A Palazzo Madama

Senato, oggi si vota la mozione di sfiducia di Daniela Santanché

Alle 13 la votazione: il centrodestra voterà compatto no. M5S, Pd e Alleanza Verdi e Sinistra per il sì. Azione-Italia Viva usciranno dall’Aula senza votare

Senato, oggi si vota la mozione di sfiducia di Daniela Santanché

Per il ministro del Turismo Daniela Santanché arriva l’“l’ora della verità”. Nell’aula del Senato è infatti in corso la seduta che ha all’ordine del giorno la mozione di sfiducia del ministro a causa del caso Visibilia e per il fatto che, secondo il M5S, avrebbe mentito durante l’Informativa a Palazzo Madama dello scorso 5 luglio.

 

Vestita con un completo gessato blu e con un filo di perle al collo, Santanché si è seduta tra i ministri Matteo Salvini Anna Maria Bernini. Presenti dieci ministri su 25 di cui 4 di FdI: Raffaele FittoNello Musumeci, Eugenia Roccella, Luca Ciriani. In Aula anche Giancarlo Giorgetti, Elvira Calderone, Andrea Abodi.

 

La sfiducia alla Santanchè di iniziativa pentastellata avrà il voto favorevole dal Partito Democratico, M5S e dall’Alleanza Verdi e Sinistra. Il Terzo Polo - il gruppo di Azione-Italia Viva - ha deciso invece di uscire dall’aula e di non partecipare al voto.

La mozione sarà però respinta in blocco da tutto il centrodestra nonostante la notizia arrivata nelle ultime ore dalla Procura di Milano e cioé che la Santanchè, potrebbe essere a breve iscritta anche per un’altra ipotesi di reato, quella di truffa aggravata ai danni dello Stato. 

La chiama per il voto intorno è attesa per le ore 13:00.

 

Santanchè: chiesta sfiducia su base inchiesta pseudo-giornalistica

«Negli interventi da parte dei rappresentanti di gruppi di opposizione non ho mai trovato critiche o censure attinenti all’esercizio delle mie funzioni di ministro», ha dichiarato la ministra nel suo intervento in Aula al Senato dopo la discussione sulla mozione di sfiducia a suo nome.

«Ci possono essere diversità di opinioni, diversità che io rispetto. Ho invece qualche difficoltà a comprendere come si possa promuovere sulla base di elementi di un’inchiesta pseudo-giornalistica una mozione di sfiducia individuale che non ha come oggetto il mio operato da ministro della Repubblica. Ma che ha per oggetto dei fatti che, se verranno evidenziati, antecedenti al mio giuramento da ministro». 

«Non intendo entrare nel merito in quanto ho già esposto i fatti con chiarezza e trasparenza. Per l’accusa che mi è stata ingiustamente rivolta, anche con grandissimi titoli sui giornali, mi permetto di ribadire che quando sono venuta in Senato il 5 luglio non ero stata raggiunta da alcuna informazione o avviso di garanzia da parte della Procura della Repubblica di Milano. Anche gli organi di stampa hanno confermato che alla mia residenza a Milano è stata consegnata la proroga delle indagini in data 17 luglio. Per cui non solo ho detto la verità, ma chi dice il contrario mente sapendo di mentire». 

 

La mozione di sfiducia di iniziativa pentastellata

«Se avessimo ricevuto le risposte che chiedevamo nel corso dell’informativa oggi non saremmo qui», ha sottolineato il capogruppo M5s Stefano Patuanelli, che ha illustrato in aula la mozione. Il grillino ed ex ministrro ha accusato Santanchè di «mancanza di risposte» e «opacità». 

Secondo Patuanelli la mozione è la conseguenza di quello che è accaduto in Aula il 5 luglio scorso durante l’informativa . «È evidente che la magistratura ha compiuto il suo dovere, ha scelto di secretare da ottobre dello scorso anno l’iscrizione nel registro degli indagati, la secretazione durava tre mesi e non c’è obbligo di avviso dell’iscrizione se non ci sono indagini personali. Bastava che fosse chiesto qualche giorno prima di venire a fare l’informativa. Mi auguro di cuore - ha concluso - che la ministra esca pulita da qualsiasi indagine, me lo auguro per il mio paese, ma le condotte hanno una disgrasia rispetto al giuramento che si fa quando si diventa ministro».

 

«Non vi parleremo di avvisi di garanzia - ha dichiarato Ettore Antonio Licheri (M5S) nel suo intervento - ma di opportunità politica che è il rispetto dell’immagine e della reputazione del Paese. È sbagliata la vostra scelta di rifugiarvi nella vostra casa delle libertà e sbarrare le finestre, siete stati eletti ma il popolo di elettori non è un salvacondotto per fare di tutto. È sbagliata questa idea, che avete, di potere. Dopo questa sfiducia, resterà una ministra dello Stato che allo stato deve 1 mln e 2mila euro di tasse non pagate e resteranno i suoi dipendenti e fornitori rimasti per strada. E se volete continuare a ridere, ridete pure pagliacci!». 

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