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Il voto negli Usa

MidTerm, i repubblicani vincono, ma non stravincono. Cosa accadrà ora

Il presidente statunitense, Joe Biden, governerà con l’opposizione della Camera, ma per Trump è una sconfitta: è già scontro con il governatore DeSantis

MidTerm, i repubblicani vincono, ma non stravincono. Cosa accadrà ora

I Democratici, che temevano una sonora sconfitta, possono tirare il fiato: alla Camera cambia la maggioranza, che passa ai Repubblicani, senza che però ci sia stata la prevista “valanga rossa”.  Il Senato resta in bilico, ma intanto il partito di Joe Biden riesca a riconquistare alcuni Stati importanti, come Michigan e Pennsylvania, la stesso che era risultato decisivo per l’elezione di Donald Trump nel 2016.

Ora, infatti, si guarda a cosa accadrà nei prossimi due anni ed è già sfida per le presidenziali, sia tra Democratici e Repubblicani, sia all’interno del Gop, il Grand Old Party, tra trampiani e non.

 

La Camera passa ai Repubblicani: cosa cambia per Biden

Il partito dell'Elefante, dunque, ha strappato alcuni seggi alla Camera, che passa a maggioranza Repubblicana (prima era al 50%, ma il voto di Khamala Harris, vicepresidente democratica, garantiva il controllo della Camera bassa). Al Senato, invece, i Repubblicani non riescono a sfondare. Resta ancora il  rischio di nuove contestazioni ai risultati elettorali, in parte minacciate dai Repubblicani stessi e da Donald Trump in particolare, dopo alcuni problemi tecnici verificatisi in due stati in bilico, Arizona e  Michigan.

"Sta accadendo la stessa cosa che successe nel 2020 con i brogli elettorali?", ha infatti chiesto provocatoriamente The Donald sul proprio social network, Truth, riferendosi a quanto accaduto a Detroit e nella contea di Maricopa (che comprende Phoenix), dove è stato respinto un ricorso del Grand Old Party per posticipare la chiusura dei seggi.

 

I Repubblicani “falliscono” in Penssylvania (e non solo)

Di certo i Repubblicani hanno già dovuto incassare qualche sconfitta, con i candidati “trumpiani”, per esempio in Pennsylvania, dove il negazionista Doug Mastriano è stato battuto dall'attorney general dem Josh Shapiro nella corsa a governatore. Battuto anche il trumpiano e chirurgo Oz. Il partito dell'Asinello ha vinto anche in California (era previsto, in quanto “feudo” dem) con Gavin Newsom, e di New York con Kathy Hochul. Nel Michigan è stata rieletta la dem Whitmer; successo del partito dell’asinello anche nel Wisconsin con Evers.

Senza ombre di dubbi il successo “rosso” e dunque repubblicano in Florida con Ron DeSantis, in Ohio ha vinto un altro candidato repubblicano, Vance e nello Utah è stato rieletto Mike Lee. Successo, poi, dei Repubblicani in Georgia dove però il neogovernatore Brian Kemp (repubblicano ma anti trumpiano). Male i Dem anche in Texas, con Beto O'Rourke, che segna la terza sconfitta consecutiva in 4 anni.

 

Tutte “le prime volte”

In questa tornata elettorale, comunque, si registrano tante “prime volte”: ad esempio la dem Maura Healey, prima donna e  prima candidata apertamente gay ad essere eletta governatrice del Massachusetts. Anche Wes Moore diventa il primo governatore afroamericano del Maryland, sostenuto dai democratici, mentre il 25enne Maxwell Alejandro Frost è il primo membro della generazione Z ad ottenere un posto al Congresso.

 

Lo scontro interno ai Repubblicani

Resta, ora, uno scontro aperto all’interno dei Repubblicani, non senza minacce esplicite da parte dello stesso Donald Trump a Ron DeSantis, governatore confermato della Florida. Nonostante sia del Gop, è un oppositore di Trump e non a caso l’ex presidente ha già anticipato di essere in possesso di notizie e rivelazioni che potrebbe rendere pubbliche a breve sul contro del suo avversario all’interno del partito.

Nello stesso tempo proprio Donald Trump guarda al 2024 e ha dato appuntamento al 15 novembre per un annuncio “clamoroso”, che dovrebbe fornire dalla sua villa in Florida di Mar-a-lago. In molti ritengono che sarà la conferma della sua volontà di ricandidarsi per la Casa Bianca tra due anni.

Ma pesa il fattore anagrafico, su di lui così come sull’attuale presidente: 78enne il primo, 80enne il secondo. Sicuramente Joe Biden è apparso già “affaticato” in molti non ritengono possibile che possa ripresentarsi per un secondo mandato, ma le previsioni sembrano non positive neppure per Trump.

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