la ricorrenza

World Pasta Day, il consumo nel mondo arriva a 17 mln di tonnellate

Quantitativo doppio rispetto a 10 anni fa. L’export italiano aumentato nel primo semestre del 2022. Nei ristoranti porzioni più generose e tradizionali

World Pasta Day, il consumo nel mondo arriva a 17 mln di tonnellate

In un periodo di crisi, che non riguarda da vicino solo l'Italia, c'è un settore che vede aumentare proprio l'export: è quello della pasta, che nei primi sei mesi del 2021 ha aumentato le vendite verso altri Paesi del 9%

A dirlo sono i dati pubblicati in occasione del World Pasta Day, che ricorre il 25 ottobre ed è arrivato alla 24esima edizione. La prima volta, infatti, è stato nel 1998, a Napoli. Nonostante i rincari legati al conflitto in Ucraina, che pesano sul grano, nel 2021 il mondo ha consumato quasi 17 milioni di tonnellate di pasta, il doppio rispetto a 10 anni fa.

Complice anche il prezzo, che rimane comunque accessibile a tutti. Basti pensare che "con più di 2 euro si può realizzare un piatto gustoso ed equilibrato per una famiglia di 4 persone", come ricorda 

 

La pasta, il piatto "Made in Italy" che piace a tutti (o quasi)

La pasta è una piatto semplice da preparare e che può prestarsi a ricette di diverso tipo, da quelle più semplici a quelle più elaborate. Il risultato è che, secondo una ricerca internazionale di Unionfood, FIC, e ITA, i consumi di pasta sono in crescita per 8 ristoranti italiani all'estero su 10. Proprio nei fuori al di fuori dei confini italiani, viene cucinata seguendo le tradizioni regionali e mediterranea, con qualche indicazione più recente: si predilige sempre più la cottura al dente e con porzioni sempre più generose.

 

Cottura, quantità e ricette 

Secondo una ricerca di Unione Italiana Food, per l'82% dei ristoranti interpellati il consumo di pasta p aumentato, con punte record in Giappone e Francia. La cottura più seguita è quella in acqua che bolle e fuoco acceso fino al raggiungimento dei tempi previsti, poi la scolatura e il condimento nel 30%, oppure la "risottatura", ossia la cottura con i condimento. Risulta pressoché sconosciuta, invece, la cottura cosiddetta "pasiva" cioè con pochi minuti di bollore e poi spegnimento del fuoco e scolatura, come indicato di recente anche da qualche chef in Italia, per poter risparmiare sul gas. 

L'altra curiosità rigurarda il fatto che il 22% dei ristoratori serve porzioni maxi anche oltre i 100 grammi, anche in Francia (qui con il 60% dei casi). 

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