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La mediazione

Re Carlo vuole Harry e Meghan all’incoronazione del 6 maggio

L’arcivescovo di Canterbury potrebbe mediare tra il duca di Sussex e il Sovrano. Più difficile sarà convincere l’erede al trono, il principe William

Re Carlo vuole Harry e Meghan all’incoronazione del 6 maggio

Re Carlo sta pensando a un mediatore per arrivare a una pace, o almeno una tregua, con i duchi di Sussex e farli partecipare all’incoronazione. Secondo il Mail on Sunday, il sovrano avrebbe in mente di affidare questo compito delicatissimo all’arcivescovo di Canterbury.

Dopo il memoriale esplosivo di Harry i rapporti tra il principe e il resto della famiglia reale potevano solo peggiorare. E c’è pure chi ipotizza di una clamorosa intervista televisiva che Carlo concederebbe per ribattere alle accuse del figlio. Ma questa ipotesi sembra la meno probabile, perché re Carlo non vuole alimentare la faida familiare ed è pronto al perdono. 

 

William irremovibile

Più difficile sarà convincere il principe William, l’erede al trono, preso particolarmente di mira dal fratello minore nelle pagine di “Spare”. I tabloid britannici riportano che l’erede al trono ha paura che la presenza di Harry e Meghan possa fare accendere i riflettori più sul fratello e la cognata, che sull’evento solenne.  

Secondo quanto si legge sul Mail on Sunday, i Sussex saranno invitati all’incoronazione, anche se in una delle ultime interviste, il principe Harry non ha confermato la sua presenza all'incoronazione anche nel caso di un invito. 

 

L’arcivescovo

La situazione è complicata, ed è un’enorme responsabilità per il probabile mediatore, l’arcivescovo Welby, che il 6 maggio prossimo incoronerà re Carlo, e  ha già gli incubi per questo. L’arcivescovo ha rivelato al tabloid britannico di avere gli incubi.  Di sognare che al momento di incoronare il Re si accorge di avere dimenticato la Corona: “Ovviamente mi sta pesando parecchio – dice l’arcivescovo – anche se naturalmente, è solo un enorme onore e privilegio, e il fine settimana dell'incoronazione sarà un momento per riunire il Paese. Essere parte di questo, ovviamente comporta pressione, ma è un grande onore”.

E ora all’arcivescovo potrebbe capitare di dovere accollarsi un altro peso. 

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