un appoggio che rischia di diventare pericoloso, ma recupera in seguito con grande precisione. Un centrale più “sporco” rispetto al compagno di reparto, visto che esce in scivolata più volte, cercando di fermare in ogni modo gli attacchi avversari. La sua presenza fisica è importante, in area di rigore mette in luce dei centimetri in più, decisivi sulle palle alte. Sicuramente una prestazione sufficiente, in crescita rispetto alle altre gare.

 

Elisa Bartoli voto 6: Più elegante rispetto al resto della difesa, anticipando alcune linee di passaggio pericolose. Preferisce impostare da dietro, diventando di fatto la prima a cominciare la manovra, quando le azzurre giocano corto. Si fa schiacciare eccessivamente quando le avversarie attaccano in massa, preferendo aspettare, al posto di aggredire. In avanti non è pericolosa come suo solito: non si rende protagonista delle palle da fermo. 

 

Lisa Boattin voto 5,5: Non sempre precisa, soprattutto a livello difensivo, dove soffre l’aggressività delle avversarie. Si fa scappare a centrocampo due palloni pericolosi, rischiando di regalare così il vantaggio al Belgio. In fase offensiva non dà soluzioni rivoluzionarie, preferendo il passaggio corto, piuttosto che le solite verticalizzazioni. Da parte sua ci si aspettava molto di più, almeno sui palloni lunghi, che ha sbagliato con troppa sufficienza. Una prestazione che non si salva.

 

Manuela Giuliano voto 5,5: La grande delusione della serata. Non la peggiore in campo, ma sicuramente molto sottotono rispetto alle ambizioni riposte su di lei. Dovrebbe essere l’arma vincente, il guizzo decisivo. Invece si risparmia, preferendo giocate semplici e pochissime conclusioni. Quando tocca la palla si vede la qualità, ma non ha la forza mentale per creare qualcosa di pericoloso. Deve crescere nell’aspetto della continuità, visto che tende a spegnersi durante le gare.

 

Valentina Bergamaschi voto 5,5: Tanta intensità difensiva, ma praticamente un fantasma a livello di impostazione. Manovra continuamente all’indietro, rallentando di fatto il gioco azzurro. Si mette da schermo davanti alla difesa, ma non è precisa sui lanci, risultando quasi un centrale di difesa in più. Dimentica tutte le sue caratteristiche offensive, preferendo coprire la propria mediana dalle incursioni rapide. È duttile a saltare sulle palle alte, dove agguanta alcuni anticipi interessanti.

 

Flaminia Simonetti voto 6: La “formica atomica” del calcio femminile si prende la sufficienza anche in una serata complicata. Lotta molto in mezzo al campo, gettandosi coraggiosamente sui palloni lunghi delle centrocampiste avversarie. Nonostante la stazza, si destreggia con velocità in mezzo al campo, sfuggendo con qualche serpentina interessante. Nella seconda parte della ripresa si perde un po’, allentando l’intensità di gioco. Viene sostituita per aggiungere peso in avanti. 

 

Martina Rosucci voto 6: È il piede elegante di questa Nazionale. Cerca continuamente palloni complicati, ma interessanti, da cui nascono occasioni importanti. Le palle in verticale, a mezza altezza, sono ormai un tratto definito delle sue doti, capace di abbinare con forza e geometria. Si allarga talvolta sulla corsia di destra per dare maggiore intensità alla manovra offensiva, a tratti spenta da quella parte (non a caso Bonsea è stata spostata). Un elemento chiave per il gruppo. Sul goal però perde mezzo punto, visto che non riesce a rinviare con precisione il pallone, facendosi anticipare dalle avversarie.

 

Barbara Bonansea voto 5,5: La delusione dell’intero Europeo. Nessun goal e tanta tensione: un’immagine di lei rara, quasi mai vista. La sua poca tranquillità è stata percepita dall’intero gruppo, che ha iniziato il torneo affidandosi a lei e alla Girelli, in fase offensiva. Il suo mutare la pozione confonde gli schemi, non riuscendo quasi mai ad essere incastrata nel modo giusto. La voglia di cercare il goal la rende nervosa, troppo impulsiva e talvolta, poco generosa. In uno dei suoi ultimi tornei da protagonista, affonda insieme al resto del gruppo.

 

Cristina Girelli voto 6,5: Nonostante tutto, rimane il simbolo di questa squadra. È protagonista in tutte le azioni pericolose, dove cerca di dare una mano sia nel concludere, che nella costruzione. Inizia con una conclusione da fuori, prosegue con sponde al limite dell’area, dando la possibilità di andare vicine al goal in più occasioni. Si abbassa per giocare di sponda, sfruttando al meglio la fisicità in mezzo ai due mediani avversari. Colpisce una traversa incredibile. Un elemento essenziale anche a livello mentale: sprona le ragazze come se fosse il mister. 

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