COP27

Meloni e i leader del mondo per clima, costi e “loss and damage”

Il presidente del Consiglio, a Sharm el-Sheikh per la conferenza Onu sui cambiamenti climatici, vede il presidente al-Sisi e incontra ancora von der Leyen

Meloni e i leader del mondo per clima, costi e “loss and damage”

L’impegno principale dei leader del mondo è per fermare e contenere il riscaldamento globale, ma se il clima è il focus e obiettivo della Cop27, l’occasione è importante per discutere anche di altri dossier, come il caso Regeni. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, infatti, è a Sharm el-Sheik, in Egitto, per la conferenza Onu sul clima e ha già incontrato il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi, che l’ha accolta insieme al segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres.

A margine del summit, che è un evento promosso dalle Nazioni Unite, ma che si svolge quest’anno in Sinai (lo scorso anno era stato a Galsgow, in Scozia), molti i bilaterali. Tra questo potrebbe esserci un faccia a faccia proprio tra Meloni e al-Sisi sul caso Regeni, mentre il premier ha già incontrato il Presidente israeliano, Isaac Herzog, a margine dei lavori.

 

L’energia al centro dell’incontro tra Meloni e Herzog

Secondo le fonti ufficiali, l’incontro ha avuto come tema portante l’energia: Meloni si è detta pronta a collaborare con il futuro nuovo Governo israeliano (è stato appena rieletto Netanyahu alla guida dell’esecutivo) per rafforzare la collaborazione già in corso sulla transizione energetica, che vede una partnership in ambito industriale e tecnologico nel settore delle energie pulite per l’ambiente.

Ma l’occasione è stata utile anche per ribadire l’impegno comune sul fronte della difesa di valori comuni come la lotta all’antisemitismo.

 

Il cambiamento climatico e i suoi costi

Prima di entrare nel vivo de vertice dei capi di Stato e di Governo, nell’ambito della Cop27 che proseguirà fino al 18 novembre, Meloni ha avuto anche un bilaterale con il primo ministro della Repubblica federale democratica di Etiopia, Abiy Ahmed, e uno con il neo premier del Regno Unito, Rishi Sunak.

Nel frattempo è arrivato il primo appello ai grandi della Terra, da parte del presidente francese, Emmanuel Macron, che rivoltosi soprattutto a Stati Uniti e a Cina, ha esortato: "Dobbiamo fare in modo che gli Stati Uniti e la Cina ci siano davvero", perché gli europei sono "gli unici a pagare". Da qui l’invito a "fare pressione sui Paesi ricchi extraeuropei, dire loro 'dovete pagare la vostra parte'".

"Dobbiamo affrontare molte sfide, ma quella del cambiamento climatico è la più. Questa Cop27 sarà un vertice di attuazione per tenere traccia delle promesse. Dobbiamo fare tutto il possibile per mantenere 1,5 gradi a portata di mano. L'Europa mantiene la rotta", ha invece ricordato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.

 

Cos’è il 'loss and damage'

In apertura dei lavori, dunque, è stato ricordato uno degli obiettivi: finanziamenti specifici per aiutare le nazioni vulnerabili a far fronte ai danni causati dal riscaldamento globale. Si tratta del cosiddetto 'loss and damage': i Paesi poveri chiedono la creazione di un sistema di finanziamento specifico per far fronte ai disastri climatici in aumento che costano già decine di miliardi di dollari.

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