VENTOTTESIMO GIORNO

Guerra Israele-Hamas, Nasrallah si unirà alla “crociata antisionista”?

Gaza sotto assedio, Blinken in Israele. Il Papa esprime la sua vicinanza ad Abu Mazen, ma fiato sospeso su ciò che dirà oggi in tv il leader di Hezbollah

Guerra Israele-Hamas, Nasrallah si unirà alla “crociata antisionista”?

Guerra Israele-Hamas ultime news del 3 novembre 2023. Gaza sotto assedio, esercito israeliano: “Eroica battaglia”. 

La situazione nella Striscia di Gaza resta critica, dopo che l’esercito israeliano ha intensificato i suoi attacchi aerei e terrestri contro le posizioni di Hamas e della Jihad Islamica. Secondo fonti mediche palestinesi, il bilancio delle vittime è salito a oltre 8.000, tra cui più di 500 bambini, mentre i feriti sono oltre 10.000. Le infrastrutture civili sono state gravemente danneggiate, con interi quartieri ridotti a macerie, scuole, ospedali e centrali elettriche colpiti, e la scarsità di acqua, cibo e medicine.

Il coordinatore umanitario dell’ONU per il Medio Oriente, Jamie McGoldrick, ha definito la situazione “catastrofica” e ha chiesto un cessate il fuoco immediato e incondizionato.

L’esercito israeliano, invece, ha dichiarato di aver distrutto gran parte delle capacità militari di Hamas, tra cui tunnel, depositi di armi, postazioni di lancio di razzi e centri di comando. Il portavoce militare ha affermato che le forze israeliane stanno conducendo una “eroica battaglia” e che non si fermeranno finché non avranno raggiunto i loro obiettivi.

 

Libano, attesa oggi per il discorso di Nasrallah

Oggi, alle 15 ora di Beirut, il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, terrà un discorso in tv, il primo dal 7 ottobre, giorno del massacro di Hamas in Israele. Si prevede che Nasrallah parlerà della guerra tra Israele e Hamas, e della posizione del suo movimento, che è alleato della fazione palestinese e che ha espresso la sua solidarietà alla resistenza di Gaza. Nasrallah potrebbe anche lanciare un messaggio di sfida a Israele, e minacciare di intervenire nel conflitto in caso di escalation.

Nel 2006, Israele si fermò alle porte di Beirut, senza riuscire a eliminare la minaccia di Hezbollah, il Partito di Dio. Questo gli valse il plauso dei libanesi e degli sciiti, che lo considerarono un eroe per aver resistito all’attacco israeliano. Da allora, Hezbollah ha aumentato la sua influenza e il suo potere nella regione. Ma ora, alla luce delle dichiarazioni di Nasrallah, il suo leader, ci si chiede se Hezbollah entrerà in guerra a fianco di Hamas, aprendo un “fronte nord” che potrebbe cambiare radicalmente lo scenario del conflitto. Hezbollah ha davvero la volontà e la capacità di trasformare la guerra in un confronto regionale, che coinvolgerebbe tutto il Medio Oriente?

O forse, più verosimilmente, Nasrallah si limiterà a sostenere verbalmente i suoi fratelli di Hamas, condannando Israele ma senza intervenire direttamente sul campo; cioè, senza partecipare a una “crociata antisionista” che unirebbe sunniti e sciiti?

Un’ultima, plausibile ipotesi è che Hezbollah si coinvolga indirettamente nella guerra a Gaza, fornendo armi e munizioni a combattenti non riconducibili al Partito di Dio; o, ancora, colpendo obiettivi a nord e a est di Israele (in particolare, il lato nordorientale che va dalle Alture del Golan alla Cisgiordania), creando problemi a Tel Aviv. Allo stesso tempo, con il sostegno cruciale dell’Iran, il suo alleato storico, Nasrallah potrebbe vantarsi di aver agito senza essere accusato direttamente dei nuovi attacchi a Israele.

 

Blinken a Tel Aviv, sforzi diplomatici per la tregua

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, è arrivato oggi a Tel Aviv, per una visita di due giorni in Israele e nei territori palestinesi, con l’obiettivo di favorire una soluzione pacifica del conflitto. Blinken ha incontrato il primo ministro Netanyahu, il presidente israeliano, Reuven Rivlin, e il ministro della Difesa, Benny Gantz, e ha espresso la sua solidarietà a Israele di fronte agli attacchi di Hamas. Ha anche sottolineato la necessità di proteggere i civili innocenti e di fornire aiuti umanitari a Gaza. Ha inoltre annunciato che gli Stati Uniti contribuiranno con 75 milioni di dollari alla ricostruzione della Striscia e con 5,5 milioni di dollari per il disarmo di Hamas.

Blinken si recherà anche a Ramallah, dove incontrerà il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas, detto Abu Mazen, e il primo ministro, Mohammad Shtayyeh. Il capo della diplomazia americana cercherà di rafforzare il ruolo dell’ANP, vista come un interlocutore più moderato e legittimo di Hamas, e di rilanciare il processo di pace tra israeliani e palestinesi, basato sulla soluzione dei due stati.

 

Il Papa parla con Abu Mazen, tristezza per le vittime

Papa Francesco ha avuto ieri una conversazione telefonica con il presidente Abu Mazen, in cui ha espresso la sua profonda tristezza per le vittime del conflitto e la sua preoccupazione per la situazione umanitaria a Gaza. Il Pontefice ha ribadito il suo appello alla pace e al dialogo, e ha incoraggiato il leader palestinese a perseguire la via della riconciliazione e della fraternità. Ha anche assicurato la sua vicinanza e la sua preghiera al popolo palestinese, e ha annunciato che la Santa Sede invierà un contributo di 200.000 euro per gli aiuti umanitari a Gaza, tramite la Caritas Gerusalemme.

Il Papa ha anche espresso il suo apprezzamento per il ruolo svolto dall’Egitto nella mediazione tra le parti in conflitto, e ha auspicato che la comunità internazionale si mobiliti per sostenere gli sforzi di pace e di ricostruzione. Ha infine invocato la benedizione di Dio sul presidente Abu Mazen e sul popolo palestinese.

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