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Nord Stream: scontro a distanza

Usa: “Via gli americani da Mosca. Russia: “Stupido incolparci”

Si alza ancora la tensione e lo scontro a distanza tra Stati Uniti e Russia, dopo l’ombra del sabotaggio al gasdotto. Accuse incrociate sull’incidente

Usa: “Via gli americani da Mosca. Russia: “Stupido incolparci”

Lo scontro a distanza diventa ancora più frontale tra Stati Uniti e Russia. Il nuovo "fronte" riguarda il gasdotto Nord Stream, dopo gli incidenti che hanno coinvolto entrambe le infrastrutture: tre esplosioni alla pipeline 1 e 2 che, nonostante non siano in funzione, hanno causato diversi danni. Si parla anche di una quarta falla nel lato svedese ma al momento l'autorità non è stata in grado di confermare le notizie riportate dai media svedesi, secondo le quali la nuova perdita riguarderebbe il gasdotto Nord Stream 2.

 

Le minacce di Biden

"Se la Russia invade l'Ucraina, non ci sarà più un gasdotto Nord Stream", ha tuonato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Ma è proprio quanto accaduto al gasdotto a tenere banco, dopo l'incidente di lunedì che viene ritenuto sempre più un atto di sabotaggio. Secondo la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si tratta proprio di un "atto deliberato" che merita una "risposta convinta solida e unita". 

Il sospetto è che dietro le esplosioni a entrambi i gasdotti (Nord Stream 1, fermo ufficialmente per manutenzione, e Nord Stream 2, pronto a entrare in uso ma bloccato come sanzione nei confronti di Mosca dopo l'invasione dell'Ucraina) ci sia proprio la mano russa. L'effetto è stato non solo di causare un aumento del costo del gas, ma anche di poter evadere la clausola del risarcimento ai clienti da parte dei fornitori (Gazprom, che amministra il gasdotto) per la mancata erogazione di gas. 

 

La Russia risponde

Dura e senza mezze misure la replica da parte del Cremlino: "È assurdo e stupido incolparci" per quello che Mosca riterebbe altrimenti che sia un autosabotaggio.

Ma non solo: le autorità russe hanno esortato: "Biden chiarisca se ci sono gli Usa dietro gli incidenti", di fatto rimandando al mittente le accuse di essere gli autori delle esplosioni alle due strutture nel Mar Baltico. 

 

Gli Usa richiamano i cittadini americani in Russia

A contribuire a creare maggiore tensione è arrivato anche un richiamo ai cittadini statunitensi a lasciare la Russia. Tramite la propria ambasciata nella Federazione russa, il governo americano ha invitato i connazionali a "lasciare la Russia immediatamente", usando "le limitate opzioni" di trasporto commerciale che sono ancora disponibili. "I cittadini americani non devono recarsi in Russia e chi già vi si trova in viaggio o è residente dovrebbe partire immediatamente" si legge nel Security Alert pubblicato sul sito dell'Ambasciata Usa a Mosca. Si avverte che "dopo che il governo russo ha iniziato a mobilitare i suoi cittadini nell'esercito a sostegno dell'invasione in Ucraina, la Russia potrebbe rifiutarsi di riconoscere la doppia cittadinanza per gli americani, negare loro accesso all'assistenza consolare, impedire loro di lasciare la Russia e arruolare cittadini con doppia cittadinanza".

Un invito analogo è stato rivolto anche da Bulgaria e Polonia.

 

La Russia intensifica l'arruolamento

La Russia, intanto, procede proprio nel reclutamento di uomini per proseguire la campagna militare in Ucraina. In Georgia è stato aperto un apposito centro, nonostante sia uno dei Paesi della Federazione da dove si fugge per evitare il richiamo dei riservisti, con code verso l'Ossezia del Nord, dove sono state imposte limitazioni all'ingresso di veicoli. Il leader locale Sergey Menyaylo, infatti, ha spiegato su Telegram che nella regione è scattato "lo stato di allerta"

Come spiegato da media britannici, al valico di frontiera di Verkhniy Lars gli agenti convocheranno "cittadini in età di arruolamento". 

Mosca, invece, chiarisce che non saranno rilasciati più passaporti a persone richiamate alla leva: "Se un cittadino è già stato chiamato per il servizio militare o ha ricevuto una convocazione (per la mobilitazione o il servizio di lega), gli verrà negato il passaporto internazionale", si legge sul sito del governo russo. 

 

Putin verso il riconoscimento dei territori

Infine, si attende l'annucio della proclamazione dei risultati dei referendum che si sono svolti dal 23 al 27 settembre e il cui esito viene dato per scontato. Per questo il presidente russo, Vladimir Putin, dovrebbe dichiarare le province conquistate come annesso formalmente alla Russia, in un discorso atteso davanti alle camere unite del Parlamento russo, venerdì 30 settembre. 

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